Don Pasquale Lunato, difesa della vita e famiglia le priorità per un cattolico

"Priorità" per le società che difendono i diritti dei propri membri e che mirano alla difesa della vita e alla "stabilità" della famiglia che vanno preservate da "altri modelli familiari" e dal "supposto diritto all'aborto". È quanto ha affermato do Pasquale Lunato parroco della Chiesa Santa Maria degli Angeli. Non si é spenta l'eco delle parole del presidente della Cei, il card. Angelo Bagnasco, che definendo "non negoziabile" il valore della vita lo aveva distinto da altri "indispensabili valori". “Da una società con una nobile tradizione della difesa dei diritti di tutti i membri” – ha aggiunto il parroco – “ci si aspetta" che "il diritto dei bambini a essere concepiti e portati nell'utero, fatti venire al mondo e cresciuti all'interno del matrimonio" sia "un diritto fondamentale a cui dare priorità su altri modelli di famiglia e sul supposto diritto all'aborto". Un tema, quello della difesa della vita come fondamento di uno sviluppo umano integrale e quindi anche sociale, che don Pasquale Lunato non si stanca di ricordare a ogni occasione. Don Pasquale ha sottolineato che, se invocare il rispetto dei principi etici irrinunciabili non deve portare "all'integralismo" non si può nemmeno cedere allo "strabismo" di chi separa la solidarietà sociale e l'impegno per i più poveri dalla difesa della vita umana. Questo perché, "il principio fondativo della promozione della vita umana innocente non può essere messo alla stregua di quello della solidarietà con i più poveri, semplicemente perché questo secondo è una derivazione del primo". Dal punto di vista cattolico, don Pasquale Lunato ha detto che "se non si accetta il valore fondante del rispetto della vita umana non si riesce ad articolare compiutamente nessun altro valore forte".

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