Con la finanziaria 2010 i consiglieri comunali diminuiscono del 20 per cento

La Legge Finanziaria per il 2010 è stata definitivamente approvata ed ora è legge dello Stato. Fra tutte le cose che si sono dette e scritte, in qualche circostanza a sproposito, una cosa è certa: ci sarà una forte "cura dimagrante" per gli enti locali. È stato infatti confermato tutto per quel che riguarda i Comui. I consiglieri comunali si ridurranno del 20 per cento e, a cascata, decrescerà anche il numero dei componenti la giunta municipale che dovrà contenere un numero di componenti non superiore a un quarto del Consiglio. Dunque, alle prossime elezione comunale di San Nicola La Strada i consiglieri eletti saranno in totale 16 più il Sindaco e anche il numero degli assessori sarà ridotto, attualmente composto da sette membri, a quattro. Ecco, in sintesi, il contenuto del provvedimento in tema di contenimento delle spese degli enti locali e per gli enti locali. “Riduzione del contributo ordinario di base agli enti locali per gli anni 2010, 2011 e 2012 in misura pari, rispettivamente, a 1, 5 e 7 milioni di euro per le province e a 12, 86 e 118 milioni per i comuni. La riduzione, proporzionale alla popolazione residente, riguarda gli enti per i quali nel corso dell'anno ha luogo il rinnovo dei consigli; essa è effettuata con decreto del ministro dell'Interno. In relazione alla riduzione del contributo ordinario agli enti locali, è disposta una riduzione del 20% del numero dei consiglieri comunali. Viene determinato il numero massimo degli assessori comunali e provinciali, in misura pari, rispettivamente a un quarto dei consiglieri comunali e a un quinto degli assessori provinciali. Ora si obbligano i comuni a sopprimere una serie di organismi (difensore civico, circoscrizioni di decentramento, direttore generale e consorzi di funzioni tra enti locali). Le riduzioni di spesa confluiscono nel fondo, istituito dall'articolo 7-quinquies del Dl. 5/2009, per interventi urgenti e indifferibili del ministero dell'Economia”. Siamo sulla buona strada per ridurre i costi della politica, ma bisogna proseguire con le provincie, le regioni ed il Parlamento.

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