Roma, “Troppa Verità” per Paolo Calabrò, subito? No! Meglio un attento lavoro d’indagine

Eccoci nuovamente a parlare ai nostri lettori di Paolo Calabrò. Nonostante il periodo pandemico, la sua intraprendenza lo vede interattivo, multimediale, irrefrenabile e comunque l’ultima volta alla presentazione del suo romanzo “Tutte le storie sono vere” (Roma, domani diretta della presentazione del romanzo “Tutte le storie sono vere” di Paolo Calabrò).
Le cose più note di Paolo Calabrò è che dirige la collana di filosofia “I Cento Talleri” dell’editore Il Prato con Diego Fusaro, ha collaborato con l’Opera Omnia in italiano del filosofo Raimon Panikkar, gestisce il sito ufficiale in italiano del Filosofo francese Maurice Bellet ed é membro dell’associazione di scrittori NapoliNoir fondata da Diana Lama, dirige la rivista online Filosofia e Nuovi Sentieri con Daniele Baron e collabora con Pagina3.
Ma oltre questo va detto che da qualche tempo è diventato uno youtuber che nel campo letterario del giallo, del noir, si distingue ed è molto seguito.
Non solo nel suo canale ufficiale “Paolo Calabrò” è possibile trovare le sue preziose presentazioni e i suoi interventi formativi sull’editing e scrittura creativa, ma anche altrove (a titolo esemplificativo si citano i canali YouTube MESTHRILLER, Il Prato Edizioni, Roberta Cappellini). Sul suo canale YouTube è possibile vedere miniserie di interventi come quelli dal titolo “Quel che resta del giorno”, o “il rischio di pensare” che è anche il titolo di un’altra sua recente pubblicazione, e ancora “l’albergo” altra sua recente pubblicazione, le interviste i booktrailler e alcuni backstage. Non mancano poi alcune letture di “Tutte le storie sono vere” con la voce di Gennaro Casale ed ancora il racconto “L’ultima volta che l’ho visto” inserito nella raccolta “Un insolito Natale” a cura di Sibyl von der Schulenburg e Paolo Calabro, edito da il Prato nel 2021. Il video proposto è stato utilizzato anche nell’ambito del seminario di scrittura creativa di Editing e Scrittura creativa sui meccanismi delle storie circolari, dalla creazione all’editing. E naturalmente non manca il booktrailer de “Troppa Verità”, la sua ultima pubblicazione e in libreria (in presenza e on-line) dalla fine di giugno 2021. Infatti, l’ultimo lavoro editoriale di Paolo Calabrò è “Troppa Verità”, Bertoni editore, edito nel giugno 2021, pubblicato nella collana IRA, che consta di pp. 170.
Per l’editore Bertoni «il libro porta il lettore in un piccolo paesino di montagna, Ponsalice, congiunto alla valle da un ponte che attraversa il fiume. Quando viene ritrovato un cadavere nell’acqua, la polizia comincia a interrogare gli abitanti. Ma ben presto le cose si complicano: perché i drammi di ciascuno sono intrecciati a quelli di tutti gli altri, al punto che ogni confidenza rischia di sfociare in un’ammissione di colpa. Ormai è chiaro che si è trattato di omicidio; ma come parlarne, senza tirare in ballo tutto quello che c’è stato, e che ha condotto fin lì? Sullo sfondo, la tragedia di Erbolina, presunta strega vissuta a Pontesalice nel 1500: si dice che la sua maledizione avveleni ancora l’aria del paese. Si dice anche che l’acqua del fiume sia inquinata dagli scarichi del colosso industriale al di là della montagna. È per questo che gli animali sono diventati così aggressivi? E cosa succede fra le mura delle case, quando il buio cala in mezzo agli alberi? In queste condizioni, il rischio non è fallire l’indagine. Il rischio è che la verità, alla fine, sia più di quella che si vorrebbe scoprire».
Per linee generali lo stesso editore ci racconta che Paolo Calabrò, membro dell’associazione di scrittori NapoliNoir, è editor per Bertoni, docente di editing e scrittura creativa e autore di 5 romanzi. Attivo anche sul versante della filosofia, ha pubblicato 4 saggi, collabora all’Opera Omnia di Raimon Panikkar e dirige la collana “I Cento Talleri” dell’editore Il Prato, insieme a Diego Fusaro. Troppa verità è il suo ultimo noir.
