Mario Compostella espone in “Settembre al Borgo”

Dal 1 al 9 settembre 2012, in concomitanza con la 42a edizione di “Settembre al Borgo”, presso la CATTEDRALE DI CASERTAVECCHIA, grazie alla sensibilità del Parroco, Mons. Pietro De Felice, saranno esposte le opere dell’artista napoletano Mario Compostella (ingresso libero; orario 10-13/16-20).

La mostra dal titolo decorAZIONI, a cura di Aldo Antonio Cobianchi, offre un assaggio dell’originale percorso artistico di Mario Compostella, erede e titolare – alla terza generazione – di uno storico laboratorio di artigianato artistico e creativo, sito nel cuore di Napoli, specializzato nella doratura con foglia di oro zecchino.

La conoscenza delle antiche tecniche di doratura, la passione per la cultura popolare autoctona, l’analisi antropologica, unite ad un estro personalissimo si fondono nelle opere di Compostella, creando installazioni suggestive e emozionanti,  pezzi unici che trasudano tradizione e innovazione, nel solco di un’arte millenaria che attraverso la preziosità dell’oro è stata, da sempre, sinonimo di regalità, di sacralità, in un sito come la Cattedrale di Casertavecchia in cui la luce è architettura, in cui sono ancora riscontrabili tracce, nelle decorazioni e nel pavimento, di una cultura arabo-bizantina-romanica che con l’oro creò capolavori.

La mostra (seconda tappa di un tracciato iniziato lo scorso anno, in novembre, presso lo splendido ex asilo Filangieri di Napoli – in cui il tempo aveva come unità di misura la materia, segno inconfutabile dell’uomo che con i suoi gesti di lavoro e fatica crea sovrapposizioni di materiali e volumi, che modificano le superfici, dando luogo ad un orologio temporale basato sul rapporto uomo-materia-tempo) rappresenta una visione della costruzione del tempo, non frutto del lavoro fisico dell’uomo ma del suo lavoro mentale, della meditazione, della ricerca e dell’osservazione spaziale, celeste. Un connubio fra elementi solari-lunari e richiami mitologico-religiosi nel tentativo di trasporto uomo-spazio-tempo.

La prima tavola esposta raffigura una sirena, legata al mito di Partenope, con nove elementi astrali indicanti la Vergine, due frecce rappresentanti la luce solare e lunare, e la piuma indicante l’aspetto animalesco, inteso come uccello: vita e morte, celeste e terrestre, in definitiva, un simbolo dell’origine; nella seconda abbiamo una sorta di orologio solare in cui i due solstizi, invernale ed estivo scandiscono la divisione in stagioni, prefigurando un tempo propizio e un tempo funesto, ancora una volta la vita e la morte, o meglio, l’attesa della rinascita; la terza è un originale diagramma del Presepe Napoletano, un disco dove i personaggi, gli animali, le costruzioni architettoniche, la mitologia, i racconti popolari, la storia, si fondono in un unicum circolare in cui il tempo e l’uomo vivono una sorta di infinito equilibrio, creando, così, un’idea di tempo surreale, di viaggio onirico, un punto d’arrivo dove vita e morte coincidono. Le tavole – realizzate adoperando antiche tecniche artigianali, legno, gesso, argille, oro e pigmenti – poste in un crescendo emozionale lungo la navata sinistra della Cattedrale, sono attorniate da vecchi sgabelli, posti di fronte ad esse, che delineando semicerchi, delimitano i luoghi della narrazione, illuminati da bracieri-focolari capaci di avvolgere e coinvolgere l’osservatore, le sue sensazioni, i suoi ricordi.

Info: 3356252230  aldocobianchi@alice.it

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