Gioielliere muore per mano di rapinatori

Marano di Napoli-Dura la posizione del sindacato di polizia Coisp: I delinquenti, una volta presi ed arrestati, Sospiro di sollievo per i 120 lavoratori della ex 2c Market
Si è concluso questa mattina un lunghissimo calvario: il Ministero del Lavoro ha decretato, con nota 7349 del 08/05/2017, la piena legittimità della Cassa Integrazione Straordinaria per i 120 lavoratori della ex 2c Market. L’accordo, che era stato siglato dalle quattro organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative in data 29/04/16 e che prevedeva l’utilizzo dell’ammortizzatore sociale dal 06/06/16 al 05/06/17, era stato ritirato a seguito di una nota emessa dall’Inps di Caserta.

L'inquinamento lascia tracce nel cervello
milena
Tracce altamente tossiche di inquinanti dell'aria sono state trovate nel cervello umano in quantità allarmanti, provocando danno ossidativo che potrebbe essere collegato a malattie come quella di Alzheimer. Alcuni ricercatori dell'Università di Lancaster (UK) hanno individuato alte concentrazioni di magnetite, un ossido di ferro tipico delle aree ad alto tasso di inquinamento industriale o molto trafficate, nel cervello di 37 persone decedute, di età compresa tra i 3 e gli 85 anni e provenienti da Città del Messico e Manchester. Si parla di milioni di nanoparticelle inquinanti per grammo di tessuto, una concentrazione impressionante, soprattutto se si pensa che la magnetite è una sostanza altamente bioreattiva, capace di creare un forte danno ossidativo alle cellule circostanti. La ricerca desta preoccupazione perché alte concentrazioni di magnetite sono state trovate tra le placche che si accumulano nel cervello delle persone con malattia di Alzheimer, e il legame tra inquinamento dell'area, stress ossidativo e rischio di malattie neurodegenerative è già supportato da diversi studi. Lo studio è comunque ben lontano da dimostrare che le particelle inquinanti dell'aria o possano provocare la malattia di Alzheimer (il cervello con la maggiore concentrazione di magnetite apparteneva a un 32enne vittima di incidente stradale).Le particelle di magnetite si formano anche naturalmente nel cervello, ma in genere sono piccole e a forma di cristallo. Quelle trovate dal team hanno invece una caratteristica comune e inconfondibile: sono lisce e tondeggianti, perché derivanti dal metallo fuso prodotto dalla combustione, e si accompagnano in genere ad altre sostanze inquinanti come cobalto, platino e nickel. Per ogni particella di magnetite "naturale" identificata, ne sono state trovate 100 di origine industriale. Ma come hanno fatto le nanosfere a inquinare il cervello? Queste particelle hanno un diametro inferiore a 200 nanometri (quello di un capello umano è di 50.000 nanometri): il naso non le blocca e si pensa riescano a filtrare attraverso il bulbo olfattivo, per poi arrivare facilmente alla corteccia frontale o all'ippocampo, aree danneggiate nei cervelli con Alzheimer. Proprio un ridotto senso dell'olfatto è tra i primi campanelli d'allarme di questa malattia.  La ricerca dimostra che le particelle inquinanti che respiriamo sono in grado di arrivare fino al cervello, che contaminano in abbondanza.