Le partecipazioni bibliografiche e giornalistiche, specialistiche e raccolte, in cui è presente Calabrò ne sono tante, ma talmente tante che anche volendole mettere in un elenco con lo stesso autore l’opera è difficile. La sua prima esperienza letteraria, nata per gioco, è “Troppo breve da raccontare”, non è una mia affermazione ma il titolo del suo primo opuscolo “Troppo breve da raccontare” edito da “oppure” nel novembre 1996 in Roma .
Da lì poi dopo tempo è iniziata la carrellata di pubblicazioni: Le cose si toccano. Raimon Panikkar e le scienze moderne (ed. Diabasis, Reggio Emilia 2011), saggio filosofico della collana “Asteroidi” ; La verità cammina con noi. Introduzione alla filosofia e alla scienza dell’umano di Maurice Bellet (ed. Il Prato, Padova 2014), saggio filosofico della collana “I cento talleri”; L’intransigenza. I gialli del Dio perverso – vol. 1 (ed. Il Prato, Padova 2015), romanzo noir della collana “Gli antidoti”; C’è un sole che si muore. Racconti noir di Napoli e dintorni (ed. Il Prato, Padova 2016), antologia noir della collana “Gli antidoti” a cura di Paolo Calabrò e Diana Lama; Artisti Dentro 2016. Raccolta di opere d’arte letteraria, culinaria e pittorica realizzate in carcere (ed. Il Prato, Padova 2016), a cura di Paolo Calabrò e Sibyl von der Schulenburg; L’abiezione. I gialli del Dio perverso – vol. 2 (ed. Il Prato, Padova 2018), romanzo noir della collana “Gli antidoti”; Ivan Illich. Il mondo a misura d’uomo (ed. Pazzini, Rimini 2018), saggio della collana “Al di là del detto”; Tutte le storie sono vere (ed. Il Prato, Padova 2020) romanzo; L’albergo o Del delitto perfetto (ed. Iacobelli, Vignate (Mi), 2020), romanzo noir della collana “Graffiti noir”; Il rischio di pensare (ed. Progedit, Bari, 2020), saggio su scienze e paranormale su Rupert Sheldrake nella collana “Politecnico”; Troppa Verità (ed. Bertoni, Perugia, 2021) , romanzo noir della collana “IRA”.
Naturalmente per i nostalgici delle domande da fare all’autore per procurarsi l’ultimo ma anche i precedenti volumi si rimanda all’approfondimento dell’articolo precedente in cui Calabrò dava risposte concise e complete … «Ogni volta che c’è un libro nuovo, fatalmente, tornano le stesse domande». Cliccare sul link (clicca qui il link) per accedere alle risposte per lo sprovveduto, il preoccupato, il geniaccio, il passionale, il serial reader, lo schizzinoso e l’esterofilo.
Ma chi è Paolo Calabrò? L’uomo, lo scrittore, lo youtuber, etc etc. Non so chi sia per voi, per me è quello di cui vi racconto a seguire (e forse la mia conoscenza è anche la vostra).
Ebbene, nello scenario degli autori di Terra di Lavoro, tra gli scrittori, studiosi del pensiero ed esperti di pensatori stranieri, tra le penne più accattivanti e capaci di coinvolgere il lettore in un “tour de force” con un desiderio “inarrestabile” di finire subito il racconto o il libro che si sta leggendo, per poi … (leggete i suoi testi e capirete cosa intendo dire con questa sospensione!), è un napoletano di nascita e casertano d’adozione: Paolo Calabrò.
Paolo Calabrò parlando di sé riferisce di essere “madrelingua napoletano” e di vivere a Caserta dove si dedica “alla famiglia, alla filosofia e, ovviamente, al noir.”
Conosciuto inizialmente come papà di un mio alunno, nel periodo in cui insegnavo all’Istituto “Sant’Antida” di Caserta, con il tempo, dopo pochi mesi, l’ho scoperto come poliedrico e affascinante scrittore del territorio con la passione dei generi noir e giallo. Persona umile, saggia e simpatica. Un signore dai modi garbati attento ai valori sani della famiglia e che contribuiscono alla crescita della società. Una persona che ammiro; spero di poter un giorno essere annoverato tra i suoi amici e non solo tra i conoscenti.
Paolo Calabrò nasce a Napoli il 10 aprile 1971 da Giuseppe, tipografo napoletano di ascendenza calabrese e da Emilia Palescandolo, di Vico Equense, pubblica funzionaria. Il suo unico fratello, Cristiano, appassionato di informatica e di fotografia, vive a Napoli con la famiglia.
