Successo oltre le più rosee aspettative alla presentazione del libro di poesie “Il colore dei ricordi” scritto da Angela Ragozzino

I ricordi possono corrispondere ad un colore? La domanda è legittima, ma il quesito ha trovato risposta tra il numeroso e qualificato uditorio che ha preso parte alla presentazione del libro di poesie scritto da Angela Ragozzino, nella meravigliosa, affascinante e suggestiva Basilica Benedettina di Sant’Angelo in Formis.
“Il colore dei ricordi” il titolo della raccolta edita da Guido Miano. L’editore milanese ha voluto portare alle stampe la pubblicazione, che rappresenta l’ultima, in ordine di tempo, della proficua produzione della Dottoressa Ragozzino, che dagli eventi quotidiani, il conforto dettato dai sentimenti e le suggestioni fotografiche, trae l’ispirazione per tradurre in versi la dote poetica. A Don Franco Duonnolo, Parroco della Basilica, l’apertura della serata ed il profilo dell’autrice. Il Dottor Michele Miano, in rappresentanza della casa editrice, ha presentato il volume, proposto ai lettori in una elegante veste grafica. L’ispirazione, dunque, si dimostra galeotta e generosa, la cui traduzione sintetizza la poesia che Angela Ragozzino affianca alle immagini. Ed è qui che subentrano, nella discrezionalità selettiva, Enrico Raimondo, Marica Raucci e Benedetto Scaravilli. Con pathos, Angela Ragozzino dona la poesia a San Michele, la cui devozione Santangiolese è ben nota; ‘A Rosa’ e Natale, all’adorata mamma. La prefazione della raccolta è di Nazario Pardini, il libro è inserito nella collana Parallelismo delle Arti. L’editore ne segue l’affermazione, segnalando gli interventi critici e recensivi: “Il libro esprime con forza il desiderio di fermare il tempo, di sottrarre alla temporalità e alla sua dinamica dispersiva e annientatrice, momenti e situazioni sentimentalmente e moralmente rilevanti – scrive Foriano Romboni – fissandoli nel ricordo e facendo così del patrimonio memoriale una ragione esistenziale di resistenza all’infelicità e un motivo prezioso di intimità gioiosa e confortante, e quindi di speranza. Il linguaggio di Angela Ragozzino – conclude il critico – risulta lineare nella sua essenzialità espressiva, stilisticamente animato da una discorsività sobria e non di meno lontana da approssimazioni compositive, da facilistiche estemporaneità”.

Foto di Nicola Barone.

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