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La lastra “San Giorgio e il drago”, patrimonio della Diocesi di Aversa, esposta alla Mostra Internazionale di Mannheim

Fino al 26 febbraio 2023 si potrà visitare nel Museo Zeughaus di Mannheim, struttura museale situata nel Land del Baden-Wurttemberg, centro economico e culturale della regione metropolitana Reno-Nekar, la Mostra Internazionale “Die Normannen”, che si prefigge di socializzare la storia dei Normanni attraverso trecento straordinari reperti, provenienti dalle principali collezioni europee di musei ed istituzioni internazionali (la Mostra è visitabile dal 18 settembre 2022).
Alla grande rassegna espositiva sulla civiltà normanna è presente anche la Diocesi di Aversa con la “Lastra del cavaliere e del drago”, denominata anche “San Giorgio e il drago”. La leggenda narra che Giorgio fosse un nobile cavaliere errante, originario della Cappadocia (nell’attuale Turchia), di fede cristiana e giunse un giorno su un bianco cavallo nel regno di Silene, in Cirenaica, che era funestato dalla presenza di un terribile drago, la cui forza distruttrice poteva essere contenuta solo da sacrifici umani. Fu proprio Giorgio, il “soldato di Cristo”, a salvare dalle fauci del mostro la figlia del Re. E come ricompensa non volle né onori e né denari, ma che tutto il popolo si convertisse ricevendo il battesimo.
La “Lastra” in esposizione è un’artistica produzione dell’XI secolo ed è conservata all’interno della sezione Capitolare del Museo diocesano nella Cattedrale di Aversa. Mons. Don Ernesto Rascato, Docente della Pontificia Università Gregoriana, Incaricato per i Beni culturali della Regione ecclesiastica Campania, Vicepresidente dell’Associazione Archivistica Italiana, Delegato per i Beni culturali della Diocesi di Aversa e Direttore del Museo diocesano di Aversa, in merito al prestito dell’importante “Lastra” al museo tedesco e all’esposizione della stessa, ha dichiarato che “Si tratta della preziosa lastra normanna di committenza normanna, con influenza germanica, che probabilmente richiama il tema della saga nordica del cavaliere Sigfrido e del drago Fafnir e possiamo dunque parlare di influenza normanna con reminiscenze nordiche, in un contesto cristiano”. Per la sua valenza artistica, eccezionale e rivoluzionaria della Rinascita dell’inizio del secondo millennio, il Prof. Ferdinando Bologna, 1925 – 2019, storico dell’arte italiana e accademico di Storia dell’Arte medievale e moderna, l’ha definita “quasi un Picasso medievale”.
Il Professore Vincenzo Marrandino nella prefazione al libro “Riccardo I Drengot – Il normanno che fece la grande Aversa” dello studioso e storico Romualdo Guida sostiene che “E’ innegabile che Aversa fu la prima ed unica città <fondata> dai Normanni nel 1022, o anche nel 1021 in quanto è certo, che questo territorio fu legittimato nel possesso dei Normanni dall’Imperatore Enrico II e dal Papa Benedetto VIII” e il Guida nella premessa afferma che “La storia millenaria di Aversa affonda le sue radici nel VII-VI secolo a.C. (…) e quando i Normanni, che erano in Italia già nel 1106-1107 impegnati a combattere i Bizantini in Puglia, vollero trovare un insediamento stabile, in quello stesso luogo trovarono una chiesa votiva dedicata a S. Paolo e un palazzo-castello proprio nei pressi”. Aversa fu Contea Normanna fondata ufficialmente da Rainulfo Drengot, che ne divenne primo conte, su investitura prima di Sergio IV, duca di Napoli e poi dell’Imperatore Corrado II. Dodici furono i conti normanni che ressero le sorti della città di Aversa, che da piccolo borgo, grazie alla politica di asilo iniziata da Rainulfo, divenne una piccola capitale, da dove partirono le conquiste normanne dell’Italia Meridionale.
La “Lastra” esposta a Mannheim fu ritrovata nel 1935 nel pavimento del Duomo di Aversa durante i lavori di restauro e soltanto due volte ha lasciato la sua sede naturale, la cattedrale aversana, nel 1950 per essere esposta nel Museo di Napoli – Capodimonte (in occasione del Giubileo) e nel 1995 nel Museo di Caen, regione della Normandia nella Francia settentrionale.
In merito alla Mostra di Mannheim Mons. Rascato ha, altresì, dichiarato che “Il titolo completo della Mostra recita <I Normanni. Una storia di mobilità, conquista e innovazione>: il segreto del successo del popolo normanno risiede infatti nella mobilità della sua gente e nella sua forte apertura e integrazione. La loro storia ha un ruolo chiave nel plasmare lo sviluppo dell’Europa. Anche per questo motivo abbiamo subito accolto con entusiasmo la richiesta degli organizzatori”.
La diocesi di Aversa sulla Mostra di Mannheim il 30 settembre 2022 ha diffuso un’esaustiva nota dal titolo “Storia dei Normanni: la Diocesi di Aversa protagonista a Mannheim” nella quale ha socializzato, tra l’altro, che “Il procedimento per il prestito e la consegna con le garanzie previste è stato abbastanza complesso, ma condotto in porto con successo grazie all’opera sinergica delle istituzioni ecclesiastiche e civili coinvolte: l’attivazione del Museo diocesano, l’adesione convinta del Vescovo Mons. Angelo Spinillo, il consenso del Capitolo Cattedrale, l’autorizzazione della Santa Sede (Pontificio Consiglio della Cultura) e del Ministero della Cultura, tramite la Soprintendenza di Caserta, con la funzionaria Dr. Paola Coniglio, responsabile della movimentazione che l’ha accompagnata fino al luogo dell’esposizione”.

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