Riflessioni e considerazioni del Presidente dell’A.N.DI.S. Paolino Marotta sull’anno scolastico 2020/2021

Il Presidente dell’Associazione Nazionale Dirigenti Scolastici – A.N.DI.S. -, Paolino Marotta, in una intervista rilasciata al giornale online MilanoFree.it ha compiuto un’esaustiva e articolata disamina delle problematiche che hanno interessato l’anno scolastico 2020/2021, le cui attività educativo-didattiche stanno terminando in questi giorni.
L’intervista, a vasto raggio, ha esteso lo sguardo anche sulle attività che sono state proposte dal superiore Ministero e programmate, nel rispetto dell’autonomia scolastica, dalle singole istituzioni scolastiche per i prossimi mesi estivi e per il prossimo anno scolastico 2021/2022.
Il Presidente Marotta che ha seguito, con premura e attenzione, fin dal primo giorno della pandemia le complesse e impreviste “problematiche” che la scuola è stata costretta a vivere e a gestire, ha dichiarato, con la franchezza e la competenza che lo contraddistingue, che “Nei mesi di emergenza sanitaria le istituzioni scolastiche si sono viste costrette ad attivare, per periodi più o meno lunghi, la didattica a distanza. Si è trattata di un’esperienza di apprendimento/insegnamento del tutto inedita per la scuola italiana, certamente con un alto grado di difficoltà iniziale sia per i docenti che per gli alunni perché mediata esclusivamente dall’utilizzo del mezzo tecnologico. (…) In ogni caso, nei periodi di sospensione forzata delle attività scolastiche, la DAD ha avuto il merito di mantenere in piedi il rapporto alunni-insegnanti, come pure di garantire ai ragazzi la stabilità dei legami sociali e il senso di appartenenza alla classe e alla scuola. (…) Volendo fare un bilancio di fine anno, credo che si debba prendere atto che la modalità della didattica a distanza abbia sortito risultati differenti nel Paese, anche per cause connesse ai divari socio-economici e culturali esistenti tra i territori e all’interno degli stessi territori”.
Non poteva sfuggire e non è sfuggita la domanda sul precariato e sull’assegnazione di nuovi docenti e il Presidente Marotta, con piena convinzione dettata dai numeri e dall’esperienza, ha affermato che “Il problema dei docenti precari esiste da diversi anni, nessun Governo ci ha messo rimedio a causa degli enormi costi che comporterebbe la copertura degli organici. Credo che tale situazione proseguirà anche per il prossimo anno, forse con numeri diversi, considerata l’intenzione dichiarata dal Governo di procedere all’assunzione di alcune decine di migliaia di docenti nei prossimi mesi. (…) In futuro, anche grazie ai finanziamenti disponibili del PNRR, bisognerà affrontare seriamente la questione della piena copertura degli organici, finanziando adeguatamente l’operazione e mettendo in piedi la macchina organizzativa che dovrebbe consentire il reclutamento di numeri così alti di insegnanti in tempi certi”.
In merito alle strutture scolastiche, spesso fatiscenti e prive delle regolari certificazioni, il timoniere dell’A.N.DI.S. ha manifestato il suo pensiero, frutto di concretezza e di vita scolastica vissuta sul campo, “Quella dell’edilizia scolastica è un’altra emergenza che si trascina da anni” e ha presentato i dati, peraltro incontrovertibili, “Le 8.300 istituzioni scolastiche utilizzano attualmente circa 44.000 edifici, buona parte dei quali versa in condizioni pessime e comunque non rispondenti alle nuove esigenze della didattica. Il dato più allarmante è che più della metà degli edifici scolastici non ha il certificato antincendio né quello di agibilità e che un terzo di essi avrebbe bisogno di interventi urgenti di adeguamento antisismico. (…) Il problema non sta solo nelle risorse finanziarie occorrenti (per le quali nemmeno il Recovery Plan investe tutte le risorse che occorrono) ma soprattutto nella capacità di progettazione e di realizzazione delle opere da parte degli Enti Locali. Speriamo che le nuove norme sulla semplificazione possano essere varate dal Parlamento al più presto in modo da consentire agli Enti proprietari di velocizzare gli appalti e i lavori di costruzione/ristrutturazione degli edifici”.
Sulla ripartenza della scuola il Prof. Marotta si è dimostrato fiducioso e ottimista e ha affermato “La scuola dovrà tornare ad essere fattore di progresso e di avanzamento sociale e lo si potrà fare come sostiene in questi giorni il Prof. Sabino Cassese investendo sul merito: da una parte gli studenti dovrebbero scoprire i valori dell’impegno personale del conseguimento degli obiettivi, dell’importanza della misurazione dei risultati; dall’altra gli insegnanti dovrebbero condividere le finalità della formazione permanente e della valutazione delle prestazioni. Il decisore politico dovrebbe procedere alla piena realizzazione dell’autonomia scolastica ma anche sanare il debito di riconoscenza che il Paese ha verso i docenti, introducendo progressioni retributive nella carriera docente”.
Sulle disuguaglianze, non solo economiche ma anche scolastiche, tra le realtà territoriali del Nord e quelle del Sud della Penisola, il Presidente dell’A.N.DI.S., supportato dai dati INVALSI e dall’Osservatorio sulla povertà educativa, ha dichiarato “La pandemia ha portato alla luce le disuguaglianze e i divari esistenti nel nostro Paese. La più odiosa delle disuguaglianze di cui abbiamo preso coscienza quest’anno è la povertà educativa, che priva i bambini e gli adolescenti della possibilità di apprendere, sperimentare, scoprire le proprie capacità, sviluppare competenze, coltivare aspirazioni. (…) Occorre allora intervenire con una perequazione capace di sanare i forti squilibri esistenti nel Paese in termini di infrastrutture e di servizi (nidi, scuole dell’infanzia, tempo pieno, tempo prolungato), squilibri che si ripercuotono in modo drammatico anche su risultati dell’azione educativa. (…) Auspichiamo che gli investimenti previsti per il Sud dal PNRR possano affrontare con successo questa piaga”.
Sugli imminenti esami conclusivi del percorso di studio della scuola secondaria di II grado, Esami di Stato, il Presidente Marotta si è dichiarato certo che “(…) Le commissioni sapranno apprezzare non solo gli apprendimenti conseguiti nel corso degli studi, ma anche le qualità personali, le esperienze, le certezze, le abilità maturate nel percorso” e sui fondi accreditati alle istituzioni scolastiche, previa presentazione e approvazione di mirati progetti, per le attività scolastiche estive ha dichiarato “(…) Credo che tutte queste risorse potranno essere utilizzate dalle scuole – a partire dall’estate e per tutto il prossimo anno – per recuperare la socialità che i ragazzi hanno perso a causa dell’emergenza sanitaria, ma anche per potenziare le conoscenze e le competenze in modo da gettare un ponte verso il prossimo anno” e “Auspico che dopo la terribile esperienza della pandemia la scuola sappia essere più accogliente ed inclusiva, che ogni Consiglio di classe sappia definire <regole di ingaggio> con i propri alunni come fa l’allenatore con i gruppi sportivi, nei quali i ragazzi non vengono mortificati per quello che non riescono a fare bensì affiancati, orientati e sostenuti nel percorso di miglioramento e di affermazione personale e di gruppo”.

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