Il convegno per i 25 anni dell’Ambulatorio della Carità

La Sala Santa Chiara del Convento francescano di Santa Maria Capua Vetere ha ospitato un convegno dal titolo “L’Ambulatorio della Carità: una luce nella nostra città sull’emergenza sanitaria di ieri, di oggi e di domani”, promosso ed organizzato per celebrare i primi 25 anni di attività della struttura sanitaria ubicata in via Convento delle Grazie. I lavori sono stati aperti da Padre Giuseppe Palmesano, Assistente Spirituale dell’Ambulatorio, il quale ha evidenziato come l’occasione celebrativa vada colta sia per fare un bilancio dell’attività svolta finora sia per riflettere su ciò che andrà operato nel futuro a favore di chi abbisogna di assistenza sanitaria. La Presidente, Prof.ssa Assunta Della Volpe ha, quindi, introdotto i lavori illustrando l’attività dell’Ambulatorio dalla nascita ad oggi. Nell’aprile del 1996, Della Volpe, sorella dell’Ordine Francescano Secolare, decise di mettere in pratica vivere la Regola di San Francesco d’Assisi, che insegna amore e rispetto per tutte le creature viventi, insieme al dono della compassione e della carità concreta per chi è povero e solo. Erano gli anni, ha raccontato la Presidente, in cui gli immigrati, soprattutto, marocchini, polacchi, ucraini, albanesi cominciavano ad essere presenti in maniera visibile nella città sammaritana, in special modo, gli uomini, impiegati nella lavorazione del tabacco. Erano senza permesso di soggiorno, “uomini e donne ombra”, presenti, ma invisibili alle istituzioni, che lei si interrogava su diritti negati e nascosti. A questi si aggiungevano i nomadi del campo rom, sorto in maniera abusiva nei pressi del Cimitero e che contava sempre più ospiti, che spesso bussavano alle porte del Convento francescano in cerca di elemosina. Con questi ultimi, con i quali Della Volpe, talvolta, si intratteneva a parlare, vivevano in condizioni molto precarie e spesso si ammalavano di bronchite, soprattutto i bambini e chiedevano soldi per le medicine. Anche gli immigrati, che passavano per il Convento, dicevano spesso di soffrire a causa di gastriti e ulcere duodenali e di avere problemi ai denti. Al fine di curare queste persone, prive di assistenza sanitaria la terziaria francescana decise di reperire medici per cominciare l’attività e coinvolse, trovando subito in lei disponibilità ed entusiasmo, la Dottoressa Angela Bonavolontà, Dirigente Medico dell’ASL Caserta, che fu il primo dei tanti medici che hanno messo e mettono la loro professionalità a disposizione dell’Ambulatorio che sorse grazie alla disponibilità prima dei frati del convento francescano che misero subito a disposizione delle stanze che furono poi affidate in comodato d’uso gratuito all’Ordine Francescano Secolare dal Ministro Provinciale dei Frati Minori di Napoli e Caserta. Della Volpe ha poi raccontato che l’Ambulatorio si costituì in Associazione con atto notarile nell’ottobre 1998 e in poco tempo, altri terziari francescani condivisero direttamente questa esperienza, insieme ad alcuni volontari. La prima finalità della struttura sanitaria è sempre stata l’assistenza sanitaria volontaria ai poveri ed immigrati di qualsiasi religione, popolo, etnia e nazione, che non hanno accesso alle cure erogate dal SSN, in quanto sprovvisti di permesso di soggiorno, con amore e carità, secondo lo spirito di San Francesco. La Presidente ha ricordato che nel luglio del 2003 seguito di un protocollo d’intesa siglato con l’Azienda Sanitaria Locale Caserta 2, siglato nel mese di luglio 2003, l’Ambulatorio della Carità trasformò la sua attività in ambulatorio di medicina generale per Stranieri Temporaneamente Presenti sul territorio STP e per gli stranieri appartenenti alla Comunità Europea ENI proponendo agli assistiti un’assistenza sanitaria di primo livello per la quale nel caso in cui il medico ravvisi la necessità di erogare al paziente cure urgenti, essenziali o continuative, si provvede alla richiesta da parte dell’Ambulatorio e all’assegnazione in tempo reale del codice STP/ENI attraverso il personale aslino addetto all’anagrafe assistiti. Con il codice STP/ENI il medico può procedere alla prescrizione di farmaci e/o all’invio del paziente alle strutture ospedaliere. Altro modello di assistenza proposto è il contatto diretto tra l’Ambulatorio e i servizi specialistici, attraverso una stretta integrazione con i Distretti e i Dipartimenti dell’ASL. Nel 2011, con il contributo di Enel Cuore, al fianco delle organizzazioni del terzo settore, fu costruita la nuova sede e nello stesso anno l’Ambulatorio è diventata un’Associazione ONLUS che oggi conta 60 soci. Con i proventi del 5X1000 dell’IRPEF nel tempo, si è dotato di un apparecchio per ecografie con sonde di vario tipo, un’attrezzatura strumentale per dotato di un apparecchio per ecografie con sonde di vario tipo, un’attrezzatura strumentale per otorinolaringoiatria, una sterilizzatrice per ferri chirurgici e un apparecchio MOC ad ultrasuoni.
