Lettera di Angelina Rega

Durante i festeggiamenti Patronali del 1998 fu chiesto ai bellonesi emigrati di scrivere una lettera a Bellona, come se la Citt? fosse una persona cara. L?iniziativa fu condivisa da molti emigranti che risposero all?invito. Riportiamo la lettera di Angelina Rega, che scrive da S. Giuliano Milanese. ?16 aprile 1998,
Ciao Bellona, come stai? Sicuramente ti chiederai chi io sia. Ebbene sono Angela una delle tue tante piccole particelle che tempo fa ha dovuto con grande dolore lasciarti. Quest’anno sono ritornata da te anche se per pochi giorni e durante la mia permanenza, un mio carissimo amico (che sicuramente nutre per te un grande amore) mi ha fatto una domanda che al momento sembrava alquanto retorica, ma che ha suscitato in me un miscuglio di sentimenti nei tuoi confronti che probabilmente ho sempre provato ma mai analizzato. La domanda era: “cosa provi per Bellona?”. Cosa provo? Ti dispiace se ti dico cosa provavo? Devi sapere che quando ti ho lasciata, per me ancora giovane ? stata dura dover affrontare ritmi ed abitudini che erano l’esatto contrario di quelli a cui ero abituata. Proiettata per? in quella nuova realt? di gente operosa, organizzata ma soprattutto priva di pregiudizi, sempre pi? mi allontanavo da te, quasi da pensarti come ad una prigione, ad un paese classista che codificava le persone a secondo dell’appartenenza, ad un paese pigro che niente avrebbe “voluto” o potuto darmi. Insomma, non mi piacevi e questo mi ha tenuto per anni lontano da te. Poi la maturit?, le radici che comunque riaffiorano ma, soprattutto, il mio primo ritorno, ti hanno rivalutata. Cosa provo ora? E’ molto piacevole potertelo dire. I miei sentimenti sono amore, nostalgia e un grande orgoglio di appartenenza. Amore per come sei, per come riesci comunque a riportarci a te, per la tua struttura, con quelle montagne che ti incorniciano e che procurano un senso di serenit?, amore per gli odori e i tuoi colori forti. Nostalgia, per averti lasciata, per i miei ricordi, per i miei amici e, perch? no, anche per i miei primi approcci amorosi. Orgoglio, e tanto, per l’operosit? della tua gente, vicina e lontana che ha saputo creare e crearsi un lavoro in un paese in cui la disoccupazione imperava. So che questa mia lettera e un po’ banale, ma non importa. L’importante ? l’essermi riconciliata con te. Ti voglio bene. Angela Rega?

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