Strano disegno di legge se ne parla alla Dea Sport

Un incontro presso l’Associazione Dea Sport Onlus di Bellona ha chiarito lo strano disegno di legge vorrebbe fare riconoscere l’italiano come la nostra lingua ufficiale. Nasce spontanea la domanda :”Ma c’è proprio bisogno di questo riconoscimento?” “Noi rispondiamo che non c’è proprio bisogno poiché, ci dice l’avvocato Mario De Rossi, nessuno potrà insidiare l’ufficialità della lingua di Dante: Gli unici che potrebbero farlo sono gli analfabeti che, strano a dirsi, aumentano sempre più tra questo “popolo di santi, poeti e navigatori”. All’ignoranza, va aggiunto l’uso indiscriminato che si fa in Italia della lingua inglese  ormai diventata la “nostra seconda lingua”. E speriamo che non prevalga!!! Altro grave problema è la lenta scomparsa dei dialetti, continua  l’avvocato. De Rossi. A me sembra giusto che certe parlate antiche conservino vita e dignità. I nostri Governanti si preoccupano dello strapotere e non della lingua italiana contestata dall’ignoranza di massa e dagli SMS  attraverso i quali, un numero crescente di cittadini, siano essi giovani o adulti, utilizzano una grammatica errata ed una sintassi inesistente. Nelle prove scritte dei concorsi, la nostra lingua è offesa e bistrattata. Anche l’italiano di chi fa le leggi meriterebbe essere bocciato da un professore di filologia. La nostra lingua, è utile ricordarlo , non è nata né in TV nè sui telefonini. Se così fosse, l’opera letteraria del Manzoni, “I promessi Sposi”,non sarebbe considerata il romanzo per eccellenza scritto in un perfetto italiano tanto è vero che l’Autore ne fece tre stesure. Prima della terza stesura volle “sciacquare i panni in Arno” come egli affermava, cioè si recò in Toscana, precisamente a Siena, per ascoltare ed apprendere dai senesi la corretta pronuncia ed il corretto uso delle regole grammaticali. L’italiano parlato da alcuni extracomunitari desta meraviglia: una pronuncia perfetta e l’uso corretto della grammatica. Quello che manca a molti italiani! Ciò crea una sostanziale differenza tra loro e gli italiani che parlano commettendo madornali errori grammaticali e utilizzando vocaboli non appropriati. Da non dimenticare che la nostra lingua ha sempre avuto scrittori dei quali gli italiani dovrebbero essere orgogliosi, a partire da  Dante Alighieri, considerato il padre della nostra armoniosa e melodiosa lingua, fino agli ultimi scrittori del ‘900 con le loro opere conosciute e tradotte in tutte le lingue” Conclude l’avvocato Mario De Rossi

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