Strade Sicure

Anche due pattuglie di bersaglieri della “Garibaldi” di via Laviano, impegnate nell'operazione Strade Sicure lungo il litorale domizio e l’agro aversano hanno contribuito alla cattura, lunedì sera, a Casal di Principe, del boss dei Casalesi Massimo Russo soprannominato “Paperino”. All'operazione dei Carabinieri, che ha portato all'arresto di Russo e di altre due persone, hanno infatti partecipato anche i bersaglieri dell'8^ Reggimento di stanza a Caserta, che fanno parte del contingente di militari impegnato ormai da mesi nei pattugliamenti anticamorra. In particolare, le due pattuglie di bersaglieri hanno circondato i due edifici all'interno dei quali è stata fatta poi irruzione e dove sono stati catturati Russo e gli altri. Poi, entrati negli stabili, hanno tenuto sotto controllo gli arrestati, mentre i Carabinieri facevano le perquisizioni. Come prassi consolidata, nel covo c'era anche un dvd della fiction televisiva "Il capo dei capi", dedicata alla vita di Totò Riina. Nel rifugio, anche una pistola Beretta di grosso calibro, con 15 proiettili, di cui uno in canna e pronta all’uso, ma i Carabinieri non glielo hanno permesso. Russo, quando i carabinieri hanno fatto irruzione nel suo rifugio, dopo che l'intera zona di via Einaudi era stata circondata da militari del battaglione Veneto e dai bersaglieri della brigata Garibaldi, stava cenando insieme con Giuseppina Capoluogo, di 31 anni e Michele Ciervo, di 32 anni, arrestati nella tarda serata con l'accusa di favoreggiamento aggravato dal metodo mafioso. Russo non ha avuto neppure il tempo di tentare una reazione o una fuga. Dopo i boss Diana e Letizia, di qualche giorno orsono, ora anche Russo è caduto nella trappola di Carabinieri, Polizia e bersaglieri. Armati di fucile, in uniforme grigioverde con in testa il classico “fez di lana cremisi”, che fu il primo copricapo dei bersaglieri donato dagli Zuavi francesi agli stessi bersaglieri in onore del loro coraggio nella battaglia di Cernia, giubbotto antiproiettile e automezzi militari: girano così per le strade del litorale domizio e dell’agro aversano gli oltre 300 bersaglieri dell’8^ reggimento comandato dal Colonnello Stefano Dal Col, destinati a compiti di sicurezza e ordine pubblico "per specifiche ed eccezionali esigenze di prevenzione della criminalità, ove risulti opportuno un accresciuto controllo del territorio". L’8° sta conducendo, in supporto alle forze dell’ordine, il controllo del territorio, attività nella quale il reggimento vanta una vasta esperienza in campo internazionale e nazionale, avendo già preso parte nel passato alle operazioni “Vespri Siciliani”, “Domino” e “Riace”. In provincia di Caserta, l'impiego dell'Esercito in funzione anticamorra risale all'inizio di ottobre del 2008, quando nel casertano vennero schierati i parà del 186/o reggimento della Folgore, comandati dal Colonnello Aldo Zizzo, che attualmente sono impegnati nella difficilissima operazione ISAF in Afghanistan. A questo reparto è quindi subentrato il 66/o reggimento fanteria “Trieste” comandato dal Colonnello Giuseppe Levato, la cui unità è incardinata nella brigata aeromobile Friuli e, da qualche settimana, è in campo l'8° reggimento bersaglieri della brigata Garibaldi, di stanza a Caserta.
 

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