I fondi, provenienti dalle quote associative, dalle offerte volontarie e dal 5X1000 dell’IRPEF, vengono utilizzati per le normali spese di gestione dell’Ambulatorio, per l’acquisto dei medicinali e delle attrezzature mediche e per prestazioni sanitarie non erogate dal Servizio Sanitario Nazionale. Dal 2008, anno dell’informatizzazione dei dati degli assistiti, ci sono stati 7557 contatti, in circa 700 giornate di studio, con una media di 7/8 pazienti al giorno, segno dell’estremo bisogno che si avvertiva sul territorio di un simile servizio. Della Volpe, infine, ha ringraziato i medici, gli infermieri e i due Presidenti che l’hanno preceduta alla guida dell’Ambulatorio, Giuseppe Campanino e Pasquale Migliozzi che svolgono un’attività di volontariato con grande passione e spirito d’altruismo. E’ poi intervenuto l’Arcivescovo di Capua Monsignor Salvatore Visco sul tema “L’esistenza di ciascuno di noi è legata a quella degli altri: non è tempo che passa, ma tempo di incontro” con riflessioni sulla lettera enciclica di Papa Francesco Fratelli Tutti. Il Pastore della Chiesa di Capua ha invitato quanti non lo avessero fatto a leggere la lettera del Pontefice e sottolineando come ogni uomo sia chiamato alla fratellanza che aiuta il dialogo citando l’esempio di San Francesco d’Assisi che incontrò il Sultano. Il Padre Provinciale dei Frati Minori di Napoli e Caserta Carlo Maria d’Amodio si è intrattenuto sul tema “Nell’abbraccio del lebbroso San Francesco d’Assisi: il senso sociale dell’esistenza, la dimensione fraterna della spiritualità, l’inalienabile dignità di ogni persona e le motivazioni per amare e accogliere tutti” dando rilevo al fatto di come il Santo d’Assisi avesse maggiormente a cuore i frati più cagionevoli di salute. L’Amministrazione comunale è stata rappresentata dal Vicesindaco ed Assessore ai Servizi Sociali Rosida Baia che ha evidenziato come l’Ambulatorio della Carità ed altre associazioni sammaritane di volontariato abbiano avuto un ruolo rilevante durante l’emergenza pandemica e come il Governo della Città è sempre pronto a collaborare con la struttura sanitaria dei laici francescani. La Dott.ssa Rossella Montesano, Responsabile dell’UOSD Integrazione Aree Fragilità Immigrati del Distretto Sanitario 21 ASL Caserta, ha sottolineato come, grazie anche ad alcune realtà associative del litorale domizio si sia riusciti a realizzare una rete di assistenza agli immigrati, nel territorio dell’Azienda Sanitaria casertana, che riguarda sia gli stranieri regolari che irregolari. Il Dott. Luigi Russo, Vicepresidente dell’Ambulatorio ha trattato il tema “Il futuro dei vaccini. Il futuro è nei vaccini” facendo rilevare come ci sia stata una inesatta informazione su vaccini che durante la pandemia hanno svolto un ruolo decisivo nel periodo di massima espansione del virus anche nell’evitare che ci fossero i numerosi casi di influenza annuale. Il medico ha concluso affermando che i vaccini proteggono ed hanno effetto per la salute dell’uomo anche più dei comuni antibiotici ai quali ormai la popolazione si è assuefatta. Al convegno, svoltosi in una sala gremita, presenti, tra gli altri, la Consigliera regionale dell’Ordine Francescano Secolare Immacolata Mauriello, delegata zonale. Giovanni Della Corte.

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