48 ore di follie

Acerra –  Negli ultimi due giorni la comunità Acerrana è stata protagonista di due episodi di “ordinaria follia”: l’uno afferente una sparatoria in Piazza, nel pieno pomeriggio di domenica e l’altro risalente alla giornata di  lunedì pomeriggio, afferente ad un soggetto in stato confusionale che ha tentato più volte il suicidio,  mettendo a rischio non solo se stesso ma anche familiari e gli stessi operatori di polizia sopraggiunti  a salvarlo.  In entrambe le circostanze protagonisti dello scenario, prontamente intervenuti in tempi rapidissimi, le pattuglie del locale Commissariato di P.S. “Acerra”. Nel pomeriggio di domenica,  in pieno centro ed in mezzo ad una miriade di persone fra cui famiglie, bambini, anziani e rischiando una vera e propria strage, due bande di balordi originari dell’est Europeo, innescavano una furibonda lite, sfociata in rissa, con un epilogo alquanto pericoloso e drammatico, finendo con l’uso di mazze e con l’esplosione di colpi d’arma da fuoco.  Sul posto  giungevano, a distanza di pochissimi minuti, le volanti del locale Commissariato di P.S. i quali, messisi   subito al rintraccio dei malfattori, li hanno intercettati e  tratti in arresto. Addirittura,  uno dei tanti proiettili esplosi è entrato in un esercizio commerciale sfiorando di qualche cm il gestore del negozio, rimasto fortunatamente illeso. Dopo meno di 24 ore, ancora Acerra si vede protagonista di un altro drammatico scenario:  arriva una segnalazione di persona intenta a lanciarsi nel vuoto dal balcone della sua abitazione sita al secondo piano del palazzo. Giunti sul posto, gli operatori di volante si trovano di fronte ad una scenario assurdo e crudo nella sua fattuale realtà: un uomo sospeso sul parapetto della ringhiera esterna del balcone, solo con una mano avvinghiata alla stessa. Gli agenti hanno subito tentato un approccio verbale con il suicida  tentando di dissuaderlo dall’insano gesto mentre altri due operatori  presso la sua abitazione nell’intento di entrare all’interno e bloccarlo. Mentre veniva richiesto l’intervento dei Vigili del Fuoco e di personale del 118, l’uomo, assalito da un raptus di follia, si è lasciato cadere penzoloni  nel vuoto scatenando la fulminea e pronta reazione dei due operatori di volante nel frattempo giunti nell’appartamento, i quali lo hanno afferrato tentando di trarlo in salvo  venendo trascinati essi stessi dal giovane suicida riluttante a farsi salvare e riuscendo, però, con impeto e decisione a bloccare la loro corsa verso il vuoto ed a trasportare l’uomo all’interno della ringhiera. Nel frattempo gli altri due operatori rimasti giù a parlare e dissuadere il malintenzionato, si erano prontamente portati in corrispondenza dell’eventuale caduta dell’individuo preparati  a prestargli i dovuti soccorsi  se lo stesso  fosse precipitato giù. Sopraggiunto personale del 118, lo stesso constatato lo stato confusionale ed emotivamente instabile del giovane, ne disponeva l’immediato ricovero in Ospedale.  
Sull’episodio è intervenuto Giuseppe Raimondi, Segretario Generale Provinciale del Sindacato indipendente di Polizia Coisp, il quale ha dichiarato: “Registriamo l’ennesimo episodio di inaudita violenza ad opera di comunità ”non italiane” intente a spartirsi il controllo del territorio ed a delinquere a scapito dell’intera nostra collettività che vi abita. Esprimo la massima solidarietà ed i più vivi complimenti  ai colleghi per la tempestività  nell’intervenire e per le capacità operative utilizzate nel trattare un caso tanto delicato che sarebbe potuto sfociare in una ennesima tragedia, per tutti i cittadini che in una giornata di festa come è la domenica, si trovavano a passeggiare nelle vie cittadine e che si sono visti calati in un vero e proprio  far-west. Il mio plauso va ovviamente anche ai  colleghi che giornalmente si trovano ad affrontare situazioni quali liti in famiglia o  tentativi di  suicidi . Ed è proprio grazie a loro che anche  oggi possiamo dire di aver scampato un brutto e negativo epilogo,  merito della loro professionalità ed impegno profusi nell’operare, anche in considerazione della delicatezza della situazione; anche oggi possiamo dire di essere soddisfatti per aver compiuto il nostro lavoro ed aver salvato una vita umana. Il mio appello va ora- continua   Raimondi – al Questore di Napoli affinchè  quanto compiuto dai colleghi non passi inosservato, tenendo in considerazione soprattutto gli scarsi mezzi con cui questi ragazzi si trovano ad operare ed intervenire, in una realtà quale quella dell’interland napoletano, che è piagata da una complessità di problematiche,  che i nostri colleghi affrontano grazie al loro senso del dovere ed abnegazione al lavoro.  Auspico quindi che il nostro questore De Iesu sappia gratificare l’operato di  chi, come loro,  ottiene risultati non certo per i mezzi che lo stato non  fornisce o mette a  disposizione”.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post