Roberto Ferri: ode a Franco Battiato
Con video – Che fine ha fatto l’incredibile artista italiano, noto oltre che per la sua musica bizzarra e d’alta poesia, per l’immensa cultura: Franco Battiato?
A nove mesi dalla cancellazione delle date dei suoi concerti a partire dallo scorso novembre, in seguito alla frattura riportata al femore ed al bacino, non si hanno più notizie certe: quello che però spaventa più di tutto e mette in guardia amici e fan, sarebbe un post pubblicato dall’amico paroliere Roberto Ferri, che dichiara “non mi riconosce più”. La conseguenza della notizia è stata ovviamente quella di un ipotetico alzheimer: malattia che comporterebbe inevitabilmente la fine della carriera di Battiato data l’impossibilità di cantare, e non solo. L’artista, da mesi ormai dissolto come un fantasma, ma che si trova nella sua casa a Milo, in Sicilia, è assistito dal fratello, che ovviamente dichiara non essere nelle condizioni di rilasciare interviste o notizie di qualsivoglia genere. Franco Battiato giunge ormai settantatreenne con un’instancabile attività lavorativa, davvero incredibile: incredibile il numero di stili che ha approfondito e combinato tra loro in modo eclettico e personale; parte negli anni sessanta con un inizio pop passando al rock progressivo e all’avanguardia del decennio seguente. Successivamente è ritornato sui passi della musica leggera approfondendo anche la canzone d’autore. Appassionatissimo di musica etnica, elettronica e opera lirica. La mole dei suoi interessi, comprende l’esoterismo, la teoretica filosofica, la mistica sufi e la meditazione orientale. È uno fra gli artisti con il maggior numero di riconoscimenti da parte del Club Tenco, con tre Targhe ed un Premio Tenco, cimentatosi oltre che nella musica, anche nella pittura. Un curriculum infinito scorre sulle spalle di Battiato, cui è stata dedicata un’ode dal grande amico Ferri, poiché solo con la poesia, si può parlare di un personaggio come Franco Battiato.
“Ti ho visto rincorrere le parole
e fuggire stranamente dalle note
tutte volavano insieme ma sole
a differenti e specifiche quote
Mentre la tua mente non si sa dove fosse
lungo antichi lidi o prati scoscesi
e di quando bambino davi qualche colpo di tosse
davanti al camino dai ceppi accesi
Ed hai viaggiato tra correnti gravitazionali
rincorrendo il senso dell’essenza
rifiutando la carne degli altri animali
perché dicevi che potevi vivere senza
Ci hai fatto ballare e pensare
ed anche ridere e giocare
condannando i malvagi ed il male
e questa Povera Patria che non vuol morire
Ti sei preso Cura di noi e noi te lo dobbiamo.
ed è per questo che un messaggio ti mandiamo
Ripetendoti la frase che ci insegnasti ahimè …
rimani tranquillo caro che noi avremo Cura di te …”