Strage di Castel Volturno. Ecco come riportata dalla stampa nazionale la risposta dello Stato

''La risposta data oggi all'aggressione della criminalità organizzata dimostra la capacita', da parte delle forze dello Stato, di reazioni tempestive e concrete volte a riaffermare il primato delle Istituzioni e il principio della legalità. Esse rappresentano il frutto di un intenso, quotidiano impegno investigativo e della elaborazione di piani di contrasto in stretta collaborazione tra i magistrati e le forze di polizia e in piena sinergia tra queste ultime'': lo afferma il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano.

Napolitano ha quindi espresso al Procuratore della Repubblica di Napoli, al Capo della Polizia e ai Comandanti Generali dell'Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza il suo piu' vivo compiacimento per le attivita' di indagine e gli interventi operativi che hanno portato alla cattura di esponenti di spicco dei gruppi criminali cui sono addebitati la strage avvenuta nel casertano nei giorni scorsi e altri gravissimi delitti di camorra. Ai clan camorristici sono stati inferti anche duri colpi attraverso consistenti sequestri di loro beni. Lo rende noto un comunicato dell'ufficio stampa del Quirinale.

MARONI: "INFERTO COLPO DURISSIMO"
"Questa notte abbiamo inferto un colpo durissimo al clan dei Casalesi". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi, sottolineando che "tutte le strutture dello Stato hanno agito contemporaneamente". E' un "risultato eccezionale – ha aggiunto – dovuto all'intensificazione dell'azione di contrasto" dopo la strage di Castelvolturno.

"L'operazione di questa notte dimostra che lo Stato c'é, che interviene in modo efficace e vuole riprendere il controllo del territorio. La guerra contro la camorra – ha aggiunto – continuerà nel tempo finché non sarà vinta". Lo ha detto il ministro dell'Interno Roberto Maroni nel corso di una conferenza stampa a palazzo Chigi sottolineando che l'operazione di stanotte è la "prima importante risposta che lo Stato dà a questa guerra dichiarata dalla camorra". Il titolare del Viminale ha poi ribadito che il risultato è arrivato grazie alla "piena e totale collaborazione tra magistratura, ministero dell'Interno, polizia, carabinieri e guardia di finanza". E' "la strada giusta – ha concluso Maroni – per combattere la camorra e vincere questa grande sfida di civiltà".

SEQUESTRATI BENI A CASALESI PER OLTRE 100 MLN
L'operazione anticamorra di stanotte ha portato al sequestro di beni appartenenti al clan dei Casalesi per un valore complessivo di oltre 100 milioni di euro. Lo ha reso noto il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, nel corso di una conferenza stampa a Palazzo Chigi. "Sono state sequestrate – sottolinea il ministro – 48 società, 148 veicoli, 134 immobili e 13 cavalli".

IN CASA LATITANTI FUCILI AGGUATO IN CASERTANO  
Nella villetta in cui sono stati arrestati Francesco Cirillo e Giovanni Letizia i carabinieri hanno recuperato due kalashnikov che "quasi certamente sono le armi con cui è stata compiuta la strage degli immigrati a Castelvolturno". Lo ha detto il comandante generale dei Carabinieri Gianfrancesco Siazzu che nel corso della conferenza stampa a palazzo Chigi ha ricostruito l'arresto dei tre latitanti (oltre a Cirillo e Letizia, è finito in manette anche Oreste Spagnuolo). Cirillo e Letizia, ha sottolineato Siazzu "sono ritenuti con quasi assoluta certezza" i componenti del gruppo di fuoco che ha sparato contro gli immigrati, mentre al momento su Spagnuolo "non ci sono elementi per dire che abbia partecipato alla strage". Nel corso delle perquisizioni, ha aggiunto il comandante dell'Arma, sono state sequestrate anche una pistola Beretta 98 F (la versione civile dell'arma in dotazione alle forze dell'ordine), un fucile a pompa, delle casacche e delle palette con la scritta carabinieri, alcuni lampeggianti. Si tratta di "uno dei successi – ha concluso Siazzu – che fanno ritenere che le forze dell'ordine, al di là di alcune critiche, sono efficienti. E' una tappa dell'attività investigativa, che continuerà con la massima attenzione".

STANATI KILLER CASALESI, 107 ARRESTI NEL CLAN
Tre presunti killer della strage di Castel Volturno (Caserta), nella quale furono uccisi sei immigrati africani, stanati nel loro nascondiglio in provincia di Napoli. E ancora, 107 arresti di appartenenti al clan dei Casalesi, tra i quali la moglie del super boss Francesco Schiavone, detto Sandokan. Due importanti operazioni delle forze dell'ordine, quasi in contemporanea, hanno segnato oggi una vittoria dello Stato, in quella che ha definito il ministro dell'Interno, Roberto Maroni, "una giornata da incorniciare".

