“Rimasti orfani di una delle voci più incredibili degli ultimi 40 anni”

(Giuliano Sangiorgi, frontman Negramaro): Dolores O’Riordan. 15 gennaio 2018: in una camera di un albergo londinese viene ritrovata Dolores O’Riordan, leader del gruppo irlandese “The Cranberries”. Tutt’ora la stampa è ignara della reale causa della morte della cantante per privacy e riservatezza familiare. Shock generale. Una notizia ed un dolore, diffusi a macchia d’olio per il mondo intero: immensi sono stati gli omaggi, le riconoscenze, non solo dall’amata popolazione di Limerick, cittadina irlandese patria natale dell’artista, ma anche da parte di artisti intercontinentali. Ricordiamo in particolare il discorso estremamente toccante di Giuliano Sangiorgi, precedentemente citato, con cui la O’Riordan collaborò in vista della colonna sonora del film italiano “Cemento Armato”; “Come un sogno ti ho sfiorato. Come un sogno ti ho salvato nel fondo più profondo della memoria. E come un sogno sei volata via.”. Riconosciuta in una personalità ossimorica: una ragazza fuori dagli schemi, in jeans stracciati, tatuaggi e capigliature decisamente poco femminili, con una voce angelica, ornata da sfumature celtiche. Dolores O’Riordan era un angelo a tutti gli effetti, plasmata da delicatezza ed empatia; cantante di giustizie, sentimenti e guerre patriottiche. “Si, era circondata da ragazzi ubriachi nei pub che volevano il punk sfondasse i loro timpani, e lei, fra tutto quel buio, quella sporcizia, era pura: una pietra rara.”
Dolores O’Riordan sarà ricordata per sempre come quella stella incredibile che non ha mai smesso di brillare durante tutto il suo percorso, fino alla sua esplosione: momento in cui è brillata di più.

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