Il Governo Meloni: “Celebrare il 25 aprile con sobrietà”

Dalla pagina Facebook Salvatore Granata
riportiamo.
Apprendo in queste ore che il Governo Meloni va ripetendo di celebrare il 25 aprile con “sobrietà”, vista la morte inaspettata di Papa Francesco. Che tradotto significa: approfittiamo del lungo lutto nazionale indetto per un Papa che in realtà disprezzavamo per mettere la sordina a una giornata che odiamo.
Certo che se dovessimo usare la medesima “sobrietà”, la squisita delicatezza che Meloni ha avuto dopo la strage di Cutro (con 94 morti, di cui 34 bambini) conclusasi con il festeggiamento finale del compleanno di Salvini con tanto di karaoke, beh, la storia sarebbe un tantinello diversa.
Eh già. Perché Santanchè, Gasparri, Donzelli, Bignami e company non sono fascisti (“il fascismo è morto il 25 luglio del 1943”, cit.) ma da quando erano “in fasce” (coincidenza letterale) detestano il 25 aprile della Liberazione dal nazifascismo, una data che per loro è come la kryptonite per Superman, l’aglio per i vampiri, la verità per Giorgia Meloni.
Poi, fatemi capire, loro sono amici degli ebrei, ma non festeggiano il 25 aprile che è la festa della Liberazione da quelli che avevano costruito appositamente per gli ebrei i campi di concentramento con le camere a gas e i forni crematori? Min*hia! Neanche Freud ce la può fare.
In questo 80° 25 aprile, che cade il terzo anno dell’era meloniana, nelle sobrie celebrazioni ufficiali si attribuiranno finalmente i giusti meriti al fascismo, senza il quale non ci sarebbe stata nessuna Liberazione. Quindi grazie a capa pelata e a tutti i suoi ammiratori con l’artrite cronica, quasi paralisi, al braccio destro.
A 80 anni dalla Liberazione dal nazifascismo abbiamo l’estimatrice di un fucilatore di partigiani a Palazzo Chigi e un cultore del duce Presidente del Senato: altro che sobrietà, questo 25 aprile dovrebbe essere all’insegna della rivolta delle persone perbene.
Perché in realtà, fra Israele che cancella le condoglianze delle sue ambasciate per la morte di Francesco, colpevole di aver denunciato la strage di Gaza, e il Governo Meloni, che usa il lutto contro il Giorno della Liberazione, sarà difficile scegliere il peggio di giornata.
E alla fine della fiera i veri moderati siamo noi, perché, metaforicamente parlando, non li abbiamo ancora “appesi” di fronte alle loro responsabilità.
Oh, personalmente sono “sobriamente antifascista”, e grato a tutte quelle donne e a tutti quegli uomini che hanno permesso, a costo della loro vita, anche agli idioti di poter esprimere i loro piccoli pensieri, di vivere in democrazia, in un Paese libero.
Perciò ripetiamo per gli amici di Giorgia e Arianna: il 25 aprile non è la festa dei comunisti, ma è la festa della Liberazione dal nazifascismo alla quale possono partecipare tutti i cittadini antifascisti.
Bella ciao!

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