Buoni Fruttiferi: Poste deve pagare il rendimento sul titolo

Nelle scorse settimane c’è stata un’importante sentenza che riguarda Poste italiane e tutti coloro che sono possessori di Buoni Fruttiferi Postali. La sentenza è stata emessa dalla quarta sezione del tribunale di Catania, che ha sancito la vittoria di coloro che risultano essere titolari di Buoni Fruttiferi emessi tra il 1974 ed il 1986, poste italiane dovrà pagare il rendimento sul titolo anche se la serie è stata modificata, per giustificare il taglio degli interessi, a nulla vale “la mera apposizione di un timbro che ne modifichi la serie”. Gli stessi titoli erano stati decurtati da un decreto del governo Goria nel 1983, tale taglio veniva effettuato senza avvertire i consumatori, tali modifiche furono anche pubblicate sulla Gazzetta Ufficiale, ma Poste continuò ad emettere i buoni con le indicazioni dei vecchi tassi di interesse che però oggi si rifiuta di pagare, dando inizio ad una serie di contenziosi. Poste italiane in persona del suo rappresentante aveva eccepito che l’emissione del titolo serie P- fosse avvenuta per sbaglio, atteso che detta serie di Bpf, non era più vigente dal 1984. Il giudice però motiva la sua decisione articolandola in questo modo “la discrepanza tra le prescrizioni ministeriali e le indicazioni riportate sui buoni offerti in sottoscrizione alla richiedente, deve essere risolta dando la prevalenza alle seconde”. Il giudice, richiama anche la sentenza n.13979 del 15 giugno 2007 della Suprema Corte “non sarebbe possibile altra interpretazione dal momento che porrebbe a carico dei sottoscrittori le conseguenze di un errore imputabile all’amministrazione” finendo per intaccare le esigenze di tutela del risparmio diffuso cui si ispirano le norme. Per il giudice, il titolo ha ad oggetto il contenuto espresso nel buono stesso, anche se con decreto ministeriale ne vengono modificate le relative condizioni e non si può ritenere che la semplice apposizione di un timbro, che ne modifichi la serie e che si sovrapponga alla tabella di calcolo degli interessi possa superare il contenuto del titolo per come “emesso”.
Con questa sentenza il giudice ha condannato Poste Italiane, al pagamento dell’intero importo indicato dal buono datato 19 gennaio 1987, oltre al risarcimento delle spese legali.
Questa decisione presa dal tribunale di Catania rappresenta un’importante vittoria per i consumatori, con la speranza che Poste Italiane adotti condotte più rispettose nei confronti dei proprio clienti.

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