Sequestro preventivo di sei edifici scolastici
red
A seguito di complessi accertamenti, anche di natura tecnica, i Carabinieri del Comando Stazione di Caserta hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo dell’Istituto Tecnico Statale “Michelangelo Buonarroti” di Caserta, emesso dall’Ufficio GIP del Tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta di questa Procura.
Il provvedimento scaturisce dall’esito delle verifiche effettuate dai militari dell’Arma con l’ausilio di tecnici specializzati che hanno evidenziato lo stato di degrado riguardante i pilastri di sostegno dell’edificio, anomalia questa peraltro già segnalata nell’ottobre del 2016 a questa Procura anche dalla Dirigente Scolastica e per il cui risanamento la Provincia, nel dicembre 2016, aveva già proceduto alla consegna dei lavori alla ditta vincitrice della gara d’appalto.
 Nello specifico il perito ha rilevato che:
– i pilastri circolari posti all’interno del corpo fabbricato presentano una evidente diminuzione della sezione resistente alla base dovuta alla frantumazione ed alla spaccatura del calcestruzzo. Tale condizione di degrado, pur non avendo allo stato comportato un abbassamento dovuto a schiacciamento dei pilastri, è senz’altro tale da mettere in crisi la statica dell’edificio ed a causarne il dissesto;
– i pilastri e le travi perimetrali esterni ad un corpo di fabbrica, della palestra e del corridoio presentano una diffusa perdita dello strato superficiale (il cosiddetto copriferro) e corticale di calcestruzzo mettendo a nudo le armature che trovandosi all’esterno e sottoposti agli agenti   atmosferici, sono soggetti a degrado maggiore e più rapido rispetto a quelli posti all’interno. Tali fenomeni comportano, secondo il giudizio dell’esperto, tre ordini di conseguenze tutte pregiudizievoli della statica dell’edificio e segnatamente: la diminuzione della sezione resistente e la possibilità che aumentino i fenomeni di carbonatazione del calcestruzzo; la riduzione delle sezioni resistenti delle armature ossidate con conseguente riduzione anche della capacità portante della trave a flessione ed a taglio; il generale peggioramento della loro capacità resistente sotto sisma.
L’odierno sequestro si inserisce in una più ampia attività di controlli avviata da questa Procura  e finalizzata ad accertare il rispetto della normativa di sicurezza sismica e statica, nonché di prevenzione incendi degli immobili adibiti a edifici scolastici ubicati nella provincia di Caserta.
Sulla base degli esiti dei controlli effettuati dai Carabinieri del Comando Provinciale di Caserta, sono stati, infatti, eseguiti il 10 dicembre 2016 analoghi provvedimenti di sequestro preventivo presso 6 edifici scolastici dislocati nei Comuni di Piedimonte Matese e Alife. In quella circostanza vennero riscontrati allarmanti segnali di “pericolo di rovina” relativi a strutture portanti di 2 plessi (interamente sottoposti a sequestro), mentre nelle restanti strutture il provvedimento interessò solo alcuni locali/parti degli edifici sottoposti a controllo, trovati in alcuni casi, carenti da un punto di vista igienico-sanitario.
 Gli edifici, in quella circostanza interessati, furono:
    scuola primaria “Paolo Farina” di Alife (intero edificio);
    scuola “Principe Umberto” di Piedimonte Matese (intero edificio);
    parte dei servizi igienici e della sottostante area del piano terra del plesso scolastico “Giovanni XXIII” di Piedimonte Matese;
    parte del tetto del plesso scolastico “F. Visco” di Piedimonte Matese;
    aree soggette a rischio caduta intonaci del plesso scolastico “ex Abbazia dei celestini” di Piedimonte Matese;
    cornicioni e aree soggette a rischio caduta intonaci del plesso scolastico “G.G. D’Amore” di Piedimonte Matese.

Alla basilica benedettina opere di messa in sicurezza e di restauro
 red
Sant'Angelo in Formis – "L'imminente inizio dei lavori di sistemazione della basilica benedettina di Sant'Angelo in Formis è una bella notizia per la comunità di Capua e dell'intera Terra di Lavoro perché consentiranno di riportare all'antico splendore un autentico gioiello di arte medievale.
Un'opera che non poteva attendere oltremodo di essere eseguita dopo i mesi di attesa successivi all'aggiudicazione del relativo lotto di lavori da parte della competente Soprintendenza".
A commentare la notizia della presentazione dell'intervento di restauro e messa in sicurezza è l'On. Camilla Sgambato (PD) che, nei mesi scorsi, aveva raccolto l'allarme lanciato dalla sezione casertana di Italia Nostra sullo stato di degrado e di abbandono in cui versa la basilica di origini longobarde.
"Come ebbi modo di dire a febbraio, la situazione di pericolo crolli che vive l'edificio poteva essere superata solo attraverso la sistemazione delle coperture, il restauro degli affreschi e lo smontaggio dei ponteggi che puntellano la struttura dal 2008.
Per quanto riguarda l'area esterna, il muro di contenimento di epoca Romana oggettivamente costituisce un pericolo serio non solo per la Basilica, ma anche per gli abitanti degli edifici che vi sono sottoposti: dall'Arco di Diana fino alla casa canonica stessa.
Fatta eccezione per l'intervento di sistemazione parziale dello stesso nel tratto retrostante l'abside centrale, realizzato più di 30 anni fa dall'Arch. Jacobitti nonostante la scarsità delle risorse, va eliminato subito il problema idrogeologico, ma soprattutto va operato un consolidamento serio ed un restauro dell'intero manufatto in opus reticolatum che deve essere gestito sinergicamente dagli Enti preposti, a partire dal Ministero dei Beni Culturali", continua la parlamentare del Pd.
"Ora non resta che attendere la fine delle opere e la riapertura completa della Basilica al culto e al turismo religioso ed artistico di cui potrà beneficiare la comunità locale ed il territorio casertano, mettendo anche questo bene in rete con il resto del patrimonio culturale ed architettonico", conclude Sgambato.

