Presentazione di “Cales, un’area da riscoprire”

Martedì 29 maggio 2018, alle ore 17.30, nella sala conferenze dell’enoteca provinciale “Vigna Felix” di Caserta, via Cesare Battisti, 48, sarà presentato, a cura dell’Associazione “Piazze del Sapere” e dell’Associazione Italiana Incontri e Studi sullo Sviluppo Locale – AISLO – il libro “Cales, un’area archeologica da riscoprire” di Concetta Bonacci, Vertigo Edizioni, Roma. La dott.ssa Bonacci nasce a Capua il 5 giugno 1976. Archeologa, consegue la laurea in conservazione dei Beni Culturali presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Seconda Università degli Studi di Napoli, con una tesi in Archeologia Fenicio-Punica nell’anno accademico 2004/2005. Si specializza in Beni Archeologici presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, con una tesi in Archeologia e Urbanistica della Magna Grecia. Partecipa ad attività di ricerca, scavo e documentazione archeologica di Norba-Norma (LT), Pompei, Forum Popilii –Carinola (CE), nel territorio telesino (Comune di Castelvenere) e, infine nell’area archeologica di Cales, nell’ambito del progetto “Cales-Sociale”, condotto dal Dipartimento di Archeologia Pubblica Sociale – FICS/Mediterraneo Sociale di Napoli, nell’estate del 2013. Attualmente vive e risiede a Calvi Risorta (CE). Alla presentazione dell’opera interverranno il Sindaco di Calvi Risorta, dott. Giovanni Lombardi, il Presidente dell’Associazione Culturale di Promozione Sociale “LE MUSE”, il rappresentante dell’Associazione “Italia Nostra” Alfredo Balasco e l’archeologa Lidia Vignola. Presenterà l’evento Pasquale Iorio dell’Associazione di Promozione sociale “Le Piazze del Sapere” di Caserta, con sede in Via Verdi, 22, che promuove, valorizza e diffonde la cultura del libro e della lettura a tutti i livelli e si propone, altresì, come centro di aggregazione e di interesse culturale legato al mondo del libro. L’altra meritoria Associazione promotrice dell’iniziativa – l’  AISLO –  è impegnata in studi e ricerche nel campo dello sviluppo locale ed in incontri di studi, seminari, attività di assistenza, diffusione e alta formazione. L’opera “CALES,UN’AREA ARCHEOLOGICA DA RISCOPRIRE”, come si rileva dalla premessa scritta dall’autrice nasce da un suo personale lavoro di ricerca e il “Tema della ricerca era un’area archeologica, poco o per nulla tutelata e valorizzata, e proposte di tutela, valorizzazione e fruizione, riflettendo su tale argomento da subito pensai a Cales, l’area archeologica pertinente il mio paese d’origine, Calvi Risorta, al suo stato di completa incuria e abbandono, e da autentica calena che soffre per l’impossibilità attuale di salvarla, la proposi come oggetto di studio e di analisi …”. La dott.ssa Bonacci, nell’interessante e documentato lavoro delinea, inizialmente, Cales e il suo territorio e le fonti letterarie sulla sua fondazione e si sofferma, poi,  sulla documentazione topografica e urbanistica della Cales preromana, sulle fortificazioni, sui quartieri abitativi, sugli edifici pubblici: Anfiteatro, Teatro, Terme centrali, Terme settentrionali o di San Leo, Castellum  Aquae, Palestre e sulle aree sacre urbane ed extraurbane, sui quartieri artigianali urbani ed extraurbani, sul sistema viario urbano ed extraurbano. Adeguata e pertinente trattazione la dott,ssa Bonacci la dedica al Foro, alle Necropoli, ai quartieri rurali, alle ville e alle fattorie e non trascura di evidenziare reperti e testimonianze che hanno interessato Calvi Risorta, Giano Vetusto e Rocchetta e Croce. Nella seconda parte del lavoro l’autrice presenta l’odierna Cales e propone l’elaborazione di una carta archeologica per “leggere” e “intervenire” adeguatamente ed efficientemente su un patrimonio di valore inestimabile. Propone,poi, la creazione a Cales di un Parco Archeologico e di un Museo e, con amarezza, conclude “La valorizzazione, la comunicazione e la fruizione dell’area archeologica di Cales è possibile soltanto con la presa di coscienza della sua validità e pregnanza storica e archeologica da parte di Enti che dovrebbero essere preposti alla sua tutela, conservazione, manutenzione e restauro. A Calvi Risorta è mancato proprio l’interesse e la comprensione della sua memoria storica e culturale da parte delle Amministrazioni locali nonché dei cittadini; si auspica la coesione e un cammino progettuale d’insieme della Soprintendenza Archeologica, del Comune di Calvi Risorta e degli Enti territoriali preposti a tale funzione, nonché il contributo di fondi consistenti al fine di costruire un parco archeologico e un museo che costituiscano, non soltanto una base culturale notevole, ma anche un incremento sociale ed economico per la comunità di Calvi Risorta e del centri limitrofi”.

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