“Sulla mia pelle”: gli ultimi sette giorni di Stefano Cucchi

“La morte di Stefano Cucchi è un caso di cronaca nera italiana, accaduto a Roma, il 22 ottobre 2009. Il trentenne morì ingiustamente durante la custodia cautelare.”
Arriva nelle sale italiane dal 12 settembre 2018, il film produzione Netflix che vede alla regia Alessio Cremonini ed Alessandro Borghi, nei panni dell’innocente Stefano Cucchi. Dopo quasi dieci anni, la vicenda non viene dimenticata, resta anzi indelebile e vivida nelle menti degli italiani: parliamo infatti di un caso di violenza da parte delle forze dell’ordine o, se vogliamo essere più precisi, di omicidio di Stato. Dopo anni di udienze, perizie, testimonianze ed altre vicende giudiziarie, il caso Cucchi resta, resta forte per la rabbia, per l’ingiustizia, e soprattutto per l’omertà. Il film parla degli ultimi sette giorni del giovane Stefano Cucchi, geometra di 31 anni, e della sua morte avvenuta sei giorni dall’arresto per detenzione di stupefacenti. Lo scopo non è quello di far emergere la personalità, chi fosse davvero la vittima, bensì fondamentale è stato mostrare il suo essere contraddittorio, la sua paura nell’aiuto che non ha ricevuto, pur incontrando almeno 140 persone fra ospedali e tribunali; il suo orgoglio nel rifiutare le cure, nel non volersi aiutare, forse anche per disprezzo. Attese. Attese di essere capito. Attese che qualcuno gli credesse, senza accusare chi meritava per le percosse subite. Immensa commozione, applausi e stima a chi ha realizzato il film, e all’attore che ha interpretato Cucchi, Alessandro Borghi, citato precedentemente: l’attore, commosso sui social ringrazia e spiega quanto per lui sia stata fondamentale la realizzazione e l’interpretazione del film, per l’importanza del caso e per la verità, che da anni sarebbe dovuta salire a galla. Una deduzione ed un impegno che lo ha visto perdere 18 chili ed immergersi totalmente nel personaggio, un’identificazione che “rasenta la psicosi”. Il personaggio fondamentale della vicenda, resta però Ilaria Cucchi, sorella di Stefano (interpretata da Jasmine Trinca), che da quel 22 ottobre è scesa in guerra senza mai ritirarsi:”Stè, ti sei preso qualche schiaffone. Qualche pugno. Qualche calcio. Sei caduto e ti sei fatto male. Molto male. Ma ce ne dobbiamo fare una ragione, io, te, mamma e papà. In fin dei conti, questo qualcuno, è il ministro dell’interno. Voglio incontrare questo famoso ministro Salvini. Pubblicamente, guardarlo negli occhi.”

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