4 novembre: il simbolo del passato come esempio nel presente

Pontelatone (CE) mercoledì, 10.11.2021. Il 4 novembre 1918 è la data della fine della Prima guerra mondiale, quella che allora fu definita la “Grande Guerra”, con il completamento del processo di unificazione nazionale. In quella data, l’Italia si stringeva attorno alla figura del “Milite Ignoto”, un soldato ignoto per quella che rappresentò un simbolo d’identità collettiva e di unione. Ecco perché il 4 novembre si celebra il Giorno dell’Unità Nazionale e delle Forze Armate. Anche nel Comune di Pontelatone (CE) l’Amministrazione comunale retta dal Sindaco Dott. Alfonso Izzo, ha voluto commemorare la data storica con una cerimonia di deposizione corona di alloro presso la stele commemorativa che ricorda i Caduti di tutte le Guerre e con una Santa Messa officiata in chiesa dal Parroco. Alla cerimonia hanno presenziato gli amministratori, le autorità civili, militari, religiose, gli studenti dell’Istituto Omnicomprensivo sotto la guida della Dirigente Scolastica Prof.ssa Antonella Tafuri e la cittadinanza. Al seguito dei tre squilli di tromba il Sindaco Dott. Alfonso Izzo con gli Amministratori, il Direttore Artistico Dott. Domenico Valeriani, il Parroco Don Pietro Cafaro ed il Comandante la Stazione Carabinieri di Formicola Mar. Capo Angelo D’Amico hanno reso onore ai Caduti di tutte le guerre. Successivamente il trombettiere della banda musicale Città di Bellona, intervenuta per l’occasione, eseguiva il silenzio d’ordinanza. Gli studenti dell’Omnicomprensivo hanno partecipato con lettura di brani tra cui anche la Preghiera per i Caduti per la Patria mentre gli studenti del Dipartimento Musicale dell’Omnicomprensivo partecipavano suonando e cantando ben 3 inni quello di Mameli, l’Inno alla gioia e l’Inno dell’istituto, realizzato con un progetto in tempi brevissimi a cura dei Docenti di musica. Riportiamo i passaggi più significativi del discorso della Dirigente Scolastica rivolto ai più giovani: “Oggi, in un mondo che si evolve verso una società multietnica e sovranazionale, il suo significato simbolico si è andato sempre più universalizzando, trasformandosi da simbolo valoriale di una nazione e di un popolo, in patrimonio dell’uomo. Quanti morti, quanti sacrifici, per arrivare all’Unità d’Italia! Ma, esiste ancora questo spirito patriottico? Saremmo pronti a sacrificare la nostra vita per la nostra Nazione? Sempre più spesso invece ci lamentiamo della nostra terra, senza poi impegnarci a migliorarla, sempre più spesso facciamo confronti in negativo con le altre nazioni, quando l’Italia in tanti casi e in tanti momenti anche recenti ed attuali è stato modello ed esempio per l’intera Europa. Solo quando riprenderemo coscienza delle immense potenzialità della nostra Nazione, difendendola credendoci e apportando ciascuno il proprio contributo, piccolo o grande che sia, troveremo una rinnovata forza in noi stessi e rinforzeremo il nostro spirito contro i mali della società. È proprio attraverso il ricordo dei fatti storici, infatti, che riaffermiamo e consolidiamo l’identità nazionale. I nemici di allora sono i nostri compagni di strada dell’Europa unita e quella guerra deve essere superata proprio nel ricordo della sofferenza e dell’inutile strage, rispettando il nostro Paese e le memorie del nostro Paese. Per onorare i sacrifici dei soldati caduti a difesa della Patria il 4 novembre 1921 ebbe luogo la tumulazione del “Milite Ignoto”, un ragazzo come tanti, con i suoi ideali e le sue speranze, morto per l’Italia e per la nostra libertà. In questa giornata si intende ricordare, in special modo, tutti coloro che, anche giovanissimi, hanno sacrificato il bene supremo della vita per un ideale di Patria e di attaccamento al dovere: valori che devono necessariamente rimanere immutati nel tempo, per i civili e per i militari di ogni epoca. Noi del comparto scuole rimarremo, sempre nel tempo, custodi e divulgatori della memoria storica di queste importanti tappe storiche della nostra Patria Italia, per mantenere vive le coscienze delle giovani generazioni nell’amore per il proprio Paese che li dovrà sempre distinguere!”

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