Visita guidata “Alla riscoperta di Teanum Sidicinum”

Domenica 26 giugno, a Teano, con inizio alle ore 9, avrà inizio un’interessante visita guidata “Alla riscoperta di Teanum Sidicinum” organizzata dall’associazione “Le Muse”.
L’appuntamento è fissato in piazza Duomo, nella quale hanno sede la Cattedrale, L’Episcopio e il Seminario.
Teano, edificata ai piedi del massiccio vulcanico di Roccamonfina, per vocazione crocevia è luogo di incontri. Fin dai tempi remoti la città era coinvolta nei traffici tra Etruria e le colonie greche della costa campana, poi in epoca romana raggiunse il massiccio sviluppo, grazie anche alla sua posizione strategica dovuta all’intersecarsi della via Latina (Casilina) con la via Appia. Fama ed importanza Teano la riceve in epoca imperiale grazie ai suoi complessi termali. Nelle campagne circostanti sono visibili i resti di questi apprezzati stabilimenti di cura e di piacere, ai quali si affiancano le vestigia di un Anfiteatro del I secolo a. C., di un teatro e di un Santuario.
Assume anche notevole rilevanza l’attento riuso dei materiali antichi che costituisce una costante dell’architettura e dell’edilizia cittadina. Bastano gli esempi dati dai campanili della Cattedrale e dell’Annunziata, dalla cripta di San Paride, dalle mura della piazza di San Pietro in Aquaris.
Le pietre laviche delle case che provengono direttamente dal vicino vulcano si confondono con le pietre che formano un monumentale tratto delle mura preromane sulle quali, in via Nicola Gigli, poggia il Loggione, singolare edificio con un enorme arco acuto, costruito in stile tardo gotico a partire dalla fine del XIV secolo, per volere della famiglia Marzano; l’edificio dal 2001 è sede del Museo Archeologico di Teano Sidicinum.
Marmi invece di epoca romana decorano il campanile romanico del Duomo eretto nel 1116, ricostruito dopo l’ultima guerra e dedicato a San Clemente. Sulla facciata frammenti di epoca medioevale, sotto l’atrio due sfingi di granito rosso egiziano, all’interno un pergamo con colonne tortili su leoncini, mosaici del XIII secolo, un coro intarsiato del XVI secolo. Nella cripta di San Paride una collezione di marmi romani, medioevali e moderni e nel sotterraneo una grande cisterna romana.
Sempre in via Gigli i partecipanti alla visita guidata visiteranno la chiesa di Santa Caterina che risale al ‘700, caratteristico è il suo interno decorato a stucchi bianchi e rosati e merita particolare attenzione la pala d’altare, raffigurante il martirio di Santa Caterina d’Alessandria di Belisario Corenzio, come pure le due teli ai lati di ignoto artista, raffigurante la Madonna del Carmine e l’Immacolata. I partecipanti, purtroppo, non potranno visitare l’annesso monastero, fondato nel 1554 dalla principessa di Teano Clarice Orsini, in quanto oggi è luogo di clausura.
La visita si concluderà ammirando l’unicità del Teatro ubicato poco distante dalla zona di San Pietro a Fuoco. Gran parte della struttura andò distrutta durante un violento terremoto avvenuto tra il IV e il V secolo d. C. Attualmente, al di sotto delle arcuazioni, trova posto un’interessante esposizione dei resti delle decorazioni dell’antico Teatro, rinvenuti nel complesso monumentale durante l’ultimo restauro.
La visita guidata è stata organizzata, in ogni particolare e con la dovuta meticolosità, dall’esperta in archeologia dell’Associazione culturale e di promozione sociale “Le Muse” dott.ssa Concetta Bonacci che, per tale iniziativa, si è avvalsa della preziosa disponibilità della Soprintendenza Archeologica per la Campania – Ufficio di Teano – che consentirà, per tale evento, la visita ad alcuni siti e la visione di alcuni monumenti.

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