Calvi Risorta – Samuele Ciambriello alla REMS e alla Scuola Apostolica

Il garante per la regione Campania delle persone sottoposte a misure restrittive della libertà personale, Prof. Samuele Ciambriello, il 5 maggio u.s. ha visitato la Residenza per le Misure di Sicurezza, REMS, di Calvi Risorta sita in via Bizzzarri ed essendo stato prima un alunno della Scuola Apostolica e poi Padre Passionista della stessa non ha resistito a non portarsi davanti all’ingresso della maestosa e gloriosa struttura (purtroppo chiusa dal 2016), ubicata in Piazza San Paolo della Croce.
Samuele Ciambriello, nativo di Bucciano (BN), in possesso del Diploma della Maturità Classica, del Diploma Universitario in Scienze Umanistiche, della Laurea in Teologia e Giornalista-Pubblicista, proveniva da Sessa Aurunca, dove accompagnato dal responsabile della struttura, Dott. Dante De Santis, aveva visitato i locali del Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura – SPDC – che dipende dal Dipartimento di Salute Mentale ed è operativo presso il locale ospedale civile “San Rocco”.
A seguire si è portato nella Residenza per le Misure di Sicurezza di Calvi Risorta dove è stato accolto dal Direttore Dott. Raffaele Liardo e nella visita ai reparti della struttura ha prestato attenzione e disponibilità ai venti utenti ospiti. La visita, doverosa e proficua, è stata un’occasione di incontro e confronto, non solo con il personale che a vario titolo vive quotidianamente l’Istituto ma anche con il Dott. Giuseppe Nesi, responsabile della complessa unità operativa della sanità penitenziaria. La visita si è conclusa con la consumazione del “pranzo” con gli ospiti utenti e con tutto il personale. Nel lasciare la REMS il garante Ciambriello ha dichiarato “Dal confronto è emerso un quadro non molto confortante, in linea con la complessità congenita del trattamento da riservare all’infermo di mente che si sia reso autore di un reato, nodo troppo complesso che il legislatore già difficilmente avrebbe potuto risolvere con un colpo di penna e che, sebbene con mestizia, si deve rilevare non abbia risolto. Varie le attività che vengono realizzate in struttura, oltre al cineforum e all’organizzazione settimanale di una pizza day, nel prossimo futuro verranno realizzati tre laboratori di piccola falegnameria, cucina e orto sociale. Al lato positivo della medaglia corrisponde anche un lato negativo, due problemi avvertiti maggiormente: lavorare sull’ansia dell’attesa, posto che la maggior parte degli internati sono sottoposti a misure di sicurezza provvisorie, e i ricoveri impropri dei cosiddetti cripto-imputabili”.
Dopo l’opportuna visita alla struttura penitenziario-sanitaria non ha ripreso, per far ritorno in famiglia, la vicina Strada Statale Casilina ma si è portato davanti alla “mitica” porta di ingresso della Scuola Apostolica (distanza 500 metri circa) che egli varcò per la prima volta nel 1968, all’età di 11 anni, per frequentare l’alunnato passionista che dopo 15 anni, nel 1983 culminò con l’ordinazione sacerdotale conferita da Papa Giovanni Paolo II nella Basilica di San Pietro a Roma. Dal 1986 al 1990 svolse la sua attività nella parrocchia di San Tarcisio ai Ponti Rossi di Napoli e caratterizzò il suo impegno prevalentemente nel campo sociale: attenzione alle minoranze, ai tossicodipendenti, agli emarginati e al recupero dei detenuti per reati di terrorismo. Il sacerdozio si interruppe nel 1999 con la sua elezione nel Consiglio Regionale della Campania nella lista del P.D.S. e a seguito di ciò il Cardinale Michele Giordano, Arcivescovo della Diocesi di Napoli, facendo seguito alla sospensione “a divinis” dell’aprile 1990, lo sollevò dal servizio sacerdotale.
Ebbene, solo chi ha vissuto certe esperienze può sentire, giustamente, la nostalgia del passato. Questi sentimenti si sono registrati nell’atteggiamento e nelle parole dell’ex alunno ed ex passionista Samuele Ciambriello che non senza emozione e commozione davanti alla porta del seminario e del convento, ricca di storia e di significato, in un clima surreale ha dichiarato “Venendo a Calvi Risorta alla REMS, dove ci sono venti utenti con disturbi psichici, non potevo non venire qui, convento dei Padri Passionisti -Scuola Apostolica, dove sono entrato nel settembre del 1968. Non vivo di ricordi, vivo di affetto per quello che ho ricevuto e per quello che ho dato a questa Congregazione che sento ancora mia. Viva i Passionisti, viva gli ex Passionisti, non si è mai ex, viva San Paolo della Croce, viva i nostri Santi. Passione di Cristo, passione degli ultimi. Un abbraccio alla Scuola Apostolica, mi manca. Questo vuoto, peccato. Abbracci, abbracci”.
Che dire. La struttura seminariale e conventuale, con tutta la sua “STORIA” tutt’oggi è ancora chiusa e che sofferenza si prova nel constatarla quotidianamente. Speriamo che…

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