Tutto pronto per il Procida Sud Festival

Spuntano come funghi oramai, un poco per tutto il territorio delle Due Sicilie, eventi, conferenze, incontri e feste dedicate al credo identitario, alla nuova frontiera dei meridionali, quella che sprona al risveglio dei cittadini del sud, attraverso una riscoperta di valori che ci hanno contraddistinto ed esaltato, dato lustro, primati e esempio di alta peculiarità nei secoli scorsi.
A Procida nei giorni 11 e il 12 Settembre, in piazza Marina Grande, si terrà la prima edizione di “Procida Sud Festival”, manifestazione organizzata dall’associazione culturale “Rareca Antica”, presieduta da Antonio Visaggio, vera anima del progetto, una prospettiva finalizzata alla valorizzazione della Storia, della cultura e dei prodotti del Sud Italia.
Il programma prevede: Mercoledì 11 Settembre 2019 alle ore 18,00 l’Esposizione artigianato locale di hobbisti procidani e professionisti; alle ore 20,00 la presentazione da parte del giornalista, meridionalista Raffaele Vescera, del suo ultimo lavoro “Il giudice e Mussolini”, a seguire discussione sulla questione meridionale con intervento della scrittrice Francesca Borgogna e del giornalista Fiore Marro; alle ore 21,00 lo Spettacolo culturale-comico-musicale dello storico prof. Amedeo Colella “Con decenza parlando”; Giovedì 12 settembre 2019 alle ore 18,00 l’Esposizione di aziende produttrici del sud Italia appartenenti al consorzio Compra Sud; alle ore 20,00 la presentazione del Progetto Compra Sud, in cui interverrà la “Fondazione Il Giglio”; alle ore 20,30 lo scrittore ing. Lucio Militano presenta “La marina mercantile delle due Sicilie”; alle ore 21,00 il concerto folk della band “I suoni di Piperno”.
La più antica leggenda relativa alla piccola e verdeggiante isoletta, situata nel Golfo di Napoli tra la maggiore Ischia e il panoramico promontorio flegreo di Capo Miseno, racconta che l’origine di Procida sia da far risalire alla nascita dei tempi, quando il divino Giove combatté con i Giganti, suoi nemici; la battaglia – si narra – fu una delle più terribili mai combattute dal padre degli dei e durante la lotta un masso scagliato dal cielo si “tuffò” nel mare e diede origine ad una delle isole più antiche dell’area dei Campi Flegrei. Il toponimo Procida deriva presumibilmente dal greco Προχύτη, ( in lat. Prochãta), letteralmente “scagliata su” dal fondo del mare per la sua origine vulcanica, ancora in lat. profundo, come ricorda Plinio il Vecchio. Oltre la leggenda, numerosi sono stati gli studi condotti sulla sua natura vulcanica e morfologica, decretando che Procida si sia formata nel corso dei secoli dall’azione e dall’attività sismica di molti crateri sottomarini, modificati dall’azione erosiva del vento e del mare. L’attività vulcanica ha contribuito a rendere frastagliata e, per alcuni tratti, rocciosa la costa orientale dell’isola, oggi ricca di promontori e piccole insenature. Tuttavia, l’unico rilievo più importante è alto circa 91 metri e rappresenta una delle zone più ricche di natura e leggenda di Procida: la Terra Murata.
L’isola di Procida può rivendicare a tutto titolo un primato in materia di istruzione nautica, soprattutto per quanto riguarda la formazione dei naviganti, infatti, sulla scia di quanto realizzato nel ‘700 a Napoli, a Meta, a Piano di Sorrento, a Palermo, a Siracusa, anche nell’isola venne avviato un progetto per la diffusione dell’Istruzione tecnica legata al mare. Considerando che su 11 scuole aperte nel “secolo dei lumi” ben sette nacquero nel mondo Borbonico è innegabile riconoscere al mezzogiorno il primato in questo settore. Per l’Isola di Procida importanza di rilievo ebbe la figura del sacerdote Marcello Eusebio Scotti che nel 1788 diede alle stampe il suo “Catechismo Nautico”, libro contenente alcuni importanti progetti per tutti i naviganti, dove si ribadiva la necessità di aprire sull’isola una cattedra nautica oltre che una Scuola Normale, secondo il metodo introdotto nel 1784 nel Regno delle Due Sicilie. Tra alterne vicende nel 1833 nacque la Scuola Nautica Comunale, che nel 1868 fu trasformata in Scuola Nautica Reggia. Nel XIX secolo Procida divenne una vera e propria capitale nei traffici marittimi ed ancora oggi, ben più delle altre due isole del golfo, è fucina di marinai e pescatori.

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