Edipo, tra antico e moderno

Nei giorni scorsi, al Teatro il Primo di Napoli, si è tenuta una bella rappresentazione dello spettacolo Oedipus di Gianluca Masone.
Nello spettacolo in rassegna, siamo dinanzi ad un bell'esempio di teatro di parola in cui tradizione e modernità  dell'interpretazione sono perfettamente equilibrati.
Tutti conoscono la storia di Edipo, personaggio mitologico connotato con tutte le umane debolezze e virtù. E tutti sanno che esso è stato oggetto di molteplici interpretazioni, rifacimenti e talvolta parodie.
Nello spettacolo di Gianluca Masone, che interpreta anche il difficile ruolo di Tiresia, si avverte profondamente il senso di rispetto nei confronti del testo, che è tuttavia continuamente arricchito – mai stravolto – da elementi di novità. Ciò rende godibile lo spettacolo, anche per lo spettatore meno incline alla fruizione di teatro antico.
Momenti rock e scenografie evocative della trama, quasi come presagi dell'evoluzione dei fatti, arricchiscono la messinscena.
Tra gli attori, si segnala il bravo Francesco Campanile che, nonostante la giovane età ha saputo interpretare bene uno dei ruoli più difficili della storia del teatro occidentale: Edipo, infatti, è un insieme di forza e sentimenti ed è molto importante lasciare trasparire entrambi gli aspetti, evitando inopportune prevaricazione dell'uno o dell'altro. In ciò riesce bene il giovane attore.
Siamo, dunque, dinanzi ad un esperimento complessivamente buono, anche per il fatto di agevolare la fruizione del teatro antico da parte dei più giovani.

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