Non si vogliono muovere

Il 60% dei giovani disoccupati italiani, contro una media UE del 50%, non è disposto a muoversi per trovare lavoro e il 98% di quelli che già lavorano (la quota più grande registrata tra i paesi europei, dove la media è del 90%), ha trovato occupazione senza bisogno di cambiare residenza.
Questa la fotografia della mobilità dei giovani italiani, tra i 20 e i 34 anni, scattata da Eurostat, in base ai dati del 2016.  Secondo l’istituto, solo il 7% dei giovani italiani senza occupazione (contro una media UE del 12%) è disposto a “traslocare” in un altro Paese dell’Unione per trovare lavoro, quota che sale al 13% (il 17% la media UE) se la destinazione è un paese al di fuori dell'Europa e arriva al 20% (21% il dato UE) se si tratta di spostarsi entro i confini nazionali.
Ma la maggioranza (60%) dei giovani disoccupati italiani non è disposta a cambiare città o Stato, indipendentemente dal luogo di destinazione. Un dato che colloca l’Italia al sesto posto nell’UE, insieme alla Polonia, dietro a Malta (73%), all’Olanda (69%), a Cipro (68%), alla Romania (63%) e alla Danimarca (62%).  
L’altra indicazione che emerge dallo studio dell’Istituto di Statistica Europeo è che, mediamente, nell’Unione, solo l’1% dei giovani occupati ha trovato lavoro spostandosi in un altro Paese europeo, mentre l’8% si è dovuto spostare all’interno dei confini nazionali. Eurostat rileva infine che in generale la propensione alla mobilità è più alta tra i giovani disoccupati con un livello di educazione scolastica maggiore: all’interno di questo gruppo il 23% è pronto a traslocare all’interno del proprio Paese pur di lavorare e il 16% è pronto a spostarsi in un altro stato europeo. 

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