Salvata dall’amore

Era arrivata in Italia due anni fa dalla Nigeria insieme ad altre sessanta connazionali. Avevano viaggiato su un camion, strette come sardine e, dopo giorni di indicibili sofferenze erano giunte in  Marocco. Un viaggio senza cibo né acqua; le donne che non riuscivano a superare tante privazioni erano lasciate nel deserto in una strada  disseminata di ossa e cadaveri. Questa, in breve, la triste storia di Judith Pitany, una bella ragazza di colore costretta a prostituirsi per vivere.” Appena giunsi in Italia, ci racconta Judith, fui condotta presso una cascina diroccata e il “protettore” mi disse: “Questo è un posto tranquillo, potrai lavorare senza alcun problema. Verrò a prenderti ogni sera per riportarti a casa delle tue amiche”. “Ogni ragazza, continua Edith, ha un pezzo di strada stabilito e deve versare al “protettore” dai 200 ai 300 euro al mese ed è costretta a “lavorare” dalle dieci alle dodici ore al giorno, esposta ad ogni genere di violenza ed aggressioni. In Italia arrivano centinaia di ragazze nigeriane che finiscono nella rete degli sfruttatori ed ognuna riesce ad inviare a casa fino a 3000 euro al mese”. Dopo tre anni di duro lavoro, la triste storia di Edith ha avuto un lieto fine: un suo cliente, Claudio M., prima amico e confidente, poi innamorato, ha deciso di toglierla da quella vita di privazioni proponendole di andare a vivere con lui. “L’amore di Claudio, continua Edith, ha posto fine alla mia sofferenza. Ora gli incubi delle notti trascorse a vendere sesso sono svaniti. Inizierò un nuovo cammino a fianco di un uomo che mi vuole bene, un bene che si concluderà felicemente con un “si!”. Sarà il più bel giorno della mia vita! Finalmente avrò la mia casa, un uomo al quale voler bene e, se Dio vorrà” avremo figli che saranno il frutto del nostro amore. Alle mie sfortunate compagne che “lavorano” sulla via Salaria, sulla Riviera Adriatica, in Campania, in Puglia ed in Sicilia auguro di incontrare un uomo come il mio Claudio che possa renderle felici e serene. Negli ultimi anni almeno 200 nigeriane sono state accoltellate, strangolate, uccise a furia di botte o con iniezioni di veleno.” Conclude la bella nigeriana.

 

 

 

 

 

 

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