Ricordando l’inverno del 1947

Da quando ho superato gli……anta, spesso mi accade di essere avvolto da un velo di dolce nostalgia che fa affiorare tanti ricordi. Il primo di una lunga serie mi riporta agli anni in cui a casa ascoltavo mio padre mentre, con il violino, eseguiva brani classici o di musica leggera. Appresi così motivi classici come la Chardas di Vittorio Monti, la Seconda Rapsodia ungherese di Franz Listz, le sonate di Kreutzer ecc. Fra i brani di musica leggera: Gelosia, Tornerai, La Cumparsita, Tu musica divina, Silenzioso slow e tanti altri successi di autori italiani e stranieri. Fra i compositori italiani, mio padre preferiva Giovanni D’Anzi, Cesare Andrea Bixio, Cherubini e Mascheroni che egli riteneva i pilastri della nostra canzone. Terminato il II Conflitto Mondiale, gli italiani desideravano dimenticare gli orrori della guerra e si diffuse una gioia di vivere che spingeva ad andare in cerca di un sano divertimento. Si cominciò a ballare in casa di amici al suono di un vecchio grammofono su cui “giravano”i famosi dischi a 78 giri e fu quella l’occasione per sentire “dal vivo” le voci dei più noti cantanti che ascoltavamo alla radio: Alberto Rabagliati, Dea Garbaccio, Norma Bruni, Ernesto Bonino e Natalino Otto. Gli ultimi due erano quelli che, più di tutti, riuscivano ad ottenere i consensi dei giovani per il loro nuovo modo di cantare: era lo swing che dagli Stati Uniti d’America cominciava a diffondersi in Italia ed in Europa. Le orchestre che ascoltavamo alla radio erano: Cinico Angelini, Pippo Barzizza, Carlo Zeme, Francesco Ferrari, Gorni Kramer, Armando Trovaioli, Armando Fragna, Dino Olivieri e Semprini.
Su iniziativa di alcuni giovani musicisti , bellonesi e vitulatini,si costituì a Vitulazio, un gruppo musicale: alla fisarmonica Natalino Iannone, al violino Giuseppe Valeriani, al sax e clarino Vincenzo De Blasio, basso,chitarra e batteria. Le prove si tenevano a casa del fisarmonicista Iannone e dopo alcune settimane, tutti notarono un notevole progresso nelle esecuzioni che faceva ben sperare. Per completare l’organico, occorrevano almeno due cantanti ed un comico. Per le canzoni napoletane fu interpellato Secondino Fusco dalla voce limpida e corposa; per le canzoni italiane un giovane che, durante le prove se ne stava ad ascoltare battendo il tempo con le mani su di un tavolo e cantando sottovoce tutte le canzoni ritmate. Era Giulio il fratello del fisarmonicista. Invitato a cantare si esibì con un successo di Ernesto Bonino: “Conosci mia cugina”. I favorevoli consensi da parte dei componenti il gruppo musicale convinsero Giulio ad accettare di farne parte ma, per completare il tutto, occorreva un comico. Dopo assidue ricerche, Natalino Iannone seppe che in un vicolo ad est di Vitulazio viveva un giovane artigiano dall’originale verve comica: Carlo Cioppa dalla battuta pronta ed efficace che durante le prove riuscì a strappare applausi e corali risate. Ormai tutto era completo, mancava soltanto il nome del gruppo.
Sul terrazzo di casa Iannone viveva un gattino che non familiarizzava con alcuno; un gattino dai tratti selvatici che ispirarono Natalino:” Ci chiameremo “ I gatti selvaggi”. Nacque così il primo complesso musicale in tutta la nostra provincia ed il successo arrise in poche settimane . Infatti
“I gatti selvaggi” erano impegnati per allietare matrimoni, feste di piazza e veglioni.
Fra i veglioni ricordo quello organizzato a Vitulazio nel cinema Clelia. Era l’inverno 1947 , un inverno rigido con abbondanti nevicate che costrinsero i bellonesi ed i vitulatini a restare in casa. Ma gli appassionati del ballo non si trattennero: vennero tutti a ballare nel cinema Clelia. da Bellona, Capua, Pignataro e dalla vicina Camigliano.
Avevo sedici anni e mio padre esaudì la mia richiesta: presenziare al ballo per ascoltare la musica e le canzoni che trasmetteva la radio. Anche io come tanti altri prediligevo la musica swing e le canzoni di Natalino Otto ed Ernesto Bonino ed era l’occasione migliore per sentirle cantare dal giovane Giulio Iannone. Il veglione terminò alle tre del mattino ed io ero rimasto per ben sei ore in un angolo del palco a gustare la musica preferita unendo il mio applauso a quello dei ballerini.
Quella sera di dicembre del 1947 fui testimone di un vero successo: “I gatti selvaggi” avevano imposto il loro stile musicale e Giulio era stato più volte applaudito concedendo molti bis. Fra le canzoni che egli eseguì ricordo: Bambina innamorata, Brasilena, Da te era bello restar, Conosci mia cugina, Je suis seul ce soir, Symphonie, Tristezze, Nebbia, La classe degli asini, Fiorin fiorello, Notte e dì, Che musetto, Angelina, Il giovanotto matto, Un giorno ti dirò, Tornerai ecc
Alla serata erano presenti i genitori Iannone ed un ospite d’eccezione: l’attore Leonardo Cortese che nella piana dei Mazzoni stava girando alcune scene del film “Delitto di sangue”con l’attrice Elly Parvo. Le giovani ballerine fecero a gara per ballare con l’attore il quale, prima di lasciare Vitulazio, si complimentò con gli orchestrali e con il giovane cantante per le ottime interpretazioni.

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