“Noi genitori di Tutti” onlus un'Associazione da imitare
ndp
SAN NICOLA LA STRADA – Domenica scorsa 7 maggio 2017 al Largo Rotonda di San Nicola la Strada si è tenuto il “Mercatino Solidale” organizzato dall’Associazione onlus “Noi Genitori di Tutti”, (Via Circumvallazione ovest parco Verde a Caivano),  il sodalizio formato da mamme della “Terra dei Fuochi” che aiuta “….i nostri piccoli guerrieri affetti da malattie oncologiche e le loro famiglie”, con lo scopo di sensibilizzare sul tema della tutela ambientale e del diritto alla vita, attraverso la prevenzione e l’informazione delle problematiche e delle conseguenze sulla salute derivanti dall’inquinamento della “Terra dei Fuochi”.  La cosiddetta “Terra dei fuochi” è una vasta area tra le province di Napoli e Caserta dove la criminalità organizzata gestisce e smaltisce illegalmente rifiuti speciali provenienti da tutta Italia. La definizione “Terra dei fuochi” appare per la prima volta nel 2003, quando fu usata nei Rapporti Ecomafia pubblicati da Legambiente. Da molto tempo la questione viene denunciata dai cittadini dei comuni colpiti e da molte associazioni, anche con numerosi appelli, esposti e manifestazioni. Come ci ha detto la signora Marzia Caccioppoli, Presidente dell’Associazione, che si definisce “Mamma cartolina che cammina al fianco di Padre Maurizio Patriciello”, “…. Tutti i soci fondatori vivono nella Terra dei Fuochi ed hanno in comune il dolore sovrumano di avere un figlio in cielo. Bambini diventato Angeli troppo in fretta, fiori recisi dal cancro in una terra scempiata dallo smaltimento illegale dei rifiuti industriali”. Riccardo Improta, 22 mesi, Mesia Nasi, 3 anni, Alice Aragona, 3 anni, Marianna Rubino, 9 anni, Francesco Miccinelli, 8 anni,  Francesco De Crescenzo, 9 anni, Antonio De Michele, 9 anni……, sono solo alcuni degli “Angioletti” che sono volati in cielo a causa dell’avvelenamento della terra, dell’aria e degli alimenti e che hanno provocato e continuano a provocare anche oggi malattie, troppo spesso letali, come: leucemia linfoblastica acuta, rabdomiosarcoma, neuroblastoma surrenale, osteosarcoma metastatico polmonare, glioblastoma intrinseco tronco encefalico, che fanno paura solo a nominarli. Eppure, oggi, fra adulti e bambini, quasi in ogni nucleo familiare si può avere in casa un “malato” e lo Stato non fa poi molto per loro in termini di aiutarli a superare gli ostacoli, burocratici e non, che quotidianamente si trovano ad affrontare. Per questo è nata nel 2013 l’Associazione “Noi Genitori di Tutti”. Essa non ha scopo di lucro e persegue esclusivamente finalità di solidarietà sociale. Le attività sono svolte a tutela dei diritti dell’infanzia, in primo luogo a  favore di soggetti affetti da patologie considerate diretta conseguenza dello scempio ambientale e a favore delle loro famiglie. Le attività svolte tendono a diffondere una cultura del rispetto dell’ambiente e del territorio e dei diritti  della persona. In particolare l’Associazione, avvalendosi in modo determinante e prevalente delle prestazioni personali, volontarie e gratuite dei propri soci, svolge attività volte a: 1) favorire la creazione di una maggiore coscienza dei problemi legati all’inquinamento ambientale, soprattutto nelle giovani generazioni; 2) indicare comportamenti tesi al rispetto dell’ambiente realizzando percorsi sociali nella concezione di una nuova qualità della vita e di una nuova vivibilità della città e dei territori; 3) fornire supporto a malati e ai loro familiari, anche in collaborazione con le strutture sanitarie, in un percorso di aiuto e accoglienza, offrendo sostegno psico-sociale anche attraverso progetti operativi specifici e iniziative integrate con altre realtà associative, fornendo informazioni pratiche inerenti la malattia, i servizi sanitari riabilitativi, le associazioni di sostegno alle famiglie, nonché programmando occasioni di informazione, incontro, scambio e sostegno reciproco; 4) favorire azioni di rappresentanza tese a una corretta applicazione delle norme vigenti, per la formulazione di piani e programmi di studio, di nuove leggi e provvedimenti, esplicando, ove occorra, opera di persuasione e stimolo; 5) collaborare con altre associazioni, autorità, istituti ospedalieri e università all'organizzazione e al miglioramento dei servizi, delle strutture e delle attrezzature, dell' assistenza sanitaria e di quella sociale in favore di soggetti affetti da malattie collegate alla degenerazione del contesto ambientale; 6) preservare aree verdi, spiagge, coste ed ambienti naturali realizzando apposite iniziative di cura e di pulizia; 7) organizzare incontri di educazione ambientale e “campi di volontariato” per  il risanamento di strutture urbane, il rimboschimento, il recupero di terre incolte, il disinquinamento di zone agricole ed industrializzate; 8) organizzare convegni, sollecitando l'intervento e la collaborazione delle autorità, di enti, istituzioni e privati cittadini mediante la divulgazione di quanto sta accadendo in questi territori; 9) lottare contro ogni forma di sfruttamento, di ignoranza, di ingiustizia, di discriminazione e di emarginazione.

