Ludopatia… gioco d’azzardo patologico

La ludopatia o più comunemente gioco d’azzardo, è l’incapacità di resistere all’impulso di giocare o fare scommesse, pur essendo consapevole quali potrebbero essere le gravi conseguenza dannose per la propria salute psicofisica. Il soggetto affetto da ludopatia, trascura lo studio o il lavoro e può arrivare a commettere gesti inconsueti e molto pericolosi. Il gioco non è semplicemente un vizio e in alcuni casi può diventare una malattia, infatti durante intensi periodi di stress o depressione, la voglia di dedicarsi al gioco d’azzardo può diventare incontrollabile causandone gravi conseguenze, personali e sociali. Il gioco si presenta come un alleggerimento del peso dell’esistenza, un modo di cui dispone l’uomo per poter far fronte al proprio destino, nell’illusione di controllarlo. L’attrazione al gioco sta nell’imprevedibilità del risultato, nel fatto che esso segna una frattura con la quotidianità e soprattutto nell’illusione di controllare la realtà. Questo senso d’onnipotenza, è strettamente in relazione a qualche forma d’insoddisfazione, al senso di sopraffazione della realtà, alla disgregazione della famiglia, all’incertezza circa il proprio futuro economico o infine a minacce di distruzione della realtà. La ludopatia dunque, può essere causa di gravi problemi economici oltre che della compromissione dei rapporti sociali e affettivi, della perdita del lavoro, dello sviluppo di dipendenza da droghe o da alcol ed è molto spesso causa di suicidio. Esistono tuttavia delle condizioni che possono facilitare la comparsa della dipendenza da gioco, come la presenza di disturbi comportamentali o dell’umore, l’abuso di sostanze stupefacenti, la familiarità e l’assunzione di alcuni farmaci. Le persone affette da ludopatia hanno la tendenza a pensare spesso ad esperienze di gioco e di scommesse passate, programmano nuove giocate e cercano di trovare il modo di procurarsi denaro per giocare. Non si accontentano di piccole cifre, puntano sempre in alto anche quando non hanno disponibilità economica, pur cercando più volte di controllarsi non ci riescono e mentono a se stessi e ai propri familiari. Il primo passo per uscire da tale condizione mentale è, innanzitutto ammetterne il problema, iniziando un lavoro psicoterapico che coinvolge l’intero sistema familiare. l’obiettivo è potenziare e facilitare la sfera comunicativa e relazionale. La famiglia diventa una risorsa per il lavoro terapeutico.

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