La vita professionale di Calabrò inizia con le traduzioni dall’inglese di materiali informatici (ha contribuito tra l’altro alla versione italiana di Microsoft Excel rel. 7). Da quasi vent’anni, nell’ambito della pubblica amministrazione locale, riveste il ruolo di responsabile nell’ambito dei servizi informatici e demografici, occupandosi tra l’altro di statistica, di cultura (quale direttore della collana “Atellana”).
Ma perché è principalmente Paolo Calabrò? Lo è perché è il curatore del sito ufficiale di Maurice Bellet in italiano (http://www.mauricebellet.it) e membro dell’Associazione di scrittori “NapoliNoir” . Tra le varie attività di volontariato, ha coordinato la III edizione del Premio letterario “Scrittori Dentro”, rivolto a detenuti con sentenza definitiva . È difficile fare il punto di tutti i contributi di Paolo Calabrò trattandosi di un elenco in costante evoluzione.
Come accennato Paolo Calabrò è un bravo scrittore e per questo è interessante ricordare che, negli anni, ha collaborato con il mensile «l’Altrapagina» di Città di Castello e con il settimanale «Il Caffè» di Caserta (diretto da Giovanni Manna), con il bimestrale «Testimonianze» e i mensili «Lo Straniero» di Roma e «Il margine» di Trento, oltre che con le riviste online «Mangialibri», «Filosofia e nuovi sentieri», «Pagina3», «AgoraVox» e con le testate scientifiche «Sapere» e «Galileo» .
Calabrò è stato relatore in molti seminari di filosofia: presso l’Istituto Italiano per gli Studi Filosofici di Napoli, le Università di Padova, di Udine e di Milano Bicocca, la Fondazione Serughetti di Bergamo, il Centro Internazionale per gli Studi sul Religioso Contemporaneo di San Gimignano, il Convento dei Minimi di Roccella Ionica (Convegno Internazionale “Abitare la differenza”), la Cittadella di Assisi (Convegno Internazionale dell’AIEMPR – Associazione Internazionale di Studi Medico-Psicologici e Religiosi), l’Abbazia di Monteripido di Perugia e a Venezia presso la Sala Sant’Apollonia, l’Antica Scuola dei Laneri e la Chiesa dei Tolentini.
Lungo è l’elenco degli articoli nelle pubblicazioni scientifiche, così come le interviste di particolare rilievo Tra le principali interviste si ricordano: 1. “Realtà in sé e relazionalità”. Intervista a Carlo Sini, «Filosofia.it», febbraio 2012; 2. “Se la scienza ti ruba l’anima”. Intervista a Pietro Barcellona, «l’Altrapagina» (registrato presso il Tribunale di Perugia con il numero 684/1984), novembre 2010; 3. “Nomos Basileus. La legge sovrana”. Intervista a Massimo Cacciari, «Il Caffè» (registrato presso il Tribunale di Santa Maria Capua Vetere (CE) con il numero 502/1998), ottobre 2009; 4. “Teologia laica”. Intervista a Vito Mancuso, «Filosofia.it», febbraio 2010.
La vera e propria miniera dei suoi testi è il portale web personale www.paolocalabro.info dove “Filosofia e Noir” si fondono e primeggia in apertura la citazione di Jean-Patrick Manchette: “Dopo Dostoevskij e Tolstoj, il noir rappresenta l’unica grande letteratura morale della nostra epoca”.
Il portale/blog era “l’inattuale” e la sua “filosofia” è rimasta: «“Inattuale” non è “antimoderno”. Non è anti-niente, ma non è nemmeno accettazione dogmatica dell’“attuale” solo perché tale. Inattuale non è incapacità di stare al passo con i tempi. È al contrario capacità di non omologarsi ai tempi, ma di saperli vivere guardandoli da una distanza critica» .
Giurato ed editor in diversi concorsi letterari, Paolo Calabrò ha vinto il concorso di narrativa “AGNoir” 2018.
Questo in estrema sintesi, e manca ancora tanto, anche perché Paolo Calabrò è sempre work in progress, quanto so e vi presento di Paolo Calabrò.
Per aggiornamenti si rimanda a al link http://www.paolocalabro.info/p/paolo-calabro.html e nel mentre si rinnova l’invito a procurarsi e leggere Troppa Verità (ed. Bertoni, Perugia, 2021) , romanzo noir della collana “IRA”. E per chi volesse si suggerisce anche di ascoltare “Voce soprappensiero” di Paolo Calabrò edita da Bertini nel volume di Andrea Del Castello dal titolo “La voce della morte” nel 2018 e disponibile in audio sul portale Pagina tre con cui collabora lo stesso Calabrò.

Condividi questo articolo qui:
Stampa questo post Stampa questo post