 Alessandro Cirillo, Oreste Spagnuolo e Giovanni Letizia, accusati di essere componenti di un gruppo di fuoco al centro di una serie di agguati, sono stati bloccati dai carabinieri del comando provinciale di Caserta in due villini, tra Monterusciello e Quarto, nella zona flegrea. Nelle due residenze blindate sono state trovate armi, parrucche, ma anche pettorine delle forze dell'ordine. I tre non hanno opposto resistenza: Cirillo si è perfino complimentato con le forze dell'ordine. Oltre 500 tra poliziotti e militari della Guardia di Finanza sono stati invece impegnati nell'esecuzione di oltre 100 ordinanze di custodia cautelare, delle quali 76 notificate in carcere, ed emesse dal Tribunale di Napoli su richiesta della Dda partenopea.

 Tra gli arrestati anche Giuseppina Nappa, 48 anni, moglie di Francesco Schiavone, detto Sandokan, in carcere da circa 10 anni ed ancora ritenuto dalle forze dell'ordine a capo del clan dei Casalesi. L'accusa nei suoi confronti è di ricettazione, per aver percepito lo stipendio che l'organizzazione assicurava mensilmente ai familiari degli affiliati detenuti. Nella sua abitazione di Casal di Principe, sempre nel Casertano, è stato arrestato anche un avvocato, Mario Natale, nei cui confronti l'accusa è di estorsione. Sequestrati beni mobili e immobili e società riconducibili al clan camorristico per un valore di oltre 100 milioni di euro.

REDINI CLAN ANCORA IN MANO A SANDOKAN
Dalle indagini che hanno portato oggi all'emissione di 107 ordinanze di custodia cautelare in carcere è emerso che le redini del clan dei Casalesi sono ancora saldamente in mano a Francesco Schiavone, soprannominato Sandokan, nonostante sia in carcere da diversi anni per scontare numerosi ergastoli. Secondo gli inquirenti, alla direzione del clan partecipano la moglie del boss, Giuseppina Nappa, arrestato nel blitz della scorsa notte, i nipoti, Nicola Panaro (latitante), Sebastiano Panaro, Vincenzo Schiavone e il boss Mario Caterino, attualmente latitante e di recente condannato all'ergastolo al processo Spartacus. E' emerso anche che il nucleo decisionale dell'organizzazione è a Casal di Principe e che il clan ha diramazioni in tutta la provincia di Caserta che è controllata da ben 8 gruppi criminali.

LATITANTI ARRESTATI PER OMICIDI E STRAGE IMMIGRATI
Oreste Spagnuolo, Alessandro Cirillo e Giovanni Letizia, arrestati all'alba di oggi dai carabinieri di Caserta sono quasi certamente collegati alla strage degli immigrati verificatesi a Castel Volturno (Caserta): le armi ritrovate oggi in loro possesso sono le stesse utilizzate e al pari di due moto ritrova sempre nell'operazione di stamattina. In particolare Cirillo e Spagnuolo sono ritenuti responsabili della strage degli immigrati, mentre al vaglio degli inquirenti é la posizione di Letizia. Gli inquirenti hanno definito i tre come appartenenti ad un vero e proprio 'gruppo di fuoco' capeggiato da Giuseppe Setola, ancora latitante: un gruppo che avrebbe firmato una lunga lista di omicidi, da quello dell'imprenditore Domenico Noviello a Raffaele Granata, gestore di un lido balneare, nonché a diversi attentati ai danni degli immigrati.

IN UN LIBRO MASTRO STIPENDI AD AFFILIATI
Nel corso dell'operazione di stanotte contro il clan dei Casalesi è stato sequestrato un manoscritto a Vincenzo Schiavone, soprannominato 'copertone', uno degli esponenti di spicco della cosca, tra i destinatari delle ordinanze di custodia cautelare: dalle indagini su questo che è considerato un 'libro mastro' del clan, gli investigatori della Squadra Mobile di Caserta hanno ricostruito la contabilità dell'organizzazione, ovvero gli stipendi versati mensilmente agli affiliati, alle vedove, agli altri familiari e ai parenti dei detenuti. Tra gli elementi che hanno consentito di ricostruire tale contabilità vi sono anche diversi 'pizzini' relativi alle attività commerciali e imprenditoriali sottoposte a estorsione. Gli inquirenti, nel corso della conferenza stampa per illustrare i particolari dell'inchiesta, hanno sottolineato che il solo gruppo Schiavone pagava 'stipendi' per oltre 5 milioni di euro all'anno. Per procurarsi il denaro necessario – hanno spiegato gli investigatori – erano organizzate estorsioni a tappeto.

FINI: AZIONE DA RICORDARE, OGGI INFERTO DURO
Desidero esprimerLe i miei più vivi complimenti unitamente al mio plauso più intenso per la brillante operazione condotta questa mattina dalle Forze dell'ordine contro la camorra. Sono convinto che la giornata odierna sarà ricordata come quella di una importante vittoria riportata dallo Stato contro il crimine organizzato. L'azione di oggi ha inferto un duro colpo ai nemici della legalità e della civiltà, consolidando la fiducia dei cittadini nelle istituzioni e nella legge". Lo afferma il presidente della Camera Gianfranco Fini in un messaggio inviato al ministro dell'Interno Roberto Maroni. "La legittima soddisfazione per il successo odierno – prosegue Fini – deve essere di incitamento per proseguire con determinazione la lotta alle organizzazioni criminali e per l'affermazione dell'autorità dello Stato democratico in nome dei valori sanciti dalla Costituzione."

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