Bonus 200 Euro lavoratori e pensionati entro luglio

Bonus 200 Euro a lavoratori e pensionati fino a 35mila Euro, assegno una tantum in busta paga dipendenti o cedolino pensione, da definirsi per autonomi.
Il bonus da 200 Euro per lavoratori e pensionati è una misura chiave del Decreto Aiuti approvato dal Governo contro gli effetti dell’inflazione: consiste in un assegno una tantum per contrastare il caro prezzi e tutelare il potere d’acquisto delle famiglie.
Bonus 200 Euro: quali sono i requisiti.
Il provvedimento, ha spiegato il Premier Mario Draghi, è un «sostegno ai redditi di 28 milioni di italiani, tra pensionati e lavoratori dipendenti e anche autonomi». La somma una tantum, è un contributo economico destinato a titolari di pensione e lavoratori dipendenti e autonomi con requisito di reddito fino a 35mila Euro. Bisogna attendere non solo il testo del Decreto in Gazzetta Ufficiale ma anche i provvedimenti attuativi per capire in che modo verrà attuata la misura.
Bonus 200 Euro: come ottenerlo.
Il Premier ha spiegato che si tratterà di un indennizzo erogato in temi brevi (presumibilmente la busta paga di giugno ed il cedolino pensione o quattordicesima di luglio) e con tempi di recupero semplici ed immediati per i datori di lavoro (al primo possibile conguaglio fiscale possibile).
•-In base alle anticipazioni, per i dipendenti il bonus arriverà in busta paga. Saranno le imprese ad anticipare il bonus ai propri dipendenti: lo recupereranno poi con le prime scadenze fiscali.
•-Anche ai pensionati la somma viene versata direttamente sul cedolino, probabilmente in luglio, o per gli aventi diritto con la quattordicesima pensione di luglio.
•-Non sono ancora chiare, invece, le modalità di erogazione del bonus 200 Euro agli autonomi: non si esclude la classica domanda telematica all’INPS, con meccanismo simile a quello già previsto per i bonus Covid.
Bonus 200 Euro: come si finanzia.
Si tratta anche di una novità rispetto alle anticipazioni sul decreto, che va incontro alle richieste dei sindacati, finanziato soprattutto con la tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche. In pratica, è una sorta di intervento redistributivo per contrastare le anomalie provocate sul mercato dall’impennata dei prezzi dell’energia e dell’inflazione.
Le imprese del settore stanno realizzando extraprofitti in considerazione dell’aumento dei prezzi dell’energia, che invece pesano sull’economia delle famiglie e delle imprese. La tassa sugli extraprofitti sostanzialmente riequilibra l’anomalia, consentendo allo Stato di incassare somme da redistribuire alle famiglie per aiutarle a sostenere il caro prezzi mantenendo il potere d’acquisto di redditi da lavoro e pensioni.

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