La famiglia… quella vera!
La famiglia è stata istituita da Dio con la frase “I due lasceranno il padre e la madre e formeranno una sola carne”. Ciò sta a significare l’unione tra uomo e donna, che ha uno spazio nel suo corpo, denominato utero, possono procreare e continuare la razza umana. La famiglia, così pensata, ha una durata che non ha fine perché si crea un equilibrio nella relazione bilaterale dove rispetto, comunicazione, fedeltà sono “ingredienti” essenziali per non avere il declino. Purtroppo, nel corso della storia la famiglia istituita dall’Eterno Padre, ha subito delle variazioni a scapito di uno dei membri della coppia specialmente a sfavore della donna. Siccome la donna non sempre ha avuto potere decisionale nelle scelte quotidiane ed anche l’uomo rispetto all’anziano, si sono creati degli screzi che hanno portato a sancire, anche sul piano legislativo, il divorzio preceduto dalla separazione legale. A seconda del contesto storico la famiglia era denominata patriarcale allorché la persona più anziana aveva potere decisionale su tutti e il suo volere era inderogabile anche se sbagliava, si doveva accettare perché il più anziano e come tale da rispettare. In tale contesto familiare, per i più ricchi, con più figli, i maschi andavano al servizio militare, le femmine erano costrette a farsi suore. Come si può ben capire ingiustizia totale contro la libertà di pensiero e di volontà. Si pregiudicavano, in tal modo, persone che avrebbero apportato benefici alla società, mentre invece non si faceva altro che menomare l’intelligenza. Ad esempio nel campo musicale, è raro che vi sia una donna ritenuta una grande pianista. Infatti Mozart, Beethoven e Debussy sono personaggi rinomati in campo musicale. Però vi sono anche aspetti positivi per il “sesso debole” da vivere, ad esempio, nel Medioevo la donna era posta su un piedistallo, erano chiamate “madonne” e c’era anche la galanteria da parte dell’uomo, il baciamano. Col passare dei secoli la donna si è più emancipata, non più succube del marito che magari la poteva anche tradire senza che nessuno potesse difenderla nemmeno per legge. Ecco che la donna lavoratrice fa coniare un altro termine: “nucleare” per definire la famiglia dove i membri che la compongono sono solo marito e moglie e i rispettivi figli.
La società si è dovuta adeguare all’accoglienza dei bambini e delle bambine di genitori lavoratori. Magari si è precluso l’affetto genitoriale ed anche quello dei nonni. Sempre più soli e con genitori divorziati si è creata la generazione dei teenagers (= età di mezzo) dove gli adolescenti, avendo un contesto familiare ostile, si ritenevano liberi di fare e dire senza il consenso dei genitori. In seguito, con l’avvento delle coppie di fatto, si è arrivati alla così detta “famiglia allargata” dove i componenti sono genitori divorziati, figli e figlie di entrambi. A nostro modesto parere si è creato un disordine di affetti mentali come le cronache ci dimostrano e che non riguardano solo i personaggi dello spettacolo ma anche la gente che ci circonda, fino ad arrivare a non fidarsi di nessuno e, purtroppo, al decadimento dei valori umani e la morale a pezzi.