Bancoposta clonati

La settimana scorsa alcuni caiatini sono stati contattati dall’Arma dei Carabinieri per alcune verifiche inerenti il proprio Bancoposta. Le forze dell’ordine volevano accertarsi che i suddetti clienti Poste Italiane stessero soggiornando all’estero e facendo operazioni monetarie da lì. Il problema è che non era assolutamente vero. Ed è così che dozzine di caiatini si sono accorte che qualcuno faceva prelievi al loro posto, e che quindi erano vittime di frode bancaria e probabilmente informatica. Come è potuto accedere? A nulla sono serviti i sofisticati servizi di sicurezza costruiti per evitare frodi di questo genere. Il sistema informatico di Poste, come quello di tutte le banche, ogni volta che registra una operazione con bancomat, dovrebbe bloccare determinate forzature e le successive movimentazioni. Tutto ciò, però, non è accaduto e i prelievi illeciti di contante sono avventui senza ostacoli. I truffatori sono riusciti, attraverso il sistema della clonazione, ad entrare in possesso dei pin di diversi Bancoposta. Hanno così potuto prelevare contanti all’insaputa dei correntisti. Le indagini sulle carte di credito, che avevano compiuto prelievi particolari, sono state avviate immediatamente dopo la comunicazione ai truffati. Essi però hanno dovuto attendere la contabilizzazione dei movimenti monetari prima di poter sporgere denuncia. Sfortunatamente la dinamica del furto non è chiara e le indagini sono ancora in corso. I truffati devono solo attendere sapendo di essere stati sottratti di una cifra considerevole (si va dai 300 ai 600 €), nella speranza che né a loro né ad altri possa capitare un’esperienza del genere.

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