Gli atleti casertani si fanno onore in Italia ed all’estero
canda
E’ il caso dei karateka Alfredo Tocco e Alessandro Iodice che nell’ultimo week end hanno conquistato insieme con l’altro azzurro Mattia Busato, nella specialità kata, l’argento a squadre per l’Italia ai campionati europei conclusi a Kokaeli in Turchia, sconfitti in finale dalla Spagna.
Alfredo Tocco, all’ultimo impegno continentale prima dal ritiro dall’attività agonistica, è nato a Maddaloni dove si è formato nella Società Kushinkai, prima di passare, dove aver indossato la divisa della Polizia di Stato, al Gruppo Sportivo Fiamme Oro con sede presso la Scuola Allievi Agenti di Caserta. Di grande rilievo il suo palmares con un altro argento europeo a squadre nel 2014 a Tampere in Finlandia e un bronzo mondiale nel 2016 a Linz in Austria. Alessandro Iodice, nato a Curti, formatosi all’Asd Bellona e successivamente all’Olympo Capodrise, è attualmente tesserato per l’Asd Star Top Line Dimensione 3 di Napoli. Anche per lui analoghi risultati di quelli di Tocco con il quale ha sempre formato squadra, con l’aggiunta recente della vittoria ai campionati italiani assoluti.
Dal karate al tiro a volo con la terza prova di Coppa del Mondo nella specialità  skeet, svoltasi sulle pedane del Larnaka Olymnpic Shooting Range a Cipro, dove  il primo degli azzurri è stato il giovanissimo Tammaro Cassandro, nipote del mitico Ennio Falco, tesserato con il Tiro a Volo Falco e con il Gruppo Sportivo Carabinieri, finito tra i primi 20 in classifica mancando per un punto l’ammissione al girone finale a otto.
E dopo karate e tiro a volo soddisfazioni sono arrivate anche dal tiro con l’arco: Antonio Vozza, portacolori degli Arcieri Campani Capua, alla prima trasferta internazionale con la maglia azzurra in  Coppa Europa Giovanile a Maratona (Grecia) nei giorni scorsi. Oltre ad un lusinghiero piazzamento  individuale, ha ottenuto un brillantissimo quarto posto a squadre per la soddisfazione della società presieduta da Antonio Di Benedetto, che riporta un proprio atleta a livello internazionale dopo i fasti Mondiali ed Europei nel 2008 e 2009 di Luca Di Benedetto.
 

