25 aprile, data da ricordare

In occasione della venuta in Italia del Re Carlo mi piace ricordare e ribadire il valore del popolo italiano e in particolare i napoletani. Nel Parlamento alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, il Re Carlo ha elogiato gli avvenimenti succeduti durante il periodo della Resistenza.
Le origini della nostra Repubblica sono riconducibili alle gesta degli eroi che purtroppo hanno perso anche la vita. L’esercito italiano quasi fu sciolto per l’abbandono dei capi. Si costituì sulle macerie l’Assemblea composta da esponenti di partiti che avevano dato vita al Comitato di Liberazione Nazionale (Bari 28/29 gennaio 1944). Sul piano politico la Resistenza coinvolse orientamenti politici (comunisti azionisti, monarchici repubblicani, socialisti e cattolici liberali) riuniti nel Comitato Nazionale di Liberazione i cui partiti componenti avrebbero costituito i primi Governi del dopoguerra. Caduto il fascismo, gli italiani cercano di ottenere dagli alleati per l’Italia condizioni per l’armistizio e che non facesse ricadere sugli italiani le colpe del regime. Le decisioni prese dagli alleati a Casablanca (1943) imposero a tutti i nemici la resa incondizionata. Il periodo storico denominato Resistenza durò venti mesi circa. La scelta di celebrare la fine di quel periodo è il 25 aprile del 1945 che fa riferimento alla data dell’appello diramato dal Comitato di Liberazione Nazionale, per l’insurrezione armata della Città di Milano, sede del Comando partigiano dell’alta Italia. Prima dell’arrivo degli alleati i nostri antenati italiani resistettero militarmente in vari focolai in Italia. Gli alleati sbarcarono a Salerno però già trovarono il terreno preparato a Napoli con le famose quattro giornate dal 27 al 30 settembre 1943. Il primo ottobre i napoletani consegnarono agli alleati una città libera. Gli esponenti antifascisti che stabilirono stretti contatti con i Comandi alleati furono Germano Nicolini e Adolfo Omodeo ma, purtroppo, il comando italiano abbandonò i napoletani, addirittura Ettore Del Tetto consegnò la città all’esercito tedesco, vietando gli assembramenti. Chi cercò di ribellarsi fu punito dal comando militare italiano quindi all’inganno seguì anche la beffa e poi Hitler voleva che la città di Napoli fosse ridotta in cenere e fango. Ciò non è stato permesso dai napoletani, ad esempio. il ponte della sanità fu salvato dai marinai perché i tedeschi volevano farlo saltare per scollegare il centro storico dalla periferia. Si è avuta una eroica resistenza a Roma, in Corsica, in Jugoslavia anche dopo l’abbandono dei capi dell’esercito italiano che si sgretolò. Nei pressi del ponte della Magliana vicino Roma i cavalleggeri della divisione a Trieste combatterono contro i tedeschi a Cefalonia la divisione Acqui piuttosto che arrendersi ai tedeschi resistette fino alla totale distruzione. I Generali Gaudini e Ghersi furono fucilati dai tedeschi unitamente a 341 Ufficiali e 4.750 soldati. Gli Ammiragli Campioni e Mascherpa furono consegnati dai tedeschi alla Repubblica di Salò processati e fucilati 24 maggio 1944. La flotta era riuscita a mantenere la sua efficienza obbedendo all’ordine del Re. Si mise a disposizione degli alleati rifugiandosi ad Alessandria e a Malta. Solo l’ammiraglia Roma fu affondata dai tedeschi con essa perirono l’Ammiraglio Carlo Bergamini e 1.300 uomini. Quando è venuto il Re Carlo e la sua consorte Camilla ha portato un’aria di familiarità. Oltre che aver elogiato nel Parlamento anche i partigiani sottendendo la figura di niente dell’allora esercito italiano traditore dei propri connazionali, mette in risalto la resilienza degli uomini e donne di allora, tra l’altro ha ricordato anche l’ultracentenaria donna che fu catapultata nel terreno nemico per preparare la strada ai nostri liberatori, fungendo da staffetta.

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