Mobilitazione della Coldiretti contro il pomodoro cinese

Vi erano anche tanti agricoltori bellonesi in piazza Montecitorio, nel cuore di Roma, per  dimostrare contro i falsi made in China che stanno invadendo le tavole degli italiani. Il mondo agricolo reagisce con una manifestazione promossa da Coldiretti, che punta a richiamare l'attenzione sull'aumento del 150% delle importazioni di concentrato cinese pari a 100 milioni di chili, quasi un terzo della produzione nazionale. L'Italia infatti non è riuscita a ottenere l'obbligo di indicare in etichetta l'origine dei prodotti ortofrutticoli trasformati nell'ambito della riforma comune di mercato europea dell'ortofrutta, con la possibilità che venga spacciato come made in Italy un prodotto importato. La denuncia è della Coldiretti che ieri appunto ha portato in piazza alcuni esempi di cibi falsi a base di pomodoro made in China, dai barattoli scritti in italiano, ma di provenienza cinese di "pomodori a grappolo" o di "pomodori pelati". Un vero e proprio "oltraggio" per gli agricoltori, oltre che di inganno per i consumatori, che in numerosi hanno manifestato con cartelli con vari slogan dal "pomodoro cinese come il dentifricio", all'"etichetta di origine contro il falso Made in Italy", a "subito i controlli sul pomodoro cinese"; ma hanno anche chiesto conto del fallimento negoziale europeo al ministro delle Politiche agricole con una scritta ben precisa "De Castro, l'etichetta te la sei scordata a Bruxelles?" Una protesta che si è svolta anche davanti al Senato e al dicastero di via XX Settembre, che anticipa la grande mobilitazione che si svolgerà a Bologna, con lo slogan "Giù le mani dalla qualità italiana".

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