 

non devono avere attenuanti o sconti di pena ma devono marcire in galera altrimenti questa tragedia non sarà l'ultima. Ancora una volta la popolazione campana si trova a dover assistere a scene efferate di violenza ai danni di privati cittadini che hanno la sola colpa di svolgere un lavoro particolare e che, dai malavitosi del momento, vengono adocchiati come un'appetitosa fonte di facile e rapido guadagno. Questo quanto accaduto nella nottata di ieri a Marano di Napoli,  che ha visto protagonista della vicenda un noto  e giovane gioielliere della cittadina. Lo stesso è stato trovato dietro al bancone della sua gioielleria,  riverso in  terra, in una pozza di sangue ed esanime. A dare l'allarme pare sia stata la madre, con la quale l'uomo conviveva da quando si era separato, preoccupata dal fatto che il figlio non fosse rincasato dopo la chiusura. Lo scenario dinanzi al quale si sono trovati gli inquirenti è quello tipico di una rapina, con la cassaforte aperta e svuotata del suo contenuto. Purtroppo però, la vicenda non si è conclusa semplicemente (si fa per dire) con l'ammanco di gioielli o soldi, ma  a pagare con la propria vita è stato, ancora una volta, il titolare dell'esercizio commerciale. Ovviamente non si sa ancora se il gioielliere si fosse intrattenuto dopo la chiusura per un qualche appuntamento o per altra ragione. Certo è che gli esercenti commerciali della zona e la popolazione tutta, esprimono preoccupazioni ed ultimamente si sentono maggiormente minacciati dalla crescente e dilagante criminalità che, a loro dire, "si sta facendo sentire di più". Questo in un contesto socio-politico difficile dove lo stesso Comune di Marano è stato sciolto per infiltrazioni mafiose nel 2016 ed amministrato da una commissione straordinaria.  A tal riguardo è intervenuto il Segretario Generale partenopeo del sindacato di polizia Coisp, Giuseppe Raimondi , il quale ha così commentato: "È assurdo che una madre si svegli, si accorga dell'assenza del figlio e si trovi di fronte una scena tanto cruda ed efferata, così come è altrettanto assurdo che una persona si alzi al mattino, saluti moglie e figli o comunque i suoi cari, diretto al proprio lavoro, e non faccia più rientro a casa perché vittima del delinquente di turno pronto a tutto per procacciarsi, nel modo per lui più semplice, un piccolo gruzzolo. Ma la cosa più sconcertante è quando questo "modo più semplice" si identifica con l'essere disposti senza alcuna remora, a privare un uomo della vita pur di raggiungere il proprio scopo: una facile fonte di guadagno. Ma è mai possibile che i cittadini debbano subire inermi tutto questo e vivere terrorizzati? Siamo stanchi e stufi di dover assistere a queste scene di cruenta violenza ed inciviltà commesse da questi pseudo individui. I delinquenti, una volta presi ed arrestati, non devono avere attenuanti o sconti di pena ma devono marcire in galera; non sappiamo più in che lingua dirlo. Il rapinatore, italiano o straniero che sia, è e rimarrà sempre un delinquente e come tale dev'essere trattato, altro che cumuli di pena per ogni reato commesso fino al raggiungimento della pena detentiva. Abbiamo più volte invocate le leggi speciali ma sembra che a nessuno importi specie alla politica che dovrebbe mettere nelle condizioni le forze dell'ordine e la magistratura di poter intervenire incisivamente al fine di arginare preventivamente questi atroci fenomeni ed il proliferare di queste bande dedite alla delinquenza. Non è la prima volta che assistiamo a questi delitti e se non si affronta seriamente il problema temo che non sarà neanche l'ultima .  La Sicurezza – termina Raimondi – non può essere considerata una spesa dal Governo, al contrario dev'essere un investimento a garanzia di tutti i cittadini ”.
Dello stesso tenore il commento del neo Segretario Generale Regionale del Coisp Alfredo Onorato, il quale così si esprime: "Non posso che dirmi amareggiato per quanto accaduto la notte scorsa nella cittadina di Marano, certi episodi purtroppo stanno verificandosi troppo spesso ultimamente, questo evidenzia una grave minaccia alla sicurezza collettiva, quindi faccio appello a chi di competenza onde attivarsi per dare più forza in uomini e mezzi a coloro che stanno sempre in prima linea contro la crescente criminalità,  la quale dispone di mezzi, soprattutto economici, di gran lunga superiori a quanti ne dispongano le forze di polizia . Quindi non posso che sostenere quanto già detto dal segretario provinciale  Raimondi: il comparto sicurezza dev'essere un investimento e non una spesa".

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