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Aversa – Domani, 14 agosto, termina la “Festività di San Lorenzo”

I Sacerdoti e il Consiglio pastorale dell’Abbazia “San Lorenzo fuori le Mura” di Aversa hanno ideato per la festività di San Lorenzo, 10 agosto 2022, un interessante e variegato programma che ha avuto inizio venerdì 5 agosto e termina domani, domenica 14 agosto 2022.
Venerdì 5 agosto si è tenuta, considerato anche l’attuale problematico momento storico, “l’Adorazione eucaristica per la pace”; sabato 6, domenica 7 e lunedì 8 agosto un “Solenne triduo di preparazione”; domenica 7 agosto un “Concerto di Musica Sacra” diretto dal M° Francesco Virgilio; lunedì 8 agosto “Concerto di Musica e Sapori”, Sagra animata dal M° Carmine Esposito e curata dall’Associazione “Amici dell’Abbazia”; martedì 9 agosto “Annuncio della festività” con sonata a distanza delle campane di San Lorenzo, “Lucernario e canto dei Primi Vespri” presieduti da Mons. Francesco Grammatico – Presidente emerito del Capitolo cattedrale, “Santa Messa vigilare” con processione del Santo all’interno dell’Abbazia con benedizione sul sagrato; martedì 10 agosto – solennità del martirio di San Lorenzo – “Solenne Concelebrazione Eucaristica” presieduta dal Vescovo di Aversa S.E.R. Mons. Angelo Spinillo con la partecipazione del clero cittadino e del collegio dei diaconi permanenti; domenica 14 agosto, vigilia dell’Assunzione di Maria SS.ma “Veglia Mariana”.
Nei giorni lunedì 8, martedì 9 e mercoledì 10 agosto sono state organizzate visite guidate presso il complesso abbaziale con la collaborazione dell’Associazione “In Octabo”.
La scheda delle chiese delle diocesi italiane descrive la chiesa di San Lorenzo fuori le Mura come abbazia, tra le più importanti fondazioni monastiche dell’Italia meridionale, fondata nel X secolo dai monaci benedettini lungo la via Campana, nel luogo denominato ad Septimum, a metà strada tra Capua e Pozzuoli. Dopo la soppressione degli ordini monastici nel decennio francese (1805 – 1815), il complesso ha subito una lenta decadenza e nel 1930, a seguito di un terremoto, fu chiuso. In quell’anno furono murati gli ingressi, venne ridotto lo spazio architettonico della chiesa e fu ricostruita la facciata a metà dell’edificio mentre la restante parte della chiesa fu lasciata a cielo aperto. Nel 1979 iniziarono i lavori di restauro che hanno portato alla realizzazione della nuova facciata (sul modello dell’originaria), della copertura della navata con il rifacimento del cassettonato ligneo e al consolidamento del campanile. Nel 1986 l’abbazia è stata eretta a parrocchia e riaperta solennemente al culto il 21 marzo 1995. Dalla facciata romanica, al centro della quale spicca il portale dell’abate Matteo (XI secolo), si accede all’interno della basilica, suddivisa in tre navate con cappelle laterali e coro sopraelevato. Sotto l’attuale mensa sono visibili lacerti dell’antica pavimentazione cosmatesca, mentre le navate sono scandite da una pavimentazione in cotto con inserti di marmo. Una sobria decorazione barocca nasconde l’impianto romanico-normanno e le colonne atellane inglobate nei pilastri. In origine la chiesa presentava un impianto di tipo cassinese con le tre navate terminanti con absidi semicircolari. In epoca rinascimentale le absidi furono rifatte in forma quadrata e fu costruito l’imponente arco trionfale in pietra grigia, che ancora si vede. La torre campanaria è collocata a lato del coro che presenta una forma quadrata ed è scandito verticalmente da tre registri e da una terminazione poligonale. L’attuale presbiterio, posizionato alla base della scalinata che conduce al coro, presenta la mensa liturgica così come la sede e il leggio in legno. Sul fondo del coro è presente l’antico altare maggiore del XVIII secolo realizzato in marmo policromo.
Attualmente il complesso è in parte occupato dalla Facoltà di Architettura dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” e il responsabile della parrocchia, Mons. Prof. Ernesto Rascato, Direttore dell’Ufficio diocesano per i Beni Culturali Ecclesiastici nonché delegato regionale dei Beni Culturali Ecclesiastici della Conferenza Episcopale Campana, con orgoglio e compiacimento, ha affermato che “La chiesa conserva la sua funzione religiosa e rappresenta oggi un luogo di silenzio e di preghiera, un’oasi e un rifugio come al tempo dei laboriosi monaci”.

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