Recensione al libro “I ragazzi che salvarono il mondo. La vera storia degli eroi di Chernobyl”, di Amedeo Barbagallo

Mi accingo a scrivere le mie riflessioni dopo avere letto con molto interesse e curiosità il primo libro del giovane autore Amedeo Barbagallo dal titolo: ”I ragazzi che salvarono il mondo” che reca come
sottotitolo: ”La vera storia degli eroi di Chernobyl”, edito dalla casa editrice Santelli Editore.
L’autore, partendo dal ricordo di un episodio personale che l’aveva colpito in giovane età, cioè, l’incidente nucleare avvenuto nella centrale di Three Mile Island in Pennsylvania, negli Stati Uniti, il 28 marzo del 1979, si appassiona all’argomento e decide di indagare sul peggiore incidente nucleare mai avvenuto sulla terra, cioè, quello di Chernobyl del 26 aprile 1986, avvenuto nell’ex Unione Sovietica, esattamente in Ucraina. Non è molto usuale trovare un giovanissimo autore, ancora studente universitario, che si cimenti in un argomento così complesso, ostico, dirimente e deprimente. Amadeo lo fa con il piglio di un veterano, quasi come fosse un giornalista professionista si addentra nelle complesse problematiche scientifiche e personali di quanti vi contribuirono, per metterci sotto gli occhi cosa è stato e cosa avrebbe potuto essere l’incidente se non ci fossero stati veri e propri eroi a sacrificare le loro vite per salvare il mondo dall’immane catastrofe, con una perdita di vite umane che sarebbe stata incalcolabile. Ancora oggi le cifre di quanti perirono a causa dell’incidente nucleare sono avvolte da una nebulosa di mistero. L’autore attraverso le varie fasi sia precedenti che susseguenti all’incidente ci mostra lo spaccato del mondo civile, politico, militare e scientifico dell’Unione Sovietica del tempo. E’ un libro con una prosa scorrevole e senza intoppi. Non si addentra troppo in tematiche che potrebbero risultare troppo difficili da comprendere, per un lettore comune, per quanto riguarda la tecnologia necessaria per lo sfruttamento dell’atomo di uranio a scopi pacifici. Per tutti coloro che vogliono avere un’idea di cosa ha rappresentato l’incidente di Chernobyl per la popolazione ucraina ma non solo, consiglio vivamente di leggere il libro di questo giovane autore. Le premesse perché ne nasca una bella penna da sfruttare nel mondo giornalistico ci sono tutte. Auguro ad Amedeo Barbagallo di coronare il suo sogno e di diventare un valente giornalista sempre al servizio della verità. Il libro è indicato per tutti i tipi di lettore, ovviamente, è maggiormente adatto a chi si interessa di temi legati allo sfruttamento dell’atomo, ed è sensibile agli argomenti legati alla sostenibilità ambientale rispettando natura e esseri viventi. Aspetto l’autore al suo prossimo lavoro convinto che darà prova delle sue peculiarità giornalistico-letterarie.

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