Emergenza Coronavirus: due anni dopo

«Ci risiamo! Contagi alle stelle come mai accaduto prima, ricoveri in aumento con Sistema Sanitario sotto stress ancora una volta e gli operatori sanitari, come sempre, in prima linea». Così interviene Maria Erminia Bottiglieri, presidente dell’Ordine provinciale dei Medici – Chirurghi e degli Odontoiatri di Caserta. E continua: «Siamo alla quarta ondata di una pandemia senza fine e che continua a “sorprenderci” con le sue mille “sfaccettature” … varianti. Purtroppo non tutto è prevedibile in termini scientifici visto il virus completamente nuovo e mutevole, ma prevenibile sì. In due anni una migliore programmazione e gestione sul piano organizzativo la potevamo ottenere.
Ho scritto “potevamo” e non potevano perché ritengo che tutti noi, intesi come cittadini, dobbiamo collaborare a gestire, ognuno per le proprie possibilità, la emergenza sanitaria mondiale. È vero, siamo tutti allo stremo. A partire dal personale sanitario, perché non riesce a interrompere un circolo vizioso che lo tiene costantemente impegnato in quanto passa dal Covid in fase acuta al recupero delle prestazioni perse, nuovamente al Covid…..non c’è pace, non si può fermare mai. Sono stanchi perché non c’è ricambio, le risorse sono poche, conseguenze di anni di tagli e ritardi che neanche con la pandemia sono riusciti a cominciare a recuperare, nonostante fondi disponibili. È mai possibile che due anni di pandemia non abbiano insegnato nulla a chi dovrebbe decidere? Si fanno concorsi e, soprattutto quelli per l’area dell’emergenza, vanno deserti. Perché? Perché sono lavori impegnativi, pericolosi (le aggressioni sono quotidiane) e mal remunerati.
Allo stremo e disorientati sono i cittadini che sono stanchi di rinunciare a vivere, che avevano riposto speranza e fiducia nei vaccini, invece si trovano ancora a doversi sacrificare. A loro si chiede, però, ancora senso di responsabilità e prudenza perché ho notato molta superficialità a “sfidare la sorte” durante l’ultimo mese, con organizzazione di incontri e feste che si potevano e dovevano evitare. Non ci lamentiamo se il contagio è fuori controllo perché ognuno di noi ha una sua piccola “colpa”.
Alla fine sono allo stremo anche i giovani di varie fasce di età, che non vogliono, legittimamente, rinunciare più a nulla. Gli adolescenti hanno seri problemi psicologici. Tutte problematiche importanti ma non si risolvono protestando o uscendo e partecipando a feste e aperitivi, creando assembramenti. Si risolve limitando, in questo momento, i divertimenti. E non penso che si chieda troppo.
Non aspettiamo sempre che le “imposizioni” ci vengano dall’alto per poi lamentarci che ci hanno tolto la libertà, dimostriamo di saperci regolamentare in maniera autonoma.
Ci sono i non vaccinati che continuano a “sfidare” il virus, ma intanto si ammalano e riempiono gli ospedali, sottraendo i posti ai pazienti con altre patologie. Loro sono liberi di non vaccinarsi ma limitano la libertà altrui e, soprattutto, impediscono un’adeguata assistenza ad altri pazienti. Intanto si interrompono nuovamente le attività di ricovero e ambulatoriali non urgenti. Quindi, le malattie non Covid, a eccezione di alcune, vanno in secondo piano. Questo è necessario ma gravissimo perché la mortalità per altre patologie aumenta, le liste di attesa si allungano e difficilmente saranno recuperate in tempi brevi».
La presidente conclude: «Questo quadro molto critico, se si dovesse protrarre ulteriormente, avrebbe risvolti ancora più drammatici sul personale sanitario, sui giovani, sui cittadini. La soluzione non può essere quella di scaricare le responsabilità su chi ci governa che, certamente, avrà fatto scelte non corrette, ma contribuire con il nostro impegno e senso di responsabilità ancora una volta a essere prudenti, a vaccinarci TUTTI. Se vogliamo veramente superare questa lunga storia triste lavoriamo insieme!».

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