Un eccidio non del tutto chiarito

La sera del 6 ottobre 1943, alle ore 20.30, in via della Vittoria si avvert? uno scoppio. I residenti, incuriositi, dopo aver chiesto, seppero che tre tedeschi avevano tentato di violentare tre giovani donne. Francesco Cafaro, fratello delle due ragazze, lanciava, contro i militari, una bomba a mano uccidendone uno e ferendone un altro che fu condotto al comando dal terzo commilitone, un graduato miracolosamente rimasto illeso. La mattina del 7 ottobre 1943, il comandante, Maggiore Hans Sandrock, convocato il capitano Hans Joachim, ordin? che fosse effettuata una rappresaglia: catturare uomini senza alcuna distinzione, raggrupparli nella Cappella di S. Michele, ubicata in via XX settembre, e condurli, a gruppi di dieci, presso una cava di tufo dove un mitragliere, nascosto da una siepe, avrebbe eseguito la condanna a morte. Il capitano esegu? gli ordini e cattur?: cinque religiosi, studenti, professionisti, lavoratori, impiegati, soldati e giovinetti. Furono fucilati 54 innocenti e, fra essi, il pi? giovane era il dodicenne Francesco Carusone al quale ? stata intitolata una piazza della citt?. La strada un tempo chiamata Via della Vittoria, oggi ? Via 54 Martiri in memoria di innocenti vittime della follia umana. Sono trascorsi 63 anni dal 6 ottobre 1943 e, fino ad oggi, non ? stato chiarito del tutto quel tragico momento. Le due donne bellonesi coinvolte si sono chiuse in un inspiegabile mutismo. Spesso sono state interpellate nella speranza di conoscere che cosa ci sia di vero nei fatti su citati, ma con il loro vago parlare non hanno fornito mai una risposta soddisfacente. Colui che lanci? la bomba a mano fu interpellato e si seppe che i soldati tedeschi erano tre: due soldati ed un graduato. Invitato a dare ulteriori notizie, non volle andare oltre. Dopo alcuni anni lasci? questa vita, portando con s? ci? che accadde la sera del lontano 6 ottobre 1943. Avrebbero potuto far luce su un mistero, ma la loro stupida ostinazione non ha permesso di conoscere al verit?! Si tent? di interpellare la terza ragazza, Teresa Marzio una sfollata napoletana. Dopo tante telefonate ai Marzio residenti a Napoli, si seppe che una nipote di lei risiedeva ad Aversa. Interpellata, rifer? che sua zia Teresa era deceduta il 2002 all?et? di 82 anni. Quest?ultima era, forse, l?unica speranza per saperne di pi? sull?eccidio dei 54 Martiri di Bellona!

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