Motorini, guida senza casco: indisciplinati, tolleranza zero.

Altri sequestri e conseguenti confische.
Ma molti invocano la modifica di una legge ritenuta troppo severa: il mezzo confiscato si perde per sempre.
Continuano i sequestri di motociclette e ciclomotori condotti da soggetti, solitamente giovani, indisciplinati ed incoscienti che, nonostante le gravi sanzioni e -soprattutto- il rischio della vita, circolano senza casco. A nulla sembrano valere i reiterati appelli dei vari preposti affinch? facciano uso del casco non soltanto i conducenti, ma anche i viaggiatori occupanti il sellino posteriore di ciclomotori e motociclette che, nel malaugurato caso di gravi incidenti, rischiano di trasformarsi in proiettili umani, mettendo seriamente a repentaglio la propria e l?altrui incolumit?. Alcuni gravi sinistri verificatisi ultimamente nel comprensorio caiatino pare abbiano indotto le Forze dell?Ordine al massimo rigore. Considerata la posta in palio, effettivamente, alcuna tolleranza pu? essere concepibile, tuttavia l?eccessiva rigorosit? di una legge, talvolta, non condivisa neanche dai preposti ai controlli ed all?applicazione delle sanzioni pare abbia indotto pi? volte alcuni agenti a chiudere un occhio. Secondo l?attuale normativa, infatti, in caso di accertata guida senza casco i veicoli devono essere confiscati e, dopo una lunga procedura, venduti all?asta giudiziaria ragion per cui mai pi? i proprietari potranno tornarne in possesso, nonostante la notevole spesa per il trasporto, la custodia ed eventuali processi. Pari sanzione ? prevista in caso di guida pericolosa e in particolare con una ruota sollevata da terra. Ci? nonostante, ancora molti, soprattutto giovani, guidano i motorini in modo indisciplinato e spesso incosciente, rappresentando ci? un grave pericolo per s? e per il prossimo. Doveroso quindi il giro di vite degli agenti preposti alla vigilanza e in particolare dei Carabinieri di Caiazzo, sempre attenti alla prevenzione e se necessario repressione di ogni temibile reato. La consapevolezza di rigorosi controlli e delle pesanti conseguenze economiche e giudiziarie, peraltro, dovrebbe indurre i giovani e soprattutto i genitori che spesso devono soccombere economicamente ad un maggior rigore, proprio nel rispetto del principio basilare dell?arma Benemerita: prevenire ? meglio che reprimere.

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