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Proteste e appelli per la soppressione di cinque Comunità dei frati minori francescani

Il 14 luglio 2022 si è concluso il XXIV Capitolo della Provincia Napoletana del SS. Cuore di Gesù dell’Ordine dei frati minori francescani. La crescente crisi vocazionale della famiglia dei frati minori, e non soltanto di questa, ha indotto il riconfermato Ministro Provinciale, Fra Carlo Maria D’Amodio, confortato e sostenuto dal suo Consiglio, a intervenire sulle comunità francescane attive nella Provincia Napoletana (Napoli e Caserta) e tali comunità sono state ridotte, dal prossimo mese di settembre, di cinque unità: Teano (CE), Orta di Atella (CE), Giugliano in Campania (NA), Sant’Antonio La Palma – rione Sanità (NA) – e Liveri (NA). In tutti i predetti Comuni la notizia del trasferimento dei frati francescani e la conseguente chiusura dei conventi, peraltro non del tutto inattesa, ha creato non poca amarezza e ha innescato numerose proteste.
A Teano l’Associazione Pro Loco, Presidente Gianfranco Izzo, si è resa protagonista dell’emanazione di comunicati stampa con i quali ha invitato la civica popolazione ad assumere concrete iniziative per scongiurare la partenza dei frati e la chiusura del convento. L’Ufficio Comunicazioni Sociali della Diocesi Teano-Calvi, Vescovo S. E. Mons. Giacomo Cirulli, tempestivamente, per diradare ombre e congetture, ha emanato un comunicato stampa con il quale ha socializzato che sulla collina di Sant’Antonio in Teano, località dove sorge il convento francescano e l’annesso santuario, si avrà la presenza stabile e operativa della Comunità di Emmaus e la presenza francescana nel Santuario sarà assicurata dalla Comunità dei frati minori del Santuario dei Lattani di Roccamonfina, di cui Sant’Antonio diventa rettoria. Il comunicato evidenzia, inoltre, che il Vescovo diocesano, Mons. Cirulli, si è adoperato e continuerà a farlo, con ogni sforzo e risorsa possibile, per assicurare la continuità della presenza ecclesiale in tale luogo di forte spiritualità per il territorio di Teano e per le zone circostanti.
Ad Orta di Atella, Comune di trentamila persone della cintura aversana, il Sindaco, Avv. Vincenzo Gaudino, ha indirizzato un accorato appello a Papa Francesco “Sua Santità (…) i francescani, da decenni, operano spiritualmente e socialmente nella nostra comunità, con un’incisiva opera di evangelizzazione, oltre che di impegno civile. E’ forte il sentimento di devozione e di attaccamento dei cittadini che rappresento, che alla notizia di un allontanamento dei frati francescani, sono caduti in profondo stato di agitazione. (…) Vicenda che mi sta particolarmente a cuore, si tratterebbe, infatti, di una perdita storica e di un sacrificio che peserebbe in maniera dolorosa sulla popolazione, che perderebbe tale riferimento materiale e spirituale”.
Anche i cittadini di Giugliano in Campania, centro ecclesiasticamente facente parte della Diocesi di Aversa (CE), alla notizia del trasferimento dei padri francescani dalla città, si sono mobilitati e davanti alla porta dell’antico convento francescano di Santa Maria delle Grazie hanno issato un grande striscione con la significativa scritta “I frati non si toccano” ed hanno inscenato, altresì, un flash-mob.
I frati francescani, dopo ben quattrocento anni lasciano Giugliano, vi arrivarono nel 1662, e il Sindaco della Città, Nicola Pirozzi, interpretando il comune sentire della civica popolazione, ha inviato una lettera al Santo Padre nella quale ha evidenziato che “Un’intera parte della città è cresciuta, ha vissuto e vive all’ombra di quel monastero ed ha sempre trovato lì ristoro spirituale ed umano. (…) La mia è una terra martoriata, asfissiata dal problema ambientale (la cosiddetta Terra dei fuochi) e dalla crisi di valori che colpisce quei luoghi dove la criminalità coinvolge soprattutto le nuove generazioni. In questo contesto il monastero e i frati sono sempre stati un punto di riferimento soprattutto per le nuove generazioni che nel silenzio delle stanze del convento hanno trovato e trovano ancora oggi la tranquillità per incontrarsi e studiare. (…) La mia città, i miei cittadini non meritano di essere privati di un riferimento spirituale che sentono parte della loro esistenza”. Dopo la tempesta ritorna sempre a splendere il sole e ciò è testimoniato dalla decisione della Provincia Minoritica Francescana che ha donato il convento e tutte le sue pertinenze alla diocesi di Aversa e si è certi che il Pastore della stessa, S. E. Mons. Angelo Spinillo, forte della sua collaudata e saggia lungimiranza, attiverà iniziative per l’utilizzo della struttura con finalità religiose, sociali e culturali facendo ricorso anche all’opera dei sacerdoti e dei parroci dei centri viciniori che hanno bisogno di spazi e strutture per porre in essere attività di formazione per fanciulli, ragazzi e adolescenti di ambo i sessi.
Anche negli altri Comuni interessati, Liveri e Napoli, non sono mancate iniziative e appelli per evitare il trasferimento dei frati francescani ma il Ministro Provinciale, non senza sofferenza, ha ribadito che la chiusura delle case conventuali di Teano, Orta di Atella, Giugliano, Napoli – rione Sanità e Liveri e il conseguente trasferimento dei frati presso altre comunità francescane è dovuta unicamente alla penuria numerica delle vocazioni religiose che ha gradualmente ma costantemente investito anche l’Ordine francescano.

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