Mario e Domenico Bove, padre e figlio in nome di Ippocrate

«Giuro per Apollo medico e Asclepio e Igea e Panacea e per gli dei tutti e per tutte le dee, chiamandoli a testimoni… di stimare il mio maestro di questa arte, ecc. Rocco Mario e Domenico Bove, padre e figlio, noti medici casertani, hanno recitato il celebre giuramento in epoche diverse e accumunati dalla passione per la ricerca hanno scritto un interessante libro a quattro mani, dal titolo "La malattia cronica del bambino e nell'adolescente. Aspetti clinici e psicopatologici". L’interessante pubblicazione contenente  il contributo scientifico di colleghi docenti universitari, dei dipartimenti di neurochirurgia e auxologia dell'azienda ospedaliera dell'ospedale Santobono di Napoli. Una sorta di “vademecum” didattico, consigli pratici e sanitari, per figli di Ippocrate e per le stesse famiglie che operano con gli infanti. Medici e  famiglia che sono i primi preposti alla "sorveglianza sanitaria": soggetti che possono contribuire ad individuare in tempi brevi, psicopatologie  nei primi importantissimi anni di vita del bambino. Con effetti positivi sulla qualità della vita e nel Sistema Sanitario Nazionale. Opera interessante, quella di  Rocco Mario Bove, docente di Igiene Mentale e Psichiatria Infantile nella Facoltà Medica del Secondo Ateneo di Napoli , Specialista in Neurologia, Farmacologia e Neuropsichiatria Infantile, e Domenico, Neuropsichiatria infantile, responsabile del Centro per la Diagnosi e Cura dei Disturbi dell'apprendimento e del Comportamento dell'associazione per la ricerca scientifica Fusis. Un segmento dedicato alle malattie infiammatorie croniche intestinali(MICI) tra le quali si annoverano, fra le altre, la malattia di Crohn e la colite ulcerosa: serie patologie sofferte da quasi 200mila italiani. Quello che risulta però evidente è l’aumento, in questi ultimi anni, dell’incidenza delle MICI fra i bambini. La causa dell’infiammazione cronica dell’intestino è tutt’ora sconosciuta. Per spiegare l’origine delle MICI sono state avanzate diverse ipotesi tra le quali, la più “gettonata”, è quella di una reazione immunologica abnorme da parte dell’intestino verso antigeni ivi normalmente presenti. Le ricerche hanno riscontrato un certo grado di familiarità, cioè la tendenza ad un maggior rischio nei parenti delle persone affette, tuttavia le MICI non sono malattie ereditarie. La colite ulcerosa era già nota nel lontano 1859, mentre la malattia di Crohn è stata scoperta più recentemente, nel 1932, dai dottori Crohn da cui appunto prende il nome.

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