Alcyone 2000, quaderni di poesia e di studi letterari. Recensione di Emanuela Schiavoni

Potremmo dire che nel nostro mondo non c’è più spazio per la poesia. Potremmo dire che il disincanto e la razionalità scientifica hanno tolto il Velo dei Sogni dagli occhi degli uomini e delle donne da varie generazioni. Potremmo dire ai giovani che non vale più la pena leggere, scrivere, insegnare poesia, letteratura, Humanae litterae.
Potremmo, certo.
Eppure.
Eppure c’è un luogo dell’anima in cui la necessità di esprimere e di far esprimere, resiste. Ci sono vibrazioni, sensazioni, intuizioni che possono essere interpretate, lette, descritte solo con il linguaggio della poesia, dell’anima. E allora la letteratura bisogna ancora leggerla, farla, raccontarla.
La rivista “Alcyone 2000 – Quaderni di poesia e di studi letterari”, si propone esattamente questo scopo: far vivere la Letteratura. Editi a partire dal 1999, i Quaderni racchiudono l’esperienza editoriale della casa editrice “Miano” con pubblicazione di testi monografici di autori e inserti di artisti del secondo Novecento.
Il numero 14 della rivista, pubblicato per l’anno 2021, un anno duro, dolente, comprende sillogi poetiche, Saggi critici su itinerari di letteratura comparata e itinerari di poesia contemporanea. Non può mancare, nell’anno del settecentenario dalla morte di Dante Alighieri, un contributo sul Sommo Poeta dal titolo “Il Medioevo di Dante. La funzione didascalica dell’arte nell’estetica della Commedia”, declinati nella summa di arte, poesia, letteratura come formazione del tessuto morale e civile, espressione Creativa e Finale a un tempo di Civitas.
L’Arte rimane tematica principale anche di alcuni contributi in cui si associano colori, immagini e poesie. Immagini che sono mezzo e fine della poesia stessa, mezzo espressivo e ricerca, come negli articoli di Concardi, Miano, Dinelli.
La silloge poetica comprende testi di poeti italiani contemporanei, tra cui l’anconetana Gabriella Veschi, che sceglie di portarci in un viaggio metafisico tra Natura, Memoria e aneliti d’Infinito. La Memoria è la principale tematica anche delle liriche di Francesco Terrone, che disegna un paesaggio interiore fatto di ricordi e immagini oniriche. Pagine di Vita sono ancora la cifra che sceglie di utilizzare Nino Neno mentre Claudia Messelodi lascia andare, con i suoi pensieri, anche pesantezze ed inquietudini, e questo non può che sortire un effetto pacificante nell’animo. Marco Lando delinea la poesia dell’anima in tempesta, come Giovanna De Luca racconta il rodìo del dubbio e il senso del dolore. Nicoletta Di Gironimo esplora il limite ed il mistero della solitudine umana, tematica profondamente testata, sperimentata, vissuta nell’ultimo biennio, in cui la solitudine ha assunto nuove forme, nuovi nomi, nuove concretezze. Andrea Cattania ci accompagna attraverso Regione ed Emozione, cercando di giungere a conoscere, persino, i ‘pensieri di Dio’. Daniela Burroni Giannoulidis, infine, cerca di catturare la poesia della luce, gli scintillii, i riflessi, ciò che a volte ci colpisce, e subito svanisce.
Tra i contributi, in questo numero, si può apprezzare anche un’intervista a Franco Loi imperniata sulla figura dell’Angelo Custode. Il nucleo del suo pensiero si esprime in una citazione che racchiude il senso di tutta l’intervista: “La poesia, nel suo manifestarsi, è un atto metafisico, dunque è pari ad ogni cosa creata. È pietra, è animale, è aria, è gioco, è albero, è uomo”.
Questo numero di “Alcyone 2000” pubblica inoltre diversi Saggi di “Letteratura comparata”, un settore poco frequentato in Italia e la rivista fornisce alcune linee guida per orientarsi in una geografia in divenire.
Il numero si chiude con una bibliografia di itinerari di letteratura contemporanea, che parte da alcune edizioni dell’Editrice che offrono spunti di lettura del nostro Passato e del nostro Presente.
Leggere Ferdinando Banchini, infine, ci porta ad approfondire il pensiero di Romano Bilenchi: non esiste narrazione là dove non ci sia un vissuto, il racconto di una vita, la poesia di un momento. La poesia è ovunque ed intorno all’Uomo. Ogni cosa è poesia.
Non bisogna mai dimenticare di cercarla.

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