Lettera aperta: “riflessione ecologica” di Osvaldo Sammarco

L’opinionista maddalonese, recentemente di nuovo impegnato per la riapertura dell’ospedale di Maddaloni, torna con una nuova lettera aperta.
I Lettori di Dea Notizie ricorderanno i suoi precedenti interventi (Il patrimonio storico culturale va tutelato, perchè è ricchezza. Sabato 10 febbraio 2025 a Dietro l’Angolo due puntante all’insegna della Cultura e della Musica. Una in memoria di Gaetano Vairo a 25 anni dalla morte. L’altra lettera aperta.
Il ruolo e l’impegno ambientalista di Sammarco è attivo già dai tempi della sua collaborazione con l’On. Gaetano Vairo.
Ecco il testo della lettera aperta:
Abbiamo una sola terra: è l’unico luogo ove ci è possibile vivere e non ne possediamo una di ricambio.
La terra infatti nell’immensità dell’universo, è un microscopico globo sul quale una serie di caratteristiche particolari fisicochimiche che ha permesso la nascita, il mantenimento e l’evoluzione del fenomeno “vita”.
Su questa terra che dovrebbe avere la venerabilità di 4,6 miliardi di anni, si è evoluto da circa 12 milioni di anni un essere che soltanto negli ultimi 50.000 anni ha assunto le sembianze della specie ancor oggi presente: Homo sapiens.
L’uomo nel corso di questo periodo è andato evolvendosi, acquistando progressivamente capacità di elaborare e trasmettere cultura.
Soltanto negli ultimi secoli grazie ad un crescente aumento delle applicazioni tecnologiche scaturite dai progressi della scienza lo sfruttamento umano della biosfera (il sottile strato di aria, acqua, suolo dove è possibile la vita) ha raggiunto vertici al limite dell’irreversibile .
Si affacciano sul nostro futuro problemi incombenti di modificazioni climatiche, inquinamenti, aumento della popolazione umana, carenza di disponibilità alimentari di energia e di materie prime, ecc.
Si tratta di problemi le cui soluzioni non possono essere rimandate oltre, in un mondo in cui:
abbiamo raggiunto la cifra di 8 miliardi di abitanti e già attualmente un miliardo vive in condizioni disastrose mentre 30 milioni muoiono letteralmente di fame ogni anno;
si spendono miliardi di dollari annui per scopi militari;
proliferano sprechi inutili dettati da un benessere materiale e quantitativo per poche persone, mentre per altri fame, povertà e malattie costituiscono le uniche prospettive di vita;
le risorse naturali sono dilapidate incessantemente senza la minima cura per il mondo naturale da cui proveniamo, da cui dipendiamo e senza il quale non possiamo vivere;
Continuo è l’inarrestabile processo di cementificazione.
La situazione è quindi molto grave.
Non possiamo assolutamente fare a meno della natura ma, nel contempo, la stiamo distruggendo indiscriminatamente .
I risultati di questa distruzione, se non ci muoveremo in una direzione completamente nuova, saranno fatali per l’intera umanità.
Non è più tempo di lanciare soltanto gridi di allarme, bisogna agire, concretamente è necessario un radicale mutamento nell’atteggiamento che l’uomo, cosiddetto “civilizzato”, ha nei confronti della natura
La strategia mondiale per la conservazione delle risorse elaborata dai maggiori organismi internazionali che si occupano di questi problemi (Unione Internazionale per la Conservazione della Natura. Programma ambiente delle Nazioni Unite, Fondo Mondiale per la Natura – WWF – con l’assistenza della FAO e dell’UNESCO) vuole proprio essere un documento concreto per cercare di mutare effettivamente questo atteggiamento e far integrare i processi di sviluppo consumistico che ha prodotto, si pongono come modelli per i paesi poveri.
Il “progresso” ed il “benessere” che noi conosciamo stanno uccidendo l’uomo, rendendolo ingranaggio di strutture che devono produrre di più per avere di più.
La lotta che in tutto il mondo il movimento per la protezione dell’ambiente conduce, è per una società migliore, a dimensione dell’essere umano, giusta, equilibrata, pacifica, in armonico rapporto con il mondo da cui deriviamo e dipendiamo: LA NATURA.
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