Ghani apre ai talebani

Dopo 17 anni di guerra senza via di uscita, il Presidente afghano Ashraf Ghani offre ai Talebani un accordo politico per arrivare alla pace: amnistia per i combattenti, riconoscimento come partito politico, cessate-il-fuoco e rilascio di tutti i prigionieri. I leader talebani verrebbero anche cancellati dalle liste nere del terrorismo.  
L’offerta è stata fatta in apertura della conferenza internazionale che punta a creare una piattaforma per i negoziati di pace, il cosiddetto “Processo di Kabul”. Arriva dopo una serie di segnali dal governo afgano, appoggiato dalla Nato e dagli stessi Talebani, che, per la prima, volta hanno mostrato una serie volontà di dialogo.
L’offerta di Ghani è “senza condizioni” e include la disponibilità alla revisione della Costituzione. Per il Presidente afgano è una svolta a 180 gradi. Finora ha sempre definito i Talebani “terroristi” o al massimo “ribelli”. Le offerte di dialogo precedenti era state fatte soltanto a settori dissidenti degli studenti barbuti, quelli più disponibili al compromesso.  
Questa volta invece Ashraf Ghani si rivolge a tutta la dirigenza talebana. L’anno scorso le forze armate afghane hanno subito oltre 14 mila perdite, fra morti e feriti. I Talebani hanno un controllo totale o parziale di più di metà del territorio. Sono esclusi dai grandi centri urbani, ma dilagano nelle vaste zone rurali. Molto preoccupante è, per esempio, la situazione nella provincia di Farah, dove sono presenti anche truppe italiane.

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