La Tv che cambia canale/i!

In una società in cui i ritmi di vita stanno cambiando anche la nostra amata televisione deve cercare di adattarsi alle esigenze e ai gusti di ciascun telespettatore cercando di “addomesticare il flusso” e diventando così il regno della flessibilità del tempo. Un tempo lo spettatore doveva adattarsi al palinsesto ora è quest’ultimo che deve piegarsi alle esigenze dello spettatore.
Il futuro della comunicazione si chiama digitale terrestre. Un nuovo super-canale di comunicazione molto più attraente del precedente e che promette di rendere più flessibili i tempi della televisione. Apporterà più contenuti e più spazi per comunicare ma soprattutto più canali dal target definito rispetto ai precedenti canali generalisti. Oggi la tv si lega sempre di più agli altri media (internet, telefonia mobile…)e questo insieme di condizioni daranno vita a forme in grado di creare un contatto mirato tra pubblico e venditore, tale da rendere il mondo del marketing di gran lunga più florido.
Nelle case mesi di attesa, si respira il nervosismo che è comune a tutti i periodi di grandi trasformazioni e dietro a numeri e cifre si intravede un trasformazione dell’intero parco televisivo che si prolungherà fino al 2012 quando ci sarà lo switch off definitivo del sistema analogico televisivo.
I canali dunque si moltiplicano e specializzano:vuoi vedere qualcosa di inedito o rivedere qualche puntata del tuo talk-show preferito? Potrai cercarlo negli archivi dell’on demand!
E pensare che una volta lo spettatore era sottomesso al regime dittatoriale del palinsesto(dal greco “palìmsèstos”raschialo di nuovo”) che per decenni ha portato ordine e puntualità. Si può dire che “prima il Carosello e poi tutti a nanna” oppure il Tg della sera sono stati l’unico “orologio sociale”, ognuno di noi organizzava la propria giornata in base ai programmi della tv quasi avendo la sensazione di guardare lo stesso spettacolo assieme ad una intera comunità nazionale.
Ci chiediamo curiosi se il palinsesto sia davvero destinato all’estinzione come i dinosauri, oppure se la tv resterà sempre la stesa con qualche canaluccio in più. Sembra esserci un doppio regime:da un lato la tv come ”orologio sociale” condiviso da tutti noi; dall’altra la diffusione massiccia della tecnologia che non si capisce bene dove voglia arrivare.

 

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