La centrale a biomasse non la vogliamo.

San Salvatore Telesino (Benevento)- Si sono riuniti, hanno formato un comitato intercomunale (14 comuni), denominato “Valle Telesina – Terra Mia”- per fronteggiare con una forte ed incisiva azione popolare la realizzazione della centrale a biomasse nel territorio comunale di San Salvatore Telesino -e contestualmente per avviare una campagna informativa sui rischi connessi alla installazione della centrale. E sono scesi in piazza massicciamente, con una marcia di protesta(hanno partecipato-uomini, donne,bambini, e un nutrito gruppo di ciclisti e coltivatori)-che ha attraversato le strade del comune sannita,  per dire no al mostro. Una centrale che vogliono costruire nella incontaminata e lussureggiante Valle Telesina, famosa per la produzione di oli e vini, esportati in tutto il mondo. “Chi ha deciso, per noi- senza informare prima la popolazione del comprensorio- dichiara, Raffaele Pucino-componente del comitato, consigliere comunale-ha intenzione di trasformare la nostra splendida valle telesina, in una valle di lacrime. Lacrime amare per tutto il comprensorio, per questo scempio annunciato, che si vuole realizzare quì a San Salvatore Telesino. Una decisione scellerata, in un territorio-con vocazione agricola, nel bel mezzo di  uliveti, vigneti, allevamenti- nei pressi di un importante sito archeologico, la Vecchia Telesia, e dell’insediamento termale di Telese Terme”
TIMORI DI UN BLUFF
La preoccupazione principale- è che quella che in teoria dovrebbe essere una centrale a biomasse, nella sostanza si trasformi in un termovalorizzatore, con tutte le conseguenti problematiche di carattere ambientali e di ordine sanitario per la salute dei cittadini. “Lotteremo con tutte le nostre forze- precisa Emilio Bove, medico chirurgo del posto-portavoce del comitato- convinto che la centrale rappresent un pericolo, per la salute dei cittadini-uno scempio ambientale di notevoli proporzioni:Noi abbiamo il dovere di salvaguardare la salute di tutti e delle future generazioni, assicurare ai nostri figli una vita sana come vissuta finora da noi e dai nostri nonni”. Il Movimento Difesa del Cittadino sceso in campo con il comitato civico- ha espressamente richiesto un intervento ad hoc presso gli Enti e le Istituzioni responsabili dei procedimenti autorizzativi affinchè diano un parere negativo, in sintonia con la volontà dei cittadini e nel rispetto del Piano Energetico Ambientale (PEA) della Provincia di Benevento, che non prevede tali Centrali. Esiste il rischio – dichiara Giovanni Liverini, rappresentante del comitato- che la centrale  possa essere  trasformata in un inceneritore di rifiuti, possibilità da non escludere viste le problematiche presenti ed irrisolte da decenni nella Regione Campania inerenti lo smaltimento e lo stoccaggio dei rifiuti”.
MA QUALE PAGLIA?
La tecnologia dell’impianto lo permetterebbe e questo potrebbe avvenire anche per l’insufficiente quantità di biomasse (paglia, scarti di produzione agricola, ecc.) presente nella provincia di Benevento- e nelle aree limitrofe utile ad alimentare un impianto di tali dimensioni. Vi è il concreto pericolo del peggioramento della qualità dell’aria – derivante dalle immissioni di polveri fini e ultrafini (nanopolveri) ed altri inquinanti, determinate anche dal flusso veicolare di mezzi pesanti per il trasporto di biomasse e/o rifiuti e per il conferimento a discarica della notevole quantità di cenere prodotta dalla combustione del materiale. E’ possibile un inquinamento delle acque delle falde e del sottosuolo derivante dalla reimmissione in circolo dell’acqua alterata dai processi di lavorazione e di eventuali inquinanti presenti. Sotto accusa il  degrado della qualità della vita dei cittadini che abitano e lavorano in un ampio raggio di distanza dall’impianto che si intende realizzare. Cittadini preoccupati, anche per  la svalutazione delle proprietà immobiliari spesso realizzate con notevoli sacrifici (abitazioni, attività produttive, terreni che in questi ultimi anni sono stati attrezzati con impianti di distribuzione irrigua per incentivare una agricoltura di qualità e più produttiva) nelle aree circostanti alla centrale. “Un disastro ambientale- da evitare assolutamente- rilevano in coro, Reodolfo Mongillo, Antonio Coppola, con Emilio Bove, Giovanni Liverini e Raffaele Pucino- vulcanici rappresentanti del comitato- che darà filo da torcere a chi vuole costruire  la centrale. E- il glorioso popolo sannita- di battaglie memorabili  può vantarne! Alla manifestazione, ha partecipato la nota cantautrice e testimonial per la pace, Agnese Ginocchio, definita dall’autorevole inserto del Corriere della Sera, la Joan Baez casertana- che ha cantato la canzone a tema – intitolata “Fermate il Mostro”- scritta in occasione della protesta contro la mega-discarica-eco-mostro Lo Uttaro di Caserta. Un bellissimo testo, buono per tutte le “stagioni.
 Scritto con l’ausilio della fonte www.vivitelese.it

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post