Buona sanit? e rapporti di amicizia

Durante il ricovero nella clinica Villa del Sole, Cristina V. residente in Bellona, si ? resa conto che non sempre ? mala sanit?. Infatti, ogni sua richiesta era esaudita con sollecitudine da infermiere accorte e premurose e l?assiduo controllo del prof. Russo ha fatto s? che la paziente ritornasse a casa del tutto ristabilita. Ma, alla buona sanit?, si aggiungono i piacevoli rapporti di amicizia sorti con, Franziska ( Francesca) Schmitt, di origini tedesche, residente in Italia da pi? di 50 anni, ricoverata nella stessa clinica a causa di una frattura al polso sinistro. Colloquiando con le pazienti, l?85enne Franziska raccontava le vicissitudini della sua lunga vita, suscitando notevole interesse: ? La mia famiglia, in Germania, era composta da sei figli, cinque maschi ed una donna. Oggi sono rimasta io soltanto. I miei genitori, Hans e Gretel ( come i personaggi della famosa fiaba di Andersen) erano sempre impegnati nel loro lavoro per soddisfare ogni nostra esigenza. Sono nata a Bad Staffelstein, nella Bavaria, il 17 agosto 1920 e nel 1945 mi innamorai di un bel giovane italiano, Domenico Ricci, giunto in Germania per lavorare. Dalla nostra unione nacquero tre figli: Pasquale( nato in Germania) Giovanni e Beniamino nati a Cervinara (Av). Oggi risiedo a Caserta insieme ai miei figli e le loro famiglie. Dei miei cinque fratelli serbo un caro ricordo. Tre furono arruolati nell?esercito tedesco durante la II guerra mondiale e soltanto Hans, per evitare l?arruolamento, fece parte, per alcuni anni, della Legione Straniera. Hans aveva studiato in Germania presso i Salesiani e, dopo aver conseguito la laurea in ingegneria edile, si rec? negli Emirati Arabi per costruire civili abitazioni. Gli altri miei fratelli, Georg, Gerard, e Michael furono arruolati e spediti in Russia da dove non sono pi? tornati. Michael aveva 16 anni e fece parte delle truppe della Hitler Young ( Giovent? hitleriana). Ricordo, con tanta nostalgia, quando io e mia madre confezionavamo i pacchi da spedire ai nostri cari al fronte russo;contenevano dolciumi, sigarette, indumenti intimi di lana, salumi ecc. Un altro mio fratello, Antonio, voleva aderire nel corpo delle SS, ma mio padre non glielo permise riducendo la divisa a pezzi. Antonio ubbid? e fu l?unico delle nostra famiglia a non indossare la divisa. Mio marito, Domenico Ricci, partecip? alle operazioni di guerra in Grecia ed Albania con l?undicesimo reggimento italiano di fanteria. Il 30 gennaio 1956 gli fu conferita la Croce al merito guerra e il 4 maggio, dello stesso anno, lasci? questa vita dopo aver vissuto in difficili ristrettezze, ma sempre nell?assoluta onest?. Erano gli anni del dopoguerra e molti italiani si recavano in terra straniera in cerca di lavoro. Mio marito prefer? restare in Italia, perch? stanco di andare ramingo per il mondo in cerca di un tozzo di pane. Riusc? a guadagnarlo restando nella sua Terra, facendo crescere i suoi figli con i buoni principi ai quali tuttora essi tengono fede ed hanno cresciuti, a loro volta, i loro figli. Ed io ne sono tanto orgogliosa.? Cos? conclude commossa il suo racconto nonna Franziska.

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