Teresa Musco predisse a Papa Woityla l’attentato di Ali Agca.

Teresa Musco, a trent’anni dal trapasso i fedeli ne sollecitano la beatificazione.
Predisse a Papa Woityla l’attentato di Ali Agca.

La ?colpa? pi? grande di Teresa Musco, scomparsa il 19 agosto 1976, potrebbe essere stata proprio quella di proteggere, sia pure indirettamente, ovvero perorare l?intercessione, presso la Beata Vergine, del Sommo Pontefice allorch?, il quattordici giugno 1976, il compianto papa Woityla fu colpito mortalmente da Al? Agca. Otto giorni prima della fatidica data, infatti, un fedele casertano aveva consegnato personalmente al Santo Padre una particolare immaginetta della Vergine: quella da cui maggiormente era grondato sangue in casa della venerata, malferma e stigmatizzata donna proveniente dalle campagne caiatine, ma che, attraverso inumane sofferenze, inspiegabili per la Scienza Medica, in Caserta trov? la sua consacrazione. Lo si evince abbastanza chiaramente da un numero di ?Messaggio d?amore e di dolore?, bollettino edito dalla Fondazione Teresa Musco col prezioso imprimatur di padre Franco Amico, il cui cognome ben sintetizza il rapporto che, sin da ragazza, legava la stimmatizzata al religioso, vero pilastro delle pi? rimarchevoli iniziative in favore della pia donna. Sempre pi? insistentemente s?invoca, da pi? parti, un sollecito processo di beatificazione, ma, considerata la riservatezza della chiesa cattolica, per ironia della sorte proprio il richiamato, prodigioso episodio potrebbe fortemente ostacolare la procedura. Lo stesso pontefice diversi anni dopo il folle attentato conferm? -come si legge nel prezioso opuscolo- all?instancabile e benemerito religioso casertano di ricordare molto bene l?episodio dell?immaginetta, ricevuta in dono otto giorni prima dell?attentato e che, evidentemente, nell?occasione aveva sortito il suo prodigioso effetto. Poco tempo prima, invero, in un momento di particolare depressione, davanti a numerosi testimoni tuttora viventi, Teresa aveva effettivamente vaticinato l?attentato che in seguito il pontefice realmente sub? e malgrado le rassicurazioni del padre spirituale risultava sconvolta dalla ?visione? ma, esaminata a posteriori, tale vicenda sembra ancora pi? sconvolgente per i comuni mortali. Se ? vero che solitamente la Chiesa ? prudentissima nel pronunciarsi su determinati eventi prodigiosi, quello succitato, attestato da s? autorevole fonte, non dovrebbe passare inosservato; d?altronde le intercessioni prodigiose attribuite a Teresa Musco sono ormai innumerevoli per cui sembra assurdo, trent’anni dopo la sua scomparsa, che le pressanti richieste dei fedeli, anche d?oltre Oceano, vengano ancora “congelate” dalle preposte autorit? ecclesiastiche. In particolare dai vescovi del casertano i fedeli auspicherebbero maggiore considerazione per quel che sembra il maggiore e pi? sconvolgente fenomeno mistico dell?ultimo secolo per l’intera provincia. Circa mille episodi di lacrimazione -a quant’? dato sapere solitamente verificatisi alla presenza di testimoni, tuttora viventi- non possono essere ignorati: se qualcuno pu? dimostrare che sia tutto un clamoroso imbroglio, ebbene, lo denunci, ma, in caso contrario, ? lecito domandarsi a chi possa giovare il persistente tergiversare? Ai posteri forse, che non potranno pi? contare su testimonianze di persone, spesso serissime, tuttora vive e vegete? oppure a miscredenti che, sempre in futuro, potrebbero trasformare la storia mistica in una di speculazione, comunque mai ufficialmente censurata dalla chiesa cattolica? Perch?, allora, non rendersi oggi parte diligente, acquisendo ogni possibile testimonianza su innumerevoli lacrimazioni nelle forme di legge e secondo i dettami della santa sede? A chi potrebbe far paura il tutto? Domande trasformate in macigni nell?imminenza del trentesimo anniversario da trapasso della pia donna, nata nelle pi? impervie campagne caiatine e per moltissimi fedeli santificata a Caserta dove, dopo una vita di stenti e patimenti, vol? al cielo il 19 agosto 1976. Nel trentennale del trapasso, quest’anno, sono previste diverse funzioni: alla ormai consueta concelebrazione eucaristica nel duomo di Caserta, infatti, il 19 agosto si aggiunger? quella officiata nella cattedrale caiatina da monsignor Antonio Chichierchia; inoltre, in occasione della festa patronale, padre Franco Amico ricorder? Teresa Musco nel corso della celebrazione eucaristica programmata nel Santuario di S. Maria ad Montes (la Ruota di Leporano) in Camigliano. Secondo consolidata tradizione, infine, marted? 19 settembre, in occasione del trigesimo, Teresa Musco sar? nuovamente ricordata nella ?sua? Caiazzo, nel corso di una celebrazione liturgica officiata dal parroco don Giovanni Fusco nella chiesa di San Pietro del Franco, dove Teresa da giovane pregava di nascosto del burbero genitore.

La nota.
La storia di Teresa Musco, nella cui abitazione casertana si sono verificate circa mille prodigiose lacrimazioni di sangue -copiosamente sgorgato, alla presenza di autorevoli testimoni, unicamente da Crocefissi e immagini della Vergine, ripetutamente fatto analizzare nei pi? autorevoli laboratori che sempre ne hanno attestato autenticit? e gruppo- ? tanto complessa, delicata e commovente da non poter essere certamente condensata in un trafilo giornalistico, ma anche volendo prescindere dalla Fede, entrando nel merito di fatti pi? grossi di noi, sembra davvero strano che, per circa un terzo di secolo, dalla sua scomparsa mai nessuno a Caiazzo abbia fatto niente di tangibile per rimarcarne degnamente la figura. Rilanciamo volentieri, quindi, l?accorato appello dei nostri lettori affinch?, ciascuna per la propria parte, tutte le preposte autorit? si adoperino per evidenziare con ogni opportuno mezzo la storia di Teresa e, soprattutto, le sue origini caiatine. Qualunque paesino, sborsando alcuni milioni, pu? fregiare la toponomastica cittadina con attribuzioni inneggianti all?olio, al vino, latticini, dottori, confetti ed amenit? varie, ma nessun’altra citt? del mondo potr? vantarsi di aver dato i natali a Teresa Musco, conosciutissima, a prescindere da ogni altra considerazione, in tutti i Continenti. Pi? nessuno ormai crede -se mai qualcuno si sia illuso davvero- che evidenziare sulla cartellonistica locale un gemellaggio qualunque possa, sia pure indirettamente, richiamare turisti, laici o pellegrini, ma indubbiamente, attraverso Teresa Musco, le principali associazioni cittadine e soprattutto l’assessorato al turismo potrebbe favorire, con adeguate iniziative, la promozione nel mondo della citt? di Caiazzo.

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