Scoperti antichi manoscritti del filosofo tedesco Hegel

Martedì 29 novembre, nella Biblioteca diocesana dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga, si è verificata una scoperta incredibile: più di quattromila pagine di appunti sulle lezioni del filosofo tedesco Georg Wilhelm Friedrich Hegel. A scovarle un ricercatore, il primo ad avere la fortuna di trovare i manoscritti ancora ben conservati in delle scatole da circa 200 anni. Il pensiero del filosofo, considerato il padre dell’idealismo tedesco, verrà dunque ampliato e rivalutato, i libri di testo di filosofia accoglieranno nuove pagine, e anche la stessa filosofia contemporanea subirà una rivoluzione. A sostenere ciò, in un comunicato del Süddeutsche Zeitung, è la stessa arcidiocesi. Il fortunato ricercatore è il Professor Klaus Vieweg – della nota Università “Friedrich Schiller” di Jena – biografo di Hegel: “Una scoperta così sorprendente e fortunata capita probabilmente una sola volta nella vita ed è paragonabile al ritrovamento di una nuova partitura di Mozart”, dichiara. Pare che l’autore delle trascrizioni sia Friedrich Wilhelm Carove, uno dei primi studenti di Hegel all’Università di Heidelberg. I manoscritti farebbero parte del patrimonio del teologo Friedrich Windischmann, cappellano della cattedrale e vicario generale dell’arcidiocesi di Monaco e Frisinga dal 1846 al 1856. Ma a rendere importante la scoperta è anche il fatto che questi scritti aiuterebbero a comprendere uno dei filosofi più complessi del pensiero occidentale, nonché iniziatore della filosofia moderna: studiosi come Benedetto Croce e Giovanni Gentile, Marx, Schopenhauer e Nietzsche devono il loro pensiero anche all’idealismo tedesco. Negli appunti, riguardanti appunto una conferenza sull’estetica, sarebbero anche presenti opinioni di Hegel su Shakespeare, sull’arte, sulla religione e sulla libertà; temi già dibattuti dal filosofo, che ora potrebbero andare incontro a nuove interpretazioni.

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