Presentato alla stampa a Palazzo Venezia in Napoli il cortometraggio “Ti lascio la luce accesa”

Si è tenuta mercoledì 30 marzo a Palazzo Venezia in Napoli la presentazione alla stampa del cortometraggio “Ti lascio la luce accesa”, Regia Diego Sommaripa, Soggetto Anna Stromillo, Sceneggiatura Antonio Mocciola, Musiche originali Max Fuschetto e Pasquale Capobianco, Progetto grafico Marco Barone, Dop e montaggio Gennaro D’Alterio, Fonico e Sound engineer Mariano Lieto, Aiuto-regia Simone Esposito;
Attori, Marco Francini, Maria Rosaria Virgili, Maria Basilicata, Ilaria Buonaiuto, Francesca Davide e Leonardo Di Costanzo.
Dal lavoro di Anna Stromillo e Antonio Mocciola, entrambi giornalisti e scrittori partenopei, nasce l’idea di realizzare questo cortometraggio.
La storia narra di un uomo in bilico, sospeso tra un’esistenza fatua e la consapevolezza di un presente opaco. Attratto dalle donne e i piaceri della vita, Franco, il protagonista, cercherà la sua vera dimensione nell’esplorazione della libertà; ma quale? Come un Ulisse dopo ogni suo viaggio tornerà da sua moglie, autentica certezza di accoglienza e amore. Intanto incapace di dare un senso alla sua infedeltà ne conoscerà il valore quando il suo ennesimo ritorno a casa trasformerà per sempre la sua vita. L’impossibile prende forma e, se tutto questo non fosse un sogno, Michela, sua moglie, gli confessa l’esistenza certa di un altro uomo. L’intera narrazione gioca di continuo fra apparenza e realtà, veglia e torpore, come un continuo viaggio tra discese e risalite, dagli inferi al paradiso nell’arco di un tempo che appare infinito ma che ha imparato a scommettere sul proprio finale in una breve manciata di secondi: quelli dettati da una nuova luce, spenta.
DICHIARAZIONI CAST TECNICO E ARTISTICO
“Composi questo racconto un paio di anni fa immaginandone una versione teatral-musicale e per la prima volta con una scrittura al maschile. In prima persona ero Francesco, pensavo come lui, vivevo dentro di lui e mi dibattevo proprio come il protagonista tra ciò che ero e quello che gli altri vedevano in me. Descrissi il suo rapporto con la donna, con le donne. Approdai facilmente in un “porto desolante” fatto di sfavillanti conferme e solitudine. La storia si snoda così in un incedere calmo ed a tratti veloce fatto di dimensioni in continua evoluzione, immagini sbiadite e colori hot di un’esistenza bruciata e forse mai vissuta sino in fondo. Un matrimonio giunto al suo capolinea vissuto da un uomo finalmente nudo, dinnanzi allo specchio. Avevamo iniziato le prove con Marco Francini nel ruolo del protagonista e le sonorizzazioni di Max Fuschetto e Pasquale Capobianco con un debutto fissato a Villa Pignatelli. Fu quasi per caso che sottoponemmo lo spettacolo ad Antonio Mocciola, se ne innamorò. Ci propose di farne un film e insieme pensammo ad una versione short, per consentirgli un lancio più immediato. Oggi siamo qui, diretti nella regia da Diego Sommaripa e Maria Rosaria Virgili nel ruolo della moglie. Che dire, l’emozione di veder uscire dalle pagine la mia storia, i miei personaggi vivi, capaci di esistere senza di me è assolutamente fantastico. Il cinema regala ad una storia la sua verità portando a compimento quel sogno fatto solo di parole scritte. Una esperienza da vivere e un film da non perdere”.
Anna Stromillo
È un dono nato dalle anime pensanti (una rarità ai giorni nostri) di Anna Stromillo e Antonio Mocciola, con Anna è nata subito la scintilla artistica, con Antonio invece il rapporto dura da anni ed esperienze di set come questa cementificano la nostra collaborazione.
Per la realizzazione del corto, ho cercato di far mia la storia di ogni personaggio usando la tecnica recitativa di “situazione sovrapponibile” indossando le vite che mi ha donato la sceneggiatura.
E cercando di riportarle tramite le immagini.
Ho lavorato con la troupe di Cicala Film, ormai consolidata da esperienze precedenti, e ci tengo a menzionare i preziosi Gennaro D’Alterio (dop e montaggio) Mariano Lieto (fonico e sound engineer) ed il giovane Simone Esposito (aiuto regia) .
Un plauso particolare per me va alle musiche originali, vera ciliegina sulla torta di “Ti lascio la luce accesa”.
Composte per l’occasione dai Maestri Max Fuschetto e Pasquale Capobianco. Un ultimo ringraziamento va a Marco Barone artista vero che ci ha donato il progetto grafico della locandina.
Spero che il mini-film possa emozionare, e far riconoscere chi lo vede nelle sfumature che gli attori del cast hanno saputo donare.
Diego Sommaripa
“Vorrei iniziare ringraziando la persona, Anna Stromillo, che mi ha coinvolto nel suo progetto. Ma dopo l’incarico “l’ansia”, apportare un’immagine nuova che manifesti pienamente la poetica che si vuole rappresentare, soprattutto in un’opera già quasi completa, non è facile. Già dalla prima visione il racconto è ben delineato, le sequenze permettono una chiara rappresentazione della condizione umana, i singoli fotogrammi sono dei veri e propri manifesti pronti per i crediti. Ciò che ricorre è il viaggio, continuo, verso un luogo immaginario fatto di piacere, gioco e di un’eterna giovinezza… evocandomi oniriche felliniane, come quelle del film “Città delle donne”. Questo doveva essere rappresentato in un’unica immagine iconica. E proprio mentre stavo elaborando, arrivata, improvvisamente su WhatsApp, Anna mi invia una sua foto, scattata dalla automobile, durante i suoi continui viaggi di lavoro: uno svincolo autostrada al tramonto, con i lampioni in controluce. In questa immagine ho visto quello che andava elaborato e realizzato. È raro ma capita che la creatività si indirizzi verso l’unione sinergica, oltre le distanze e le parole e con “Ti lascio la luce accesa” è avvenuto in modo naturale e immediato.
Marco Barone
È sempre un’emozione forte avere la possibilità di misurarsi con il cinema. Da musicista e cantante ho un grande rispetto per tutti i linguaggi dell’arte e soprattutto per chi dedica la vita a queste professioni.
Al centro di questo film c’è l’uomo con le sue fragilità le sue sconfitte e i suoi dolori ma c’è anche la dolcezza, l’amore e la vita che ci rendono migliori. Grazie a tutti per questa esperienza unica e vera.
Marco Francini
Il suono, la musica, che accompagna “la luce accesa” è un nastro che capta il rumore di fondo di esistenze sentimentalmente incompiute.
Una sospensione appena ritmata in cui i suoni cadono come gli eventi: leggeri, inattesi, drammatici, definitivi.
Max Fuschetto
Io sono un’attrice e da sempre mi divido tra cinema, teatro e TV. Ogni volta é una grande emozione e studio del personaggio. In questo corto sono una moglie che non avendo più attenzione dal marito trova rifugio nel cuore di un altro uomo fino al punto di perdersi e lasciare il consorte. Ringrazio tutti per questo bel viaggio.
Maria Rosaria